Superbollo
Il superbollo è una tassa automobilistica applicata ad auto di lusso, sportive, fuoristrada e suv, auto con potenza maggiore di 185 kw, 250 cavalli.
Qui troverai tutte le informazioni da sapere per chi deve pagare il superbollo, come si paga, quanto pagare e tutte gli aggiornamenti su questa ingiusta tassa che ha ucciso una parte dell’economia proveniente dal settore automotive.
Il Superbollo
Il superbollo è stato inizialmente introdotto dal Governo Berlusconi per i veicoli con potenze superiore ai 225 kW, ma successivamente il Governo Monti nel 2012 portò la soglia agli attuali 185 kW (20 euro per ogni kW in più).
Perché in Italia c’è il superbollo sulle auto?
Ma perché in Italia c’è il superbollo? Questa tassa costringe i proprietari di auto a pagare 20 euro per ogni kW di potenza superiore ai 185 kW. Un bel conto salato che si aggiunge al bollo auto, fra i più cari in tutta Europa. Basti pensare che un’auto come la Stelvio Quadrifoglio in Italia arriva a pagare oltre 5.000 euro, mentre in Germania meno di 1.000 euro.
Ad esempio, la Mercedes-AMG GT R motorizzata con il 4 mila biturbo da 585 CV in Germania paga meno di 500 Euro, mentre in Italia arriva a pagare 7.000 Euro (5.000 Euro di solo superbollo più il bollo di € 1.694).
Dopo la caduta del Governo Berlusconi, quello tecnico guidato da Monti cambiò le carte in tavola innalzando la tassa agli attuali 20 euro, che a partire dal 1° gennaio 2012 si sono dovuti pagare superati i 185 kW di potenza. Il superbollo avrebbe dovuto portare più di 150 milioni di euro, ma il crollo delle immatricolazioni ha determinato una perdita complessiva di circa 140 milioni di euro e perdite di posti di lavoro.
Il magazine ELABORARE nel 2014 aveva raccolto oltre 5.000 firme, con una petizione on line contro il superbollo, consegnate alla IX Commissione della Camera dei Deputati e successivamente anche il Ministro Maurizio Lupi aveva tentato di mettere fine a questa tassa disonesta con un DDL.
Superbollo fa cassa per poco
Il superbollo, nonostante i pessimi risultati prodotti finora, è stata un’entrata a cui la Ragioneria dello Stato non ha voluto rinunciare. A bilancio questa è stata un’entrata sicura, si parla di 16 milioni di euro per il 2023, mentre gli effetti negativi derivanti dall’IVA e dalle vendite di auto sportive in calo sono solo teorici.
Il superbollo è un esempio lampante di come la politica italiana possa essere lontano dalla realtà. La possibile abolizione rappresenterebbe perciò un atto di buon senso, anche se i sostenitori della mobilità elettrica ad ogni costo storcerebbero il naso.
Se il superbollo venisse abolito sarebbe anche un segnale per la ripresa del comparto auto sportive e di lusso.
Il primo Governo Conte per scoraggiare l’acquisto di auto di grossa cilindrata ha anche introdotto l’Ecotassa, dando un’ulteriore mazzata ad un comparto in crisi sopraffatto anche dalla concorrenza di altri Stati europei (vedi la Germania), dove le auto sportive non sono un fastidio ma una risorsa che genera entrate e soprattutto posti di lavoro.
Si dovrebbe intervenire a livello europeo per livellare in modo uniforme la tassa sull’auto all’interno delle nazioni che ne fanno parte. E’ assurdo che in Italia ci si trovi ad affrontare una tassazione sull’auto (bollo, ma anche passaggi di proprietà) che è 10 volte maggiore rispetto alla Germania. L’abolizione del superbollo sarebbe un passo verso la normalità e il buon senso
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