Viaggio in Tunisia, come andare sul deserto in fuoristrada
Con 6 soci del Free Raider Autohome-Club un bel racconto di tre fuoristradisti alla scoperta del Deserto del Sahara in Tunisia, attraversando paesaggi fantastiche che sono anche diventati il set di Star Wars. Come fare, cosa serve, con quali mezzi si possono affrontare le dune del deserto tunisino
Un viaggio in Tunisia in 4×4 ed il richiamo delle dune del Sahara sono per il fuoristradista come il canto delle Sirene per il marinaio: difficile resistere! Raccontiamo questo viaggio da Genova fino al deserto tunisino a bordo di fuoristrada (Toyota e Land Rover) insieme a 6 amici del Free Raider Autohome-Club che hanno formato 3 equipaggi a bordo dei rispettivi fuoristrada, 2 Land Rover Defender e 1 Toyota Land Cruiser KZJ90.
Partenza viaggio in Tunisia in fuoristrada
Partenza del viaggio in Tunisia! Eccoci sul traghetto che da Genova ci porta a Tunisi. Dopo quasi una giornata di confortevole navigazione, siamo catapultati in Africa, dove la natura è ancora padrona sull’uomo. Il successivo trasferimento in direzione sud, verso l’agognato deserto, è lungo, ma è anche l’occasione per scoprire culture e tradizioni differenti dalla nostra.
La prima tappa è Hammamet, moderna cittadina di mare che conserva però ancora intatta la tradizionale Medina, il suo antico quartiere. Poi visitiamo Kairouan (in arabo Al-Qayrawan), importante Città Santa e famosa per la lavorazione dei tappeti. La Grande Moschea, la più antica del Maghreb, eretta nell’836 su quella originale del 670, è, assieme alla Medina all’interno delle vecchie mura, la principale attrazione per il viaggiatore.
Viaggio in Tunisia in 4×4, in direzione Sud su set dei film di Indiana Jones e Star Wars
In questo viaggio in Tunisia dopo la sosta ripartiamo alla volta dei canyon rocciosi nella regione al confine con l’Algeria. In quest’avventura ci siamo prefissi di scoprire, al di là dei luoghi d’obbligo per la loro importanza, anche i territori meno noti e così puntiamo decisi verso il Canyon Sidi Bouhlel: è poco conosciuto.
La conformazione della sua gola rocciosa sormontata da un antico “marabutto” (edificio di culto dove sono conservate le spoglie di un santone mussulmano, con una caratteristica struttura cubica sormontata da una cupola n.d.r.) è certamente spettacolare, tanto da essere stata scelta come set dei film di Indiana Jones e di Star Wars. Ma è ora di lasciare l’asfalto, imboccando la pista sterrata che si addentra nel Chott el Gharsa.
Il chott è un lago salato con la crosta superficiale asciutta; adesso il terreno è solido, ma nel periodo invernale delle piogge diventa insidioso. Il fondo liscio e compatto permette di tenere medie elevate; ci sono solo rari tratti di “tôle ondulée” (ondulazioni che si susseguono ossessivamente per distanze variabili da alcune decine di metri a parecchi chilometri n.d.r.), che mettono a dura prova le sospensioni, se non si trova la giusta “velocità di galleggiamento”! Qui lo sguardo ha finalmente modo di spaziare fino all’orizzonte e s’inizia a capire quanto possa essere grande e sconfinato il deserto, quello vero, che ci aspetta tra poco.
Affrontiamo le prime piccole dune di sabbia spinta sul chott dal vento del sud ed ecco il villaggio abbandonato di Juntland Wastes, utilizzato per ambientare altre scene di Star Wars. Per gli amanti di questo genere la Tunisia è terra di pellegrinaggio, perché le ambientazioni utilizzate per girare questa famosa saga sono davvero tante.
Tappa del viaggio in Tunisia al Lago salato del Nord D’Africa
Durante il viaggio tunisino percorriamo un breve tratto di asfalto e deviamo a sud, nel Chott el Jerid, il più esteso lago salato del Nord Africa, verso un altro set di Guerre Stellari, Lars Family, dove si trova il piccolo igloo della famiglia adottiva di Luke Skywalker: devo ammettere che questa piccola costruzione isolata sull’immensa distesa di sale ha davvero un certo fascino! Pochi chilometri più in là, verso ovest, c’è il confine con l’Algeria, ma noi puntiamo a sud-est.
Stiamo attraversando il Chott el Jerid da una sponda all’altra. Il lago è situato in una depressione tra le oasi di Tozeur e di Nefta da un lato, famose per la coltivazione dei datteri “deglet nour” (dita di luce), così chiamati per i riflessi ambrati, e Kebili e Douz dall’altro, ai confini del deserto del Sahara, e si estende per 250 km di lunghezza e 20 di larghezza. Dopodiché arriviamo a Douz, famosa per l’annuale Festival del Sahara, che richiama le tribù nomadi di tutto il Nord Africa, per quattro giorni di danze, musiche, sfide con dromedari e cavalli arabi.
Viaggio in Tunisia, come arrivare nel cuore del Grand Erg nel deserto del Sahara
È qui che inizia l’immenso Sahara, il cui nome deriva dall’arabo “sah’ra”, cioè “il vuoto”, che si estende per 8.600.000 km2 in tutto il Nord Africa ed è il deserto caldo più grande della Terra. Douz è la base di partenza di molti gruppi di 4×4 che ne solcano le dune, ma noi siamo alla ricerca anche di una Tunisia più insolita e meno battuta. Cerchiamo il silenzio e così ci dirigiamo verso la meno conosciuta El Faouar, anch’essa affacciata a sud.
Da qui poi una pista di sabbia ci porta a un edificio sperduto nel deserto: è il Sahara Camping di Massimo e Ida, una coppia di italiani che si è trasferita qui con il sogno di creare un grande palmeto e ospita amici e viaggiatori.
La mattina facciamo il punto con Massimo e con Amor Sanhouri, la guida di Douz che ci condurrà attraverso le dune del mitico Grande Erg Orientale: non vogliamo percorrere le piste più note, ma desideriamo un percorso che in fuoripista ci porti sulle dune e ci faccia assaporare il fascino delle notti nel Sahara. Raggiungiamo un pozzo, la cui acqua, estratta dalla profondità della terra col secchio, come una volta, è un vero refrigerio dalla calura.
Poi proseguiamo alla volta di un grande marabutto sperduto tra le dune, meta del pellegrinaggio annuale dei fedeli. È talmente isolato che in due stanze laterali ci sono generi di conforto per ospitare il viandante, che qui può trovare rifugio dal sole cocente e dal vento del deserto.
Come è il Sahara?
Il Sahara è affascinante, immenso, maestoso… gli aggettivi si sprecano, ma può essere anche pericoloso e ce ne rendiamo conto non appena inizia a sollevarsi un forte vento, che in un attimo cancella le tracce e rimodella le creste di sabbia. Superiamo cordoni di dune sempre più alte, affrontandole controvento o zigzagando nel labirinto di sabbia. Siamo solo tre fuoristrada e riusciamo a tenere buone medie.
Viaggio in Tunisia affrontando la roccia nel deserto
All’imbrunire raggiungiamo il roccioso Jebel Tembaine (Jebel vuol dire “monte”), che con la sua forma a tavoliere è riconoscibile da lontano e costituisce un punto d’orientamento per carovane e offroader. Il vento è ancora insistente e dobbiamo trovare un luogo riparato per attrezzare il campo; qui però, dove tutto è piatto fino all’orizzonte, non esistono ripari… Così tiriamo un grande telo tra due fuoristrada e usiamo il terzo veicolo come scudo.
A un certo punto compare all’orizzonte la mitica oasi di Ksar Ghilane, nata attorno a un pozzo d’acqua scoperto durante le ricerche del petrolio: qui si può visitare l’antico forte romano di Tisavar, su un contrafforte roccioso, usato poi dalla Legione Straniera francese, si può fare una gita al tramonto a dorso di cammello o in quad, oppure un bagno nell’acqua calda della fonte e soprattutto una bella doccia rigenerante nel campeggio, per toglierci la sabbia di dosso. Infine la sera si può gustare un’ottima cena tipica tunisina.
Viaggio in Tunisia, direzione Est
L’indomani, freschi e puliti, riprendiamo il viaggio verso est, questa volta senza la guida. Lasciamo la colonna eretta in memoria del Generale Leclerc della Legione Straniera, che qui ha combattuto, e davanti a noi si apre un labirinto di piste che si perdono all’orizzonte. Quella battuta porta diretta al villaggio di Chenini, dove s’incontra l’asfalto, ma è troppo facile e veloce: noi vogliamo andare alla ricerca di nuovi passaggi e di piste che non abbiamo ancora percorso!
Alla fine ce la facciamo e usciamo dal deserto esattamente dove avevamo previsto: siamo nella regione di Tataouine, nelle valli rocciose che sembrano canyon del Far West, dove abbondano gli antichi ksour (plurale della parola ksar, “granaio”): sono vecchi granai fortificati cinti da mura, come castelli nel deserto, dove le famiglie custodivano le scorte di cibo dentro una propria cella, detta Ghorfas. Ksar Hadada è tra i più famosi e meglio conservati, perché qui è stato girato Star Wars Episodio I, ma ce ne sono tanti altri ugualmente belli, come Ksar Ouled Soltane o quello più semplice e “genuino” di Ksar Hallouf.
Conclusione di un viaggio in Tunisia indimenticabile
La Tunisia sembra piccola sulla carta geografica, ma in realtà è incredibilmente vasta e c’è molto altro da scoprire oltre al magico deserto di sabbia. Riprendiamo la pista sterrata, inizialmente dritta e velocissima (noi però procediamo con prudenza, perché non abbiamo un meccanico di assistenza a fine giornata…), poi più guidata e tortuosa, per finire sulle alture che ci portano a Matmata: la città vecchia è famosa per le costruzioni troglodite scavate nella terra, che prendono luce da un grande foro centrale su cui si affacciano le stanze sotto il livello del suolo; un modo semplice e ingegnoso per le popolazioni di origine berbera per ripararsi dai predoni.
Tali abitazioni creano un paesaggio tanto affascinante da essere diventato anch’esso il palcoscenico di Guerre Stellari, Episodio IV. Il nostro periplo della Tunisia non è ancora finito, anche se qui riprende l’asfalto, che ci porta a nord, verso Tunisi. C’è ancora tanto da vedere, come El Jem, con lo splendido anfiteatro romano, molto ben conservato, simile al Colosseo, terzo al Mondo per importanza e il più grande in terra d’Africa. O come le rovine dell’antica Carthage, costruita in posizione strategica sul mare, a nord di Tunisi: fu fondata dai Fenici, poi distrutta e ricostruita dai Romani ed era divenuta una delle città più potenti del Mediterraneo.
I resti dei monumenti antichi di Carthage contrastano con il caratteristico Sidi Bou Said, pittoresco villaggio di case bianche, con porte e finestre azzurre, adornate da bouganville e gelsomini: è abbarbicato su una roccia a picco sul mare e ospita il museo della musica araba e mediterranea.
Negli stretti vicoli pedonali e sulle scalinate si affacciano le botteghe degli artigiani. Il bianco e azzurro sono gli stessi colori del traghetto che ci riporterà in Italia, perché purtroppo la nostra avventura è finita… Noi però sogniamo già la prossima!
INFO Viaggio in Tunisia in 4×4 cosa serve
- VEICOLI presenti: 1 Land Rover Defender 110 Td5, 1 Land Rover Defender 110 Td4, 1 Toyota Land Cruiser KZJ 90
- Numero partecipanti: 6 soci del Free Raider Autohome-Club
- Chilometri totali percorsi dall’Italia: 2.480
- Giorni di viaggio totali: 10
- Allestimento 4×4: Assetto rialzato e attrezzatura da campeggio con tende da tetto
- Attrezzatura essenziale: Piastre da sabbia, compressore, fune di traino con grilli, pala, taniche carburante, GPS, cartografia
- Pneumatici: Cooper Discoverer STT, BFGoodrich All-Terrain e Mud-Terrain; pressione di lavoro: 1,8/2,0 bar su pista, 1,5/1,0 bar su sabbia
- Distributori carburante: Diffusi al nord, adeguati sulle strade principali, scarsi al sud e inesistenti nella regione desertica
- Costo gasolio in Tunisia: equivalente di 0,54 Euro al litro
- Valuta tnd, dinaro tunisino: (cambio: 1 Euro = 2,96 tnd, 1 tnd = 0,34 Euro)
- Permessi nella regione sahariana: “Guida del deserto” obbligatoria, con registrazione dati dei partecipanti e targhe veicoli
- Compagnia di navigazione: Grandi Navi Veloci (GNV)
- Periodo di viaggio: Tutto l’anno; il periodo ideale è la primavera o l’autunno; sconsigliabile l’estate, per le temperature elevate e la sabbia più insidiosa; in inverno la sabbia è più compatta e facile da percorrere, ma le giornate sono corte e potenzialmente fredde di notte
- Difficoltà viaggio: Media
- A chi è adatto: fuoristrada con marce ridotte, buona distanza dal suolo e sbalzi ridotti della carrozzeria
- Come viaggiare: con tour operator o in compagnia di amici di provata esperienza
Tutte le foto del viaggio in 4×4 in Tunisia
Il viaggio in Tunisia è stato raccontato sulla rivista ELABORARE 4×4 magazine di riferimento per gli appassionati del fuoristrada e viaggi in off road in edicola
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