Tasse auto aziendali, aumento con stangata in arrivo (triplicata)
Dalla bozza della Legge di Bilancio 2020 arriva un pesante rincaro di tasse sulle auto aziendali ed in particolare sul noleggio a lungo termine che rappresenta il 40% delle nuove immatricolazioni. Un salasso che contribuisce a peggiorare la crisi del settore
Le auto sono prese di mira dall’attuale governo su tutti i fronti. Ora arriva la notizia dal Governo Conte2 dell’aumento tasse sull’auto aziendale ad uso promiscuo assegnata ad un dipendente che la usa anche per il tempo libero. Dalla bozza della Legge di Bilancio 2020 arriva un nuovo salasso di tasse per le aziende ed in particolare sulle auto a noleggio a lungo termine che rappresentano il 40% delle nuove immatricolazioni.
Non bastano i bolli e superbolli a livelli intollerabili (10 volte superiori a quelli della Germania), il costo delle accise (il 70% del costo del carburante sono tasse), i costi esagerati sui passaggi di proprietà: ora arriva un altra mazzata sull’auto aziendale.
Aggiornamento: dopo le critiche su questa monovra è stata rimodulata la proposta di tassazione sulle auto aziendali.
Tassa sulle auto aziendali triplicata, aumento con stangata da 513 milioni
L’aumento della tassa sulle auto aziendate è una cosa seria. Si tratta di una stangata da 513 milioni di euro che riguarda due milioni di lavoratori dipendenti. La Manovra 2020 di fatto triplica le tasse a carico dei lavoratori sulle auto aziendali, a prescindere dal loro impatto ambientale: viene triplicato l’importo che concorre al reddito imponibile.
Auto aziendale come sarà tassata?
Fino oggi le auto aziendali concorrono a formare il reddito dei dipendenti per il 30% del loro costo convenzionale di noleggio. La proposta del Governo prevede di passare al 100% il cui valore viene considerato reddito e quindi tassato. Ad esempio un dipendente con un reddito di 40 mila euro che utilizza una Fiat Punto 1.4 aziendale pagherebbe oltre 2 mila euro di tasse in più all’anno.
Nella manovra aumenta anche l’imponibile Irpef, che costringerebbe le Aziende a pagare più contributi. La proposta, anche se ha fini ecologici, colpirebbe pure le auto cosiddette green ibride ed elettriche.
Tassa auto aziendale per agenti e rappresentanti di commercio
La tassazione al 30% resterà solo per le auto in uso promiscuo di agenti e rappresentanti di commercio.
Aumento tasse su auto aziendali, pesanti ripercussioni sul mercato auto
Ora il testo della Manovra passerà al setaccio del Parlamento. Se questa nuova misura sarà approvata per le aziende diventerà meno conveniente dotarsi di un proprio parco auto, con pesanti conseguenze su un mercato già in difficoltà che invece di provvedimenti mirati al sui aiuto si ritrova un aumento della tassazione con tutte le conseguenze del caso.
Flee& Mobility: “una misura che denota scarsa conoscenza della materia…”
“Tassare l’auto aziendale oltre il 30% significa tassare lo strumento di lavoro, al pari di una scrivania o di un pc – dichiara Pier Luigi del Viscovo, Direttore del Centro Studi Fleet&Mobility – infatti, il 30% rappresenta la quota di auto destinata al tempo privato, tipo sabato e domenica. il restante 70% che adesso il governo vorrebbe tassare è l’uso lavorativo dell’auto e non costituisce retribuzione in natura per il dipendente”. “una misura del genere – prosegue del Viscovo – denota scarsa conoscenza della materia oppure malafede”.
“Una misura che affossa definitivamente il mercato dell’auto e che colpisce in busta paga circa 2 milioni di lavoratori – commenta l’ANIASA,
l’Associazione che in Confindustria, che rappresenta il settore del noleggio veicoli – il Governo che, a parole con il Tavolo sull’Auto, dichiara di voler supportare la filiera delle quattro ruote, ne sta determinando il collasso. Siamo scioccati da questo atteggiamento schizofrenico che conferma i timori di un’attitudine antindustriale che sembra animare le scelte di questo Governo. Si tratta di una misura assurda anche da un punto di vista concettuale, si tassa non solo l’uso privato dell’auto (che già lo è), ma quello lavorativo.
Produci fatturato per l’azienda? Sostieni la produzione e il benessere aziendale? TASSATO! Il Governo riesce a scontentare tutti, lavoratori, imprese, settore dell’automotive e del noleggio. Una norma in totale antitesi con le indicazioni emerse dal Tavolo sull’auto presieduto dal Ministro Patuanelli e con l’impegno annunciato dal Governo di forte sostegno all’automotive. Inoltre, se da una parte con l’annuncio del taglio del cuneo fiscale si vogliono aumentare i soldi in busta paga, dall’altra, con queste misure, si generano pesanti ripercussioni sulle politiche retributive di centinaia di migliaia di aziende di ogni settore.
Si colpiscono tutti i lavoratori che utilizzano questi veicoli, tassando perfino i chilometri percorsi per necessità di lavoro. Per non parlare dell’imponente impatto sulle minori entrate di gettito fiscale generate dal settore. Sulla complessiva flotta di veicoli in noleggio a lungo termine più della metà sono veicoli di piccola e media cilindrata e tutti i veicoli sono Euro 6, ibridi o elettrici. Il pesante e negativo impatto riguarda, quindi, il fronte delle emissioni. In questo modo si rendono ulteriormente gravosi i costi di mobilità e trasporto delle imprese italiane, già penalizzate da una disequilibrata fiscalità rispetto ai competitor europei, rendendo a questo punto inevitabile il ricorso in Commissione Europea per l’immediata applicazione della Sentenza di Strasburgo sull’equiparazione dei regimi IVA”.
“La stangata sull’auto aziendale che il Governo sta tentando di introdurre con la Manovra per il 2020 è al di fuori di ogni logica”
dichiara Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor – l’auto aziendale, che è uno strumento di lavoro indispensabile, ha già un trattamento fiscale così penalizzante da non trovare riscontro in nessun altro Paese del mondo. Il Governo vuole inasprirlo ulteriormente senza tenere in alcun conto le esigenze degli italiani che lavorano, delle aziende e dell’economia. L’impatto potrebbe essere molto importante anche per le vendite di autovetture e per l’intero settore dell’automobile che dà un contributo al Pil di oltre l’11%.
Il Centro Studi Promotor chiede che l’inasprimento fiscale previsto venga immediatamente ritirato ed anzi che il Governo vari provvedimenti per avvicinare la tassazione sulle auto aziendali agli standard europei e ciò anche in considerazione del fatto che la discriminazione fiscale sull’auto delle aziende italiane ne riduce la competitività in ambito internazionale.
Tu cosa ne pensi di questo inasprimento delle tasse sull’auto?
Noi crediamo che questo ulteriore tentativo di drenare denaro dal settore auto ed agli italiani non sia la soluzione risolutiva per l’Italia che ha bisogno di interventi strutturali pesanti mirati al taglio della spesa pubblica finalizzati a troncare soprattutto gli sprechi che pesano circa 200 milardi di euro sul gettito totale degli 800. C’erano state proposte più sensate a favore come la detrazione 100% dell’iva (Salvini) per risollevare un settore fortemente in crisi al quale adesso viene dato il colpo di grazia.
Questa ulteriore tassazione sull’auto aziendale (usata per lavoro) va contro ogni logica di buon senso come l’Irap, la tassa che era stata imposta alle aziende sui costi del personale!
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