Mini John Cooper Works GP Concept Tuning perché? Il revival della Mini, avvenuto nel 2001 sotto l’ala della tedesca BMW, titolare del brand inglese sin dal 1994, ha creato sicuramente un’idea innovativa di personalizzazione dell’auto. Fino ad allora infatti, chi acquistava un’utilitaria poteva renderla più esclusiva scegliendo tinta metallizzata, ruote in lega e poco altro tra gli optional a pagamento. Tuttalpiù per chi voleva prestazioni più elevate c’era una versione adatta ai patiti della guida brillante. Ebbene, con l’avvento della nuova Mini tutto cambiò, dato che gli utenti potevano configurarla secondo i propri gusti, tramite molteplici caratterizzazioni estetiche a prescidere dall’unità motrice prescelta. Già, perché il look individuale poteva essere abbinato a qualsiasi versione della Mini: dalla base One alla briosa Cooper, dalla grintosa Cooper S alla sportiva John Cooper Works, fino alle seguenti versioni derivate come la Clubman, la Countryman ecc. In pratica con la Mini del nuovo millennio il car-tuning fu legittimato, diventando un must per chi voleva distinguersi senza passare per esibizionista, e la concorrenza dovette aggiornarsi di conseguenza per restare competitiva. Un concetto rimasto immutato nella seconda serie del 2007, arricchita nel 2012 dalla sportivissima GP derivata dalla John Cooper Works e realizzata in 2.000 esemplari. Nondimeno anche la prima serie ebbe una versione GP datata 2006, ma fu allestita in 300 unità presso l’italiana Bertone mediante uno specifico kit di trasformazione e non messa in commercio in veste completa come la suddetta. Ad entrambe si è aggiunto di recente anche il prototipo della GP derivato dall’attuale Mini by BMW che ha visto la luce nel 2014. Si chiama Mini John Cooper Works GP Concept e dovrebbe prefigurare una futura short-series in vendita al pubblico. Vediamola nel dettaglio insieme alle antenate GP1 e GP2.
Mini John Cooper Works Tuning Carrozzeria e interni
Se esteticamente le due precedenti Mini “Gran Premio” vantavano un aspetto del tutto simile, ottenuto tramite aerokit, ruote in lega e livrea specifici, la Mini JCW GP Concept di queste pagine compie un balzo in avanti dal punto di vista del look che si presenta decisamente racing. Al di là del colore antracite con guarnizioni rosse della livrea esterna, è la nuova configurazione wide-body completa di soluzioni aerodinamiche assai avanzate e vistose ruote multirazze da 19” con pneumatici 235/35 ZR19 a rendere l’insieme davvero aggressivo. Ovviamente le modifiche apportate al corpo vettura di derivazione sono in carbonio per contenere il peso, mentre il loro design è accuratamente studiato per accentuare la deportanza e ottimizzare la stabilità dell’auto, nonché favorirne la ventilazione meccanica e facilitare lo smantimento del calore prodotto. Se realmente nascerà una Mini JCW GP3 prenderà senz’altro spunto dal concept in oggetto; tuttavia è difficile che vengano adottate tutte le raffinate soluzioni proposte come avviene di solito e anche per l’interno vale lo stesso. Infatti sarebbe impensabile, in un’eventuale produzione di serie, proporre un abitacolo spoglio in stile assolutamente racing come quello del prototipo, benché dettagli come l’ergomomico volante multifunzione, il tipico oblò stumenti completo di telemetria e gli avvolgenti sedili da corsa potrebbero farne parte.
Mini John Cooper Works Tuning Meccanica
Ad una veste estetica davvero attraente corrisponde un comparto meccanico sconosciuto…! O meglio, non ne sono state divulgate le caratteristiche dal costruttore. Una scelta abbastanza curiosa che ha lasciato un po’ interdetti gli osservatori; tuttavia è plausibile che il motore e gli altri organi meccanici siano i medesimi dell’attuale Mini JCW con opportuni upgrade di motore, assetto, freni e quant’altro utile per tenere a bada le più che prevedibili aumentate prestazioni. In mancanza di dati ufficiali pubblichiamo a parte le caratteristiche tecniche della suddetta versione di serie, che vanta un nuovo 4 cilindri 2 litri da 231 CV per una velocità massima di ben 246 km/h e uno zerocento coperto in 6,3 secondi. Anche per le antenate la regola adottata fu la stessa: in particolare, sulla GP1 del 2006, il monoalbero “Phentagon” by Rover 1.6 con compressore volumetrico lievitò, sulla versione JCW, da 210 a 215 CV; sulla GP2 del 2012, invece, il bialbero “Prince” by PSA/BMW 1.6 turbo iniezione diretta passò, sulla JCW, da 211 a 218 CV. Insomma, una manciata di cavalli in più che, insieme ad altri affinamenti meccanici, facevano delle due Mini GP degli autentici puledri purosangue. Anche per l’eventuale terza versione derivata dal concept qui illustrato dovrebbe essere lo stesso, benché in misura più accentuata come l’aggressivo packaging promette alla vista.. tuttavia il condizionale è d’obbligo!
Mini John Cooper Works (2014)
Motore: a benzina, anteriore/trasversale, 4 cilindri, cilindrata 1.998 cc (alesaggio x corsa 82,0 x 94,6 mm), potenza max 231 CV (170 kW) a 5.200 g/m, coppia max 320 Nm (32,6 kgm) a 1.250 g/m, 2 alberi a camme in testa, 4 valvole per cilindro, doppio variatore di fase, alzata valvole variabile, turbocompressore con intercooler, iniezione diretta
Cambio: manuale a 6 marce. Rapporti: I) 3,923:1; II) 2,136:1; III) 1,276:1; IV) 0,921:1; V) 0,756:1; VI) 0,628:1; rapporto finale al ponte 3,824:1
Trazione: anteriore, differenziale autobloccante a controllo elettronico, controlli elettronici di trazione e stabilità
Ruote: in lega ant. 7,0jx17”, pneumatici 205/45 R18 (ruote da 18” a richiesta)
Corpo vettura: Berlina, 2 volumi, 3 porte, 4 posti
Sospensioni: indipendenti sulle 4 ruote, ant. tipo McPherson, post. tipo Multilink, ammortizzatori idraulici, molle elicoidali, barra antirollio
Freni: a disco sulle 4 ruote, ant. autoventilanti 294 mm, post. pieni 259 mm
Sterzo: a cremagliera con servocomando elettrico
Dimensioni e pesi: lungh. 3,85 m, largh. 1,73 m, alt. 1,41 m, peso 1.235 kg, serbatoio 44 litri, bagagliaio min/max 211/731 dm³
Prestazioni (omologate): velocità max 246 km/h, accelerazione 0-100 km/h 6,3 s, rapp. peso/potenza 5,34 kg/CV
Consumi (omologati): urbano 12,0 km/l, extraurbano 19,2 km/l, misto 15,8 km/l
Prezzo: da 31.950 Euro (optional esclusi)
Mini John Cooper Works GP (2006)
Motore: a benzina, anteriore/trasversale, 4 cilindri, cilindrata 1.598 cc, potenza max 215 CV (159 kW) a 7.100 g/m, coppia max 244 Nm (24,8 kgm) a 4.550 g/m, 1 albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro, compressore volumetrico con intercooler, iniezione indiretta
Cambio: manuale a 6 marce
Trazione: anteriore, controlli elettronici di trazione e stabilità
Ruote: in lega ant. 8,0Jx18”, pneumatici ant. 205/40 R18
Corpo vettura: Berlina, 2 volumi, 3 porte, 4 posti
Sospensioni: indipendenti sulle 4 ruote, ant. tipo McPherson, post. tipo Multilink
Freni: a disco autoventilanti sulle 4 ruote, ant. 315 mm, post. 280 mm
Sterzo: a cremagliera con servocomando
Dimensioni e pesi: lungh. 3,66 m, largh. 1,69 m, alt. 1,41 m, peso 1.120 kg
Prestazioni: velocità max 235 km/h, accelerazione 0-100 km/h 6,5 s, rapp. peso/potenza 5,20 kg/CV
Consumi: N.D
Prezzo: 26.700 Euro ca.
Mini John Cooper Works GP (2012)
Motore: a benzina, anteriore/trasversale, 4 cilindri, cilindrata 1.598 cc, potenza max 218 CV (160 kW) a 6.000 g/m, coppia max 260 Nm (26,5 kgm) a 1.750 g/m, 2 alberi a camme in testa, 4 valvole per cilindro, turbocompressore twin scroll con intercooler, iniezione diretta
Cambio: manuale a 6 marce
Trazione: anteriore, controlli elettronici di trazione e stabilità
Ruote: in lega ant. 7,5jx17”, pneumatici ant. 215/40 R17
Corpo vettura: Berlina, 2 volumi, 3 porte, 4 posti
Sospensioni: indipendenti sulle 4 ruote, ant. tipo McPherson, post. tipo Multilink
Freni: a disco autoventilanti sulle 4 ruote, ant. 330 mm, post. 280 mm
Sterzo: a cremagliera con servocomando
Dimensioni e pesi: lungh. 3,77 m, largh. 1,68 m, alt. 1,39 m, peso 1.160 kg
Prestazioni: velocità max 242 km/h, accelerazione 0-100 km/h 6,3 s, rapp. peso/potenza 5,32 kg/CV
Consumi: N.D
Prezzo: N.D.