Crisi Volkswagen, accordo per non chiudere le fabbriche
È stato raggiunto un accordo con l'IG Metall che esclude licenziamenti e chiusure, ma prevede una riduzione della forza lavoro di oltre 35.000 persone entro il 2030, senza nuove assunzioni né sostituzioni dei pensionamenti.
Dopo oltre 70 ore di trattative, i vertici della Volkswagen e i rappresentanti sindacali dell’IG Metall hanno raggiunto un accordo che risolve una vertenza in corso da quattro mesi, evitando scenari negativi come la chiusura di fabbriche e licenziamenti di massa.
Accordo tra Volkswagen e sindacato
L’accordo tra Volkswagen e i sindacati, che ha evitato licenziamenti di massa e la chiusura di fabbriche, prevede la riduzione della forza lavoro di oltre 35.000 persone entro il 2030, senza nuove assunzioni e senza sostituire i pensionamenti.
I salari sono stati congelati fino al 2031, con gli aumenti salariali inizialmente sospesi, ma previsti dal 1° gennaio 2031. A partire dal 2027, le future contrattazioni collettive potrebbero portare a nuovi aumenti. Inoltre, l’accordo prevede una flessibilità sull’orario di lavoro, riducendolo a 35 ore settimanali per alcune categorie.
Sono stati concordati anche tagli ai bonus, alle indennità e ai premi, con una rivedibilità del sistema salariale. L’accordo comporterà una riduzione dei costi del lavoro di oltre 1,5 miliardi di euro all’anno, mentre l’azienda ha confermato che nessuna sede sarà chiusa e nessun dipendente licenziato per motivi operativi fino al 2030.
Dove verranno prodotte le nuove Volkswagen
La forza lavoro ha accettato una riduzione del trattamento economico in cambio della salvaguardia degli impianti e di investimenti su nuovi prodotti. A Wolfsburg, a partire dal 2029, verrà prodotto l’ID.Golf e un altro modello basato sulla piattaforma SSP. L’attuale Golf, anche nella versione station wagon, verrà trasferita in Messico dal 2027.
La produzione a Wolfsburg si concentrerà su due linee di assemblaggio invece delle quattro attuali, e la produzione continuerà con modelli come la Tiguan, la Tayron e le trasmissioni. Ci sarà anche una riduzione di 4.000 posti di lavoro negli uffici tecnici. Altri impianti, come quello di Braunschweig, continueranno a produrre componenti per il pianale SSP, mentre Zwickau rimarrà un hub per la mobilità elettrica. Inoltre, la fabbrica di Emden manterrà la produzione delle ID.7 e ID.7 Tourer, con l’arrivo di nuovi modelli elettrici, mentre Hannover continuerà con la produzione dei modelli ID. Buzz e T7 Multivan.
La produzione della T-Roc Cabrio a Osnabrück proseguirà fino alla fine dell’estate 2027. Nonostante queste misure, la capacità produttiva negli stabilimenti tedeschi diminuirà di 734.000 vetture, ma l’accordo porterà risparmi economici sostenibili per oltre 15 miliardi di euro all’anno nel medio termine, con più di 4 miliardi derivanti dalle iniziative sul costo del lavoro e sull’efficienza produttiva.
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