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Transizione green, l’UE propone un nuovo piano, il Clean Industrial Deal

Il Clean Industrial Deal aggiorna la transizione verde in Europa, con l'obiettivo di sostenere l’industria e accelerare la decarbonizzazione, introducendo misure che impattano anche sulla filiera automotive.

La Commissione Europea il 26 febbraio 2025 ha presentato il Clean Industrial Deal, un pacchetto di misure rivolte anche in qualche modo al settore auto in crisi con l’obiettivo dichiarato dall’UE di rafforzare la competitività dell’industria europea, accelerando al contempo la decarbonizzazione ed evitando la desertificazione industriale.

Piano per ridurre i costi energetici

Sebbene il piano non riguardi direttamente il settore automotive, alcune misure incidono sulla filiera, preparando il terreno per il piano d’azione specifico per l’industria dell’auto, atteso il 5 marzo.

Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea

Tra queste, spiccano le iniziative per ridurre i costi energetici e la revisione del Cbam, il meccanismo di tassazione delle emissioni alla frontiera, che ha avuto impatti sui componenti a basso costo utilizzati nell’automotive.

Clean Industrial Deal, cosa prevede il nuovo piano

Il Clean Industrial Deal mira a ridurre i costi energetici e la burocrazia per rilanciare la produzione industriale in Europa e accelerare la decarbonizzazione. Ursula von der Leyen sottolinea la necessità di rendere l’Europa un luogo competitivo per gli investimenti, contrastando la fuga di capitali verso altre regioni.

La priorità è abbassare il prezzo dell’energia e sostenere le industrie ad alta intensità energetica e le tecnologie pulite. Tra le misure chiave:

  • Aumento della capacità rinnovabile di 100 GW all’anno fino al 2030 e incremento dell’elettrificazione dal 21,3% al 30%.
  • Potenziamento delle interconnessioni energetiche e riduzione della dipendenza dai combustibili fossili.
  • Introduzione dell’Industrial Decarbonisation Accelerator Act, che incentiva l’uso di prodotti “puliti” tramite etichette sulle emissioni e nuovi criteri di sostenibilità per gli appalti pubblici e privati.
  • Produzione del 40% dei componenti chiave per le tecnologie pulite direttamente in Europa.

Il piano include anche un “Piano d’azione per l’energia accessibile”, con strumenti per stabilizzare i prezzi e rendere più attrattivi gli accordi di fornitura a lungo termine (Power Purchase Agreement). Inoltre, è previsto un piano specifico per l’industria dell’auto e della siderurgia, con strategie mirate per rafforzarne la competitività.

Investimento diretto della UE per 100 miliardi di euro

Il Clean Industrial Deal mira a sostenere l’industria europea con oltre 100 miliardi di euro, semplificando le regole sugli aiuti di Stato per accelerare gli investimenti in energie rinnovabili, decarbonizzazione e tecnologie pulite.

Il Clean Industrial Deal punta a sostenere l’industria europea con 100 miliardi e regole più snelle per investimenti verdi

L’obiettivo è aiutare le imprese a superare ostacoli come l’alto costo dell’energia e la burocrazia, rendendo il contesto più favorevole alla crescita e all’innovazione.

Piano per le materie prime critiche

Un punto centrale del piano riguarda le materie prime critiche, con l’intenzione di ridurre la dipendenza da fornitori inaffidabili e potenziare il riciclo, portandolo dall’attuale 11,8% al 24%. Inoltre, la Commissione vuole creare partenariati globali per diversificare le catene di approvvigionamento e rafforzare gli strumenti di difesa contro la concorrenza sleale.

Per rendere tutto questo possibile, si punta anche sulla riqualificazione dei lavoratori e sullo sviluppo di competenze specifiche per i settori coinvolti nella transizione industriale. Il piano prevede una serie di interventi normativi, tra cui una nuova legge per l’Economia Circolare, una riforma delle regole sugli appalti pubblici e una revisione del CBAM, il meccanismo di tassazione delle emissioni alla frontiera.

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