Vehicle to grid, Decreto per lo scambio in rete di energia dall’auto elettrica
In Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto del Mise che regola la tecnologia 'Vehicle to grid' con l'aggregatore di rete. L'auto elettrica può scambiare energia non solo per caricare la batteria ma anche per alimentare la rete quando serve con relativo pagamento di quanto erogato
L’auto elettrica è un vettore di energia elettrica che adesso può essere scambiata e si può anche vendere. Lo stabilisce il MISE (Ministero dello Sviluppo economico) che ha varato il decreto per lo sviluppo del “vehicle to grid”, V2G veicolo alla rete. In poche parole, secondo quanto riportato nel decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, un’auto elettrica EV ora può vendere l’energia quando non è in uso e quando viene lasciata agganciata alla colonnina diventa a sua volta un accumulatore di energia a cui può attingere il gestore energetico.
Il decreto del Mise relativo al “vehicle to grid” V2G sullo scambio di energia elettrica dall’auto, oltre a voler dare una scossa alla diffusione dell’auto elettrica in Italia, punta a rendere più stabile il sistema elettrico che a volte non sempre è in grado di assicurare un corretto flusso energetico. Questi sistemi di accumulo di energia realizzati con le auto elettriche contribuiscono a stabilizzare la rete.
V2G “Vehicle to grid” Decreto MISE auto elettrica, cosa dice in dettaglio
Sul decreto del Mise sul V2G si legge ancora che entro tre mesi l’Arera (la vecchia Autorità per l’energia) dovrà adottare le disposizioni per integrare la propria regolazione del dispacciamento, proprio per includere le infrastrutture di ricarica, anche quelle domestiche.
Aggregatore di rete, V2G Veicle to grid
Il documento sui dettagli del V2G verrà messo in consultazione e poi emanato quindi, secondo fonti di settore, prevedibilmente verso l’estate tutto il processo dovrebbe essere completato. Il sistema prevede infatti che il singolo automobilista si affidi a un “aggregatore” di rete come è per esempio Enel X la quale ha avviato da tempo la sperimentazione facendo da tramite tra l’auto e il gestore della rete elettrica.
V2G Ricarica elettrica con il “vehicle to grid” arrivano gli sconti con lo scambio
Come funziona questo V2G? L’automobilista si collega alla colonnina (sia quelle tradizionali e monodirezionali, sia quelle nuove e bidirezionali) e non solo riceve energia, ma la fornisce anche nei momenti di necessità bilanciando la rete. Alla remunerazione dell’automobilista penserà quindi lo stesso aggregatore, che applicherà uno sconto sul successivo “pieno” di energia elettrica.
Come adeguare un’auto elettrica alla tecnologia “vehicle to grid”, i costi
Per quanto riguarda i costi nel decreto c’è scritto che l’Arera provvede alla copertura, anche in via forfettaria, dei costi aggiuntivi connessi alla installazione dei dispositivi e dei sistemi di misura necessari ad assicurare l’interazione tra veicolo e rete elettrica.
Infine entro 120 giorni il Gse, anche a seguito di indagine sulle caratteristiche dei veicoli elettrici e delle infrastrutture di ricarica presenti sul mercato, pubblica una procedura con la quale sono delineate le informazioni che devono essere date ai possessori di auto elettriche per sfruttare la tecnologia vehicle to grid, fornendo preventivamente informazioni dettagliate sulle modalità e sulle condizioni, anche economiche, in base alle quali il veicolo partecipa alla fornitura dei servizi.
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