Porsche 911 sulla neve sfida sciatore da record
La Porsche 911 Carrera GTS di Carlo Alberto Forte al Winter Challenge 2017 Bielmonte sfida su pista da sci lo sciatore Simone Origoni
Una Porsche 911 sulla neve che sfida uno sciatore è un’impresa epica…
Cosa rende tanto affascinante Un record battuto, una vetta raggiunta, una soglia oltrepassata? Il fatto di superare una barriera che la condizione umana c’impone… nel nostro caso specifico, quella della velocità.
Il tempo per noi è concepibile solo quando si trova sotto allo spazio, in quell’espressione matematica che definisce la velocità. Ma che succede se lo spazio in questione non è un circuito o un nastro d’asfalto, ma una pista da sci? E chi è così folle da impegnarsi con un’auto, a tutto gas, in una sfida del genere? Lui è un pilota, si chiama Carlo Alberto Forte, classe 1985, un atleta a tutto tondo capace di passare dagli sci ai kart, dalla scherma alle gare di nuoto. È proprio lui a raccontarci questa adrenalinica follia, che ha coinvolto quasi per caso un’icona dello Speed Ski nazionale: Simone Origone, recordman di discesa libera a ben 252,632 km/h!
Porsche 911 sulla neve sfida sciatore – L’intervista al pilota Carlo Alberto Forte
Carlo, come ti è venuta in mente quella che, la maggior parte di noi, considera un’impresa da folli?
Questo è stato il primo di una serie di eventi che verranno organizzati in tutto l’anno.
Nel 2016 ho intrapreso la collaborazione con Simone Vigevano, consulente di comunicazione e marketing. Lui e il suo staff mi hanno seguito in tutte le competizioni che ho disputato durante l’anno, analizzando i campionati, i singoli eventi e più in generale gli show offerti nel mondo del Motorsport. Il risultato è stato un progetto disegnato su di me, per enfatizzare la mia carriera di pilota e creare una vera e propria squadra con gli sponsor. Ci siamo domandati quale potesse essere una sfida da “fuori di testa” sulle piste da sci, e correre con una Porsche 911 Carrera GTS ci è sembrata subito un’idea sufficientemente pazza da poter funzionare. Infine, quasi come uno scherzo del destino, si è aggiunta la possibilità di “sfidare” il campione Simone Origone, l’uomo più veloce del mondo sugli sci, e dare un tocco di epicità alla giornata, visto che affrontare “solo” la montagna non era abbastanza! Per rendere possibile il progetto ci servivano delle eccellenze, ciascuna nel proprio campo di appartenenza: ne è venuto fuori un team di Aziende (tutte italiane) che mi hanno permesso di scalare una montagna con una supercar.
Una solida base per la costruzione di un Team tutto italiano, dal pilota alla squadra fino agli sponsor, che si pone l’ambizioso obiettivo di gareggiare in un Campionato Americano: il NASCAR Whelen Euro Series 2017. Ci piace l’idea di competere con il Tricolore, sviluppando però un’immagine più internazionale, più consona ad un pubblico sempre più eterogeneo e globalizzato. La cosa che mi galvanizza di più della NASCAR è il contatto con il pubblico, che consente di portare il mio nome di pilota oltre frontiera, mantenendo un contatto diretto con tutti gli spettatori.
Torniamo alla neve. Parlaci della preparazione all’evento. Il tracciato, ad esempio, è stato allestito in modo particolare?
La pista è stata innevata artificialmente in modo che, con le basse temperature presenti pochi giorni prima della manifestazione, risultasse molto resistente. Addirittura è stata bagnata in alcuni specifici tratti proprio per incrementarne la durezza. Purtroppo il clima ci ha giocato un brutto scherzo: poche ore prima di iniziare a salire con la vettura, ha nevicato intensamente per quattro ore, depositando un soffice manto che ha inficiato il lavoro effettuato dai ragazzi dell’IceMont di Bielmonte fino a quel momento. Ma loro non si sono persi d’animo, e con i fantastici mezzi di cui dispongono, hanno battuto la neve fresca di continuo per tutta la giornata. I gatti delle nevi sono andati su e giù senza sosta, rendendo possibile la sfida a condizione che l’auto fosse sufficientemente veloce da non sprofondare… una difficoltà in più!
Quando hai potuto saggiare le nuove condizioni della pista?
Fin dalle prime ore del mattino. Volevo provare le condizioni della pista e le reazioni della vettura vista l’improvvisa nevicata. In effetti, l’impresa era molto più ardua del previsto, in quanto la Porsche a bassa velocità tendeva ad infossarsi non lasciando scampo. Così per iniziare a risalire la pista, oltretutto con un’elevata pendenza, ho dovuto effettuare numerosi tentativi, prendendo parecchia rincorsa e sfruttando a dovere le marce. In questo modo sono riuscito a tenerla in quel giusto range di giri motore che permettesse una velocità elevata, ma senza esagerare e “scavare” eccessivamente con le ruote posteriori, perdendo quindi trazione ed efficacia.
Detta così non sembra poi tanto difficile… oppure sì?
In effetti, la cosa veramente complicata non è tanto far salire un’auto del genere su un tratto che in certi punti supera i 30° (60%) di pendenza, ma riuscire a rimanere dritti, perché non appena si devia leggermente cominciando a salire in diagonale, non è più possibile recuperare la traiettoria; inesorabilmente si perde la linea migliore e ti trovi davanti a tre possibilità: o ci si ferma, o si prova a completare un 180° per ritornare da dove si è partiti, oppure alla fine ci si ritrova perfettamente perpendicolari alla salita, col rischio di venire giù ugualmente, ma a piombo e senza il minimo controllo!
In un modo o nell’altro sei dunque riuscito a salire in cima. È arrivato il momento di raccontarci la discesa…
Una volta salito, ecco la sorpresa che non ti aspetti: un incredulo sciatore che si domanda cosa diavolo ci fa una Porsche all’inizio di un’impegnativa pista da sci. È Simone Origone, recordman mondiale di velocità, indispettito ma incuriosito dall’impresa che ho intenzione di portare a termine. Lui ha la velocità nel sangue e non ci ha pensato due volte a lanciarmi la sfida: una gara di discesa libera fra di noi. Così ho affrontato quella che senza dubbio è stata la parte più complicata di tutte. Bisogna partire da un presupposto: non è facile scendere con i freni tirati, perché quel poco di velocità che comunque si acquista per muoversi, difficilmente
in caso di necessità può essere ridotta; detto questo, tutto diventa più impegnativo se i freni non si vogliono proprio usare cercando, con la dovuta cautela, anche un po’ di sana velocità nella discesa… se a tutto ciò aggiungiamo anche uno sciatore in parallelo che ti sfida a chi va più veloce, lascio a voi immaginare!
Quali sono i trucchi per riuscire a mantenere il controllo di una vettura così potente in presenza di neve e ghiaccio?
Riguardo alla guida, la questione è molto semplice: finché ci si trova su pendenze del 20%, anche 25% (12°-14°), si riesce ad avere un buon controllo dell’auto; ciò è incredibile se si pensa che una qualunque vettura, anche a trazione integrale e con pneumatici invernali, avrebbe grandi difficoltà, soprattutto con una spanna di neve fresca appena caduta su un fondo ghiacciato: non avanzerebbe e presto si troverebbe infossata, e in quella condizione più si accelera e più si scava. Nei tratti con parecchia pendenza, invece, è molto importante prendere dei riferimenti lontani e cercare di fare traiettorie composte da lunghe rette soprattutto nelle parti più scoscese, approfittando per quanto possibile delle zone meno ripide per cambiare direzione, magari con un bel sovrasterzo di potenza, per poi iniziare una nuova retta. Una pessima idea è quella di tentare di rallentare facendo un po’ di pendolo, tipo slalom: invece di diminuire la velocità, si rischia di venire giù in pochissimi secondi come una valanga. È fondamentale riuscire a rimanere il più possibile paralleli alla direzione del circuito, senza preoccuparsi di rallentare la vettura, poiché sarebbe del tutto vano; piuttosto si deve cercare di mantenere la traiettoria il più possibile rettilinea avendo calcolato in precedenza dove e come curvare. Del resto su una pista che supera i 22° o il 40% d’inclinazione, avendo una discreta velocità, è impossibile sterzare bruscamente o fermarsi. Insomma, puoi scegliere se venire giù con poco controllo o totalmente senza; un misto tra la sensazione di guidare una macchina sull’olio e quella di pilotare un grosso slittino. Solo che il mio “slittino” ha 408 CV ed era deciso a scendere in un modo o nell’altro, e questa consapevolezza mi ha dato un ulteriore surplus di adrenalina. In più la Porsche 911 Carrera GTS è molto bassa, come tutte le supercar e, sulla neve fresca, posso dire di essere il primo ad aver sperimentato il vero snowplaning.
Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Per quanto riguarda la sfida tra il sottoscritto sulla Porsche 911 Carrera GTS e Simone Origone, lo sciatore più veloce del mondo, ovviamente partivo con poche chance di vincere su una pista da sci. In ogni caso con un’auto del genere e certe pendenze già è difficile salire o riuscire a venire giù integri; la sfida però, anche se impari, si è rivelata comunque affascinante, divertente e unica nel suo genere. Simone ha voluto arrivare con me in parata, non è sceso alla massima velocità, altrimenti avrebbe stravinto. È stato emozionante arrivare in fondo quasi insieme e davvero adrenalinico perdere quasi il controllo della vettura nel momento preciso in cui Simone Origone mi superava… Ma in realtà tutta la discesa ci ha regalato delle sensazioni uniche; un misto tra paura ed eccitazione proprio come quando ti trovi in griglia di partenza e attendi lo start, con la differenza che normalmente in gara cerco di utilizzare sia il raziocinio sia l’istinto, mentre in questa sfida il secondo ha prevalso sul primo!
Veniamo alla tua vettura. Sembra davvero insensato aver utilizzato una Porsche. Com’è stata allestita?
La macchina utilizzata è una Porsche 911 Carrera GTS, ovvero motore boxer a sbalzo da 408 CV con trazione posteriore e cambio al volante PDK. È molto bassa, potente, rigida e, sebbene possa essere tranquillamente utilizzata anche nella guida cittadina, di sicuro si trova a suo agio fra i cordoli di un circuito. Senza dubbio è del tutto inadatta ad un utilizzo su neve anche in assenza di pendenze. Ma questo non ha fatto che accrescere il senso della sfida: se ti trovi con un mezzo perfettamente idoneo per la neve che gusto c’è? Nel mio caso abbiamo selezionato delle Aziende che ci fornissero le scarpe giuste per l’impresa: cerchi, pneumatici e chiodi.
Andiamo per ordine. Partiamo dai cerchi.
Le ruote in lega che vedete nelle foto, completamente riempite di neve, sono delle Fondmetal 9RR Monodado da 19”, il massimo per quanto riguarda resistenza e qualità. Anche ad un primo sguardo si notano subito in tutta la loro bellezza, ma è solo quando ci si avvicina che si capisce il perché siano così accattivanti; ogni più piccolo dettaglio è preciso e perfetto. L’Azienda è riuscita a unire il concetto di massime prestazioni con quello di pura eleganza e vero perfezionismo. Posso dire di averle maltrattate al massimo e, una volta smontate, erano praticamente come nuove in tutto e per tutto. Un materiale veramente al top!
Sulla neve la scelta di pneumatici invernali sembra obbligata. In più
hai parlato di un marchio italiano…
Le gomme utilizzate sono delle Pirelli Sottozero 235/35 anteriori e 295/30 posteriori, montate e assistite dal famosissimo e storico gommista Frigerio Gomme nella sede di C.so Sempione a Milano, il cui marchio e la cui storia presero vita nel lontano 1922. Un’esperienza quasi secolare di un’Azienda prestigiosa, che si è adoperata per realizzare questa inedita impresa 95 anni dopo la prima vulcanizzazione di gomma avvenuta nella città meneghina. Sapere che il primo gommista della storia della mia città avrebbe gestito un aspetto così importante per la riuscita dell’evento, come quello dei pneumatici, mi ha dato una marcia in più.
Neve battuta e ghiaccio… sembra il terreno ideale per le gomme chiodate.
Esatto! Le Pirelli Sottozero sono state opportunamente preparate attraverso il posizionamento di circa 2.000 chiodi in tungsteno d’altissima qualità. Il merito dell’operazione va alla BestGrip, Azienda top nel settore, che ha inventato e detiene il brevetto internazionale per i chiodi montabili e smontabili. BestGrip ha lavorato intensamente per produrre, in tempi strettissimi e a regola d’arte, un pneumatico capace di offrire l’impossibile, ovvero dare motricità ad una macchina a trazione posteriore e con le caratteristiche di una Carrera GTS, su un tracciato da sci con tratti di pendenza abbondantemente superiori al 40% e per di più con un successivo strato di neve fresca. BestGrip ha ideato un chiodo e un modo di applicarlo veramente mitico. Non avrei mai pensato che fosse possibile realizzare una cosa simile.
Altri accessori particolari?
Non si tratta di un accessorio vero e proprio, ma uno dei segreti di questa singolare sfida è stato quello di gestire nel migliore dei modi la pressione delle gomme. Partendo da 2,5 bar abbiamo dovuto rodare il tutto per qualche chilometro, ritarando la pressione un paio di volte. Una volta concluso questo processo
siamo scesi a 1,8 bar. Nonostante la cavalleria e l’utilizzo estremo, i chiodi hanno resistito perfettamente, così come i pneumatici che non hanno riportato il benché minimo danno! Il fatto che non si sia strappato nemmeno un chiodo ha dell’incredibile, segno dell’estrema qualità del lavoro svolto da BestGrip assolutamente azzeccato sulla Pirelli da neve di Frigerio Gomme Sempione.
E poi c’era Simone Origone. Come si è trovato nei panni dello sfidante
in questo pazzo evento?
A Simone Origone va tutto il mio ringraziamento!
Un campione vero
sugli sci e nella vita; un vincente nello sport, che nel suo tempo
libero si prodiga per la sicurezza e l’incolumità del prossimo… e vi posso assicurare che oggi giorno sportivi del genere sono più che
rari! Inoltre sono stupito dal suo coraggio visto che superare i 250 km/h sugli sci è qualcosa che va oltre le comuni leggi della fisica, nonché da quello che abbiamo fatto in questa pazza giornata. Non è da tutti sentirsi tranquilli e a proprio
agio scendendo a uovo al fianco di una vettura estrema da circuito, lanciata in discesa libera su una pista da sci innevata.
C’è qualcuno senza il quale questo evento non sarebbe stato possibile?
Sicuramente i ragazzi e il team di IceMont, che mi hanno assistito con ogni mezzo e lavorato davvero sodo per rendere possibile questa impresa. Un gestore eccezionale, addetti davvero competenti, una grande esperienza, 18 km di discese da blu a nere e nove impianti di risalita tenuti in maniera eccezionale, piste battute alla perfezione nella splendida cornice di questa suggestiva località sciistica, che vanta un panorama unico. Poi vorrei ringraziare la Telepromotion Service, storica società che per prima ha lanciato i giochi a premio in televisione, e la Contest&Contest che hanno avuto la forza e il coraggio di assistermi in questa pazzia, riuscendo a realizzare una sfida unica al mondo. Un altro plauso va ad Archware, Azienda che collabora con me a tuttotondo capace di gestire e risolvere ogni problematica, il perfetto consulente che tutti vorrebbero avere a fianco. Ringrazio anche YP e Gianluca Zanetta che hanno creduto fin da subito nell’evento, prodigandosi per rendere adrenalinica questa esperienza. Un ringraziamento, infine, al velocissimo pilota Alberto Cola, che in qualità di collaboratore mi ha assistito per tutta la durata delle riprese, rendendosi disponibile con preziosi consigli e partecipando anche direttamente a qualche spettacolare evoluzione.
Porsche 911 sulla neve sfida sciatore – Chi è il pilota Carlo Alberto Forte
Classe 1985
Lavoro Pilota professionista Palmarès
1 ° Classificato e Campione Italiano MitJet 2015
2° Classificato Mitjet International Trophy – Am 2014 3° classificato Italian Prototype Championship – CN2 2013 www.carloalbertoforte.it
Porsche 911 sulla neve sfida sciatore – Chi è lo sciatore Simone Origone
Classe 1979
Lavoro maestro di sci e guida alpina
Palmares
Record del mondo (2015)
252,632 km/h
Record del mondo (2014)
252,454 km/h
Record del mondo (2006)
251,40 km/h
9 Coppe del Mondo (2004- 2005-2006-2007-2009-2010- 2011-2013-2016)
5 Ori Mondiali (2005-2007- 2009- 2011-2013)
1 Argento Mondiale (2014) 4 Mondiali Pro (2004-2006-
2008-2009)
2 Speed Master- ex mondiale pro (2010- 2011)