Targa estera non paga bollo e superbollo? E’ legale?
Niente bollo e superbollo sulle auto con targa straniera. Infatti se non si è proprietari dell’auto per circolare in Italia basta una lettera di comodato (anche gratuito) dell’effettivo proprietario. Resta l'obbligo di registrazione al REVE
Le nuove regole sulle targhe estere in Italia, adeguate alle norme europee, sulla carta possono favorire proprio quei furbetti che la legge voleva colpire. Infatti ora un’auto immatricolata all’estero può circolare liberamente, basta iscrivere la macchina o la moto al Reve (Registro veicoli immatricolati all’estero) per poter circolare in Italia senza alcun limite di tempo.
Perciò secondo le nuove regole, come riporta il Sole 24 Ore, con il nuovo sistema anche le auto con targhe straniere possono evitare la tagliola del fisco italiano, del bollo e superbollo.
Targa estera bollo e superbollo
Il pagamento del bollo e superbollo, dispendioso in Italia soprattutto sulle auto con più cavalli, può essere facilmente aggirato con la targa estera come da legge delega europea 2019-2020, che regola differentemente dalla legge italiana l’utilizzo di una vettura immatricolata all’estero e circolante in Italia.
Secondo la nuova legge europea infatti c’è l’obbligo di immatricolare il mezzo in Italia entro tre mesi, solo se il residente in Italia coincide con la figura del proprietario. Questa piccola postilla è destinata a favorire chi ha una vettura con targa estera che non pagherà il bollo e soprattutto il superbollo, eludendo il fisco italiano.
Targa straniera non paga il superbollo?
Ma come? Come si fa a non pagare il superbollo senza infrangere la legge? Sulle auto con targa straniera non c’è obbligo di immatricolazione in Italia se alla guida c’è un utilizzatore residente in Italia, ma comunque persona diversa dal rispettivo proprietario, persona fisica o titolare di azienda, rispettivamente residente o con sede all’estero.
Perciò per circolare liberamente in Italia con la targa estera senza pagare bollo e superbollo è sufficiente avere a bordo una lettera firmata dall’effettivo proprietario dell’auto residente all’estero (anche riconducibile a società di noleggio, aziende ecc.), che autorizzi l’utilizzatore a circolare con una formula di comodato anche a titolo gratuito.
Targa estera, obbligo registrazione al REVE
Quando l’utilizzo concesso supera i 30 giorni la nuova norma prevede la sua iscrizione nel nuovo Registro veicoli immatricolati all’estero REVE, tenuto presso il Pra, anche se questo non implica nessuna limitazione temporale al suo utilizzo. Tale documento deve essere tenuto a bordo del veicolo stesso.
Se la disponibilità del veicolo immatricolato all’estero, da parte di persona giuridica o fisica residente in Italia, supera i 30 giorni nell’anno solare, anche non continuativi, il titolo e la durata della disponibilità del mezzo devono essere registrati da parte dell’utilizzatore in un apposito elenco presente nel sistema informativo del PRA denominato REVE – Registro dei Veicoli Esteri.
Medesimo obbligo di registrazione è previsto per coloro che, in qualità di lavoratori subordinati o autonomi, svolgono la loro attività lavorativa o professionale in uno Stato limitrofo o confinante con l’Italia e circolano sul territorio nazionale con veicoli immatricolati in tale Stato.
Nel REVE devono essere annotate anche le successive variazioni della disponibilità del veicolo e le variazioni di residenza o di sede da parte dell’utilizzatore.
Targa estera perché conviene?
Ma perché si fa ricorso ad una targa estera? Principalmente per pagare meno visto che in Italia i costi di bollo, superbollo e passaggi di proprietà sono decisamente più elevati (10 volte rispetto a quelli tedeschi) e non in linea con la maggior parte degli altri Paesi europei. Con le targhe estere si risparmia soprattutto su superbollo, bollo auto.
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