Peugeot 205 GTi Gutmann la prova in pista
Sul finire degli anni ’80 il nome Gutmann aveva un che di mistico fra gli appassionati “duecentocinquisti”, sia per i 160 CV garantiti dalla famigerata testata a 16 valvole, sia perché le Peugeot 205 così modificate erano come le mosche bianche.
Peugeot 205 Gutmann | Come va: In pista Dopo l’odore i suoni… il rumore dello sportello che si apre, il motorino d’avviamento, tutto ricrea quella magica atmosfera 205 GTi che ti riporta indietro negli anni: mi manca il piumino e le Timberland e sarei perfetto! Stupisce come la posizione di guida si trovi in un attimo, senza millemila regolazioni del volante o del sedile, ma attraverso il semplice scorrimento dello stesso, piuttosto morbido e leggermente profilato. Avviato, il quattro cilindri 16V manifesta un minimo altalenante, soprattutto a freddo, ma che lentamente si stabilizza. Prendo la via della pista e lascio distendere il propulsore che sale subito di giri senza incertezze… la Gutmann ama girare alto, ma il suo motore è pur sempre un compromesso: succede così di rimanere sottocoppia fino a 3.500 g/m, per poi assistere ad una progressione schiacciante che però “impatta” con il limitatore posto a 6.700 g/m. La sensazione è che ne avrebbe di più, ma pistoni e bielle non sono progettate per girare oltre quel regime, dove il 1.9 tradizionale ha già esaurito la spinta. Comunque c’è una bella finestra di 3.000 g/m dove far scatenare la cavalleria, accompagnati dall’orchestra sinfonica dell’impianto di scarico, un sound che solo un propulsore aspirato sa regalare. Oltre un anno di parco stampa non ha giovato al cambio, che ha perso il contrasto negli inserimenti acquisendo un gioco notevole nella leva; evidentemente non tutti hanno mostrato il rispetto che si deve ad un’auto del genere! La scalata dalla quarta alla terza marcia, in particolare, richiede uno spostamento esagerato, che costringe il pilota a staccare la schiena dal sedile. L’assetto è accovacciato sul posteriore, il che di fatto elimina la tendenza tipica di questo modello a prendere iniziative con il posteriore. Ora il comportamento è tendenzialmente sottosterzante con una tenuta laterale notevole, garantita dalla rigidità delle sospensioni e dai pneumatici 195/50 R15. Lo sterzo è meno granitico di come lo ricordassi: abbastanza preciso negli inserimenti richiede uno sforzo misurato e rivela una certa compattezza dell’avantreno. Peraltro non si manifestano eccessivi pattinamenti in uscita dalle svolte più lente a meno di non cercarli intenzionalmente. I freni sono un altro tuffo nel passato, quando un servofreno meccanico era il solo intermediario fra il piede e il pneumatico; la Gutmann frena forte, complice anche il peso non elevato, ma bisogna fare attenzione agli scarti laterali. Insomma, guidare una 205 GTI Gutmann è un’esperienza viscerale, ma non solo per la potenza in gioco o la tenuta di strada… quelli sono dettagli che incorniciano un quadro fatto di odori, suoni, immagini di un’altra epoca, dove le vetture erano più semplici e meno tecnologiche; più emozionanti anche se purtroppo meno sicure. Il piacere di guida che regala un’auto simile fa capire quanto sia importante restaurare e rendere storici modelli come questo, al di là delle politiche scellerate di chi ci governa!
Peugeot 205 Gutmann | Motore: La Gutmann è famosa e leggendaria per quello che aveva sotto il cofano. La ricetta del preparatore tedesco è semplice: prendi motore e cambio di una 205 1.9 GTi, sostituisci la testata con quella bialbero a 16 valvole della sorella maggiore 309 GTi 16v, e il gioco è fatto! In questo modo i cavalli diventano 160 a 6.700 g/m e la coppia raggiunge i 180 Nm a 5.000 g/m, il tutto su una vettura che pesa meno di 900 Kg! Sale la velocità massima a 230 Km/h e scende il tempo nello 0-100 Km/h: 7″6! Escludendo la gestione del propulsore non c’è nessun filtro elettronico fra pilota e macchina: ESP, diavolerie antipattinamento e servosterzo erano ancora di là da venire negli anni ’80 e perfino l’ABS era confinato all’universo delle super lussuose ammiraglie.
Peugeot 205 Gutmann | Com’è fatta: L’assetto più basso e i pneumatici maggiorati la rendono subito diversa rispetto alla 1.9 GTI da cui deriva. Sospensioni dotate di una taratura specifica, infatti, l’avvicinano al suolo di 30 mm, mentre gli spettacolari cerchi verde metallizzato con canale alluminio rovesciato e il minaccioso impianto di scarico sportivo, danno un’aria decisamente muscolosa all’insieme. Al posteriore, poi, spicca il logo 16V che tradisce la natura profondamente elaborata del propulsore. Entri e ritrovi il caratteristico odore di pelle e moquette, “impreziosito” da un sottile aroma di benzina incombusta… ed è subito nostalgia! Il volante mantiene le tre razze della GTi (introdotte nel 1987) ma è di foggia diversa rispetto all’originale, mentre il pomello del cambio sportivo, la grafica della strumentazione e la firma Gutmann sul cruscotto sono gli unici elementi che la differenziano dalle altre 205.