Suzuki Jimny, la storia del fuoristrada 4×4 compatto
Il mitico fuoristrada giapponese Suzuki Jimny ha alle spalle più di 50 anni di storia e 4 diverse generazione. Dal 1970 ad oggi il 4x4 compatto si evoluto rimanendo sempre fedele a sé stesso ed alla sua vocazione off road.
Verso la fine degli anni ’60, i progettisti Suzuki hanno investito nella progettazione di veicoli 4×4 compatti, che si sono poi trasformati in realtà, alla fine del 1970, con la nascita della prima vera auto 4×4 compatta. Questo veicolo nella sua storia è stato commercializzato in Giappone con il nome di “Jimny” e fin dall’inizio si è presentato come un modello all’avanguardia, in grado di affascinare il mondo. Suzuki è riuscita a progettare un fuoristrada dalle dimensioni compatte, ma dalle grandi performance 4×4, tenendo conto dei vincoli progettuali tipici delle mini car.
L’intento è stato quello di sfruttare al meglio un corpo vettura più compatto per creare un veicolo che potesse muoversi in tutti gli spazi ristretti che i fuoristrada dell’epoca, di grandi dimensioni e cilindrata elevate, non potevano affrontare.
Suzuki Jimny LJ10 1970, caratteristiche
Lo sviluppo del Suzuki LJ10, il primo fuoristrada leggero, iniziò nel 1968. Per poter essere idoneo all’uso più intenso in fuoristrada, l’LJ10 fu sottoposto ad un’ampia serie di test particolarmente impegnativi, dai test di caduta da un metro alle prove di resistenza sulle sabbie vulcaniche del monte Fuji.
Fu lanciato sul mercato nel marzo del 1970, divenendo il primo 4×4 prodotto in serie nel mercato giapponese delle vetture compatte, oggi conosciute come keicar. Sviluppato per un uso professionale, era una vettura 3 posti del peso di soli 600 kg e con un passo di 1,930 mm e aveva un telaio a traliccio, marce ridotte e assali rigidi, contenuti tramandati attraverso le generazioni.
Era dotato di molle a balestra, in modo da poter gestire carichi elevati su un corpo vettura leggero, e di capote in tela con chiusure lampo. Il primo LJ era motorizzato con un bicilindrico due tempi raffreddato ad aria da 360 cc, in grado di erogare 25 cavalli.
Suzuki Jimny LJ20 1972, caratteristiche
Nel 1972, debuttò l’evoluzione LJ20, dotato di raffreddamento ad acqua e con un sistema di riscaldamento più efficace, per la forte domanda arrivata dalle regioni con clima rigido.
Fu introdotta anche una variante con carrozzeria chiusa che adottava la tipica griglia con feritoie laterali.
Suzuki Jimny LJ50 1974, caratteristiche
In seguito al successo di LJ10 ed LJ20 in Giappone, nel 1974 iniziò l’esportazione in Centro-Sud America, Medio Oriente e Oceania del nuovo LJ50, con un tre cilindri due tempi raffreddato ad acqua da 550 cc. Caratterizzato da maggiore potenza, si guadagnò subito la reputazione di veicolo divertente per arrivare ovunque.
Quello che in origine era un mezzo da lavoro, cambiò gradualmente il suo posizionamento e questo determinò l’aumento costante delle esportazioni.
Suzuki Jimny LJ80 1977, caratteristiche
Quale ultima versione di LJ, nel 1977 fece il suo debutto il Suzuki LJ80 che vide l’introduzione di un motore più potente. Con passaruota frontali più larghi all’anteriore e sporgenti al posteriore, il nuovo LJ80 offriva un design più accattivante.
Il cofano, sempre ancorato con due clip a molla come sui primi LJ, era leggermente rialzato per fare spazio alla novità più importante: un nuovo quattro cilindri a 4 tempi, raffreddato a liquido da 800cc che erogava 41 cavalli. Il Suzuki LJ80 fu il primo 4 tempi della casa di Hamamatsu e la serie LJ fu venduta in totale in 109 paesi, per un totale di 243 mila unità.
Suzuki Jimny SJ410 2^ generazione 1981
Nel 1981, Jimny si rinnovò dopo 11 anni dal lancio del primo LJ10 grazie all’interesse riscontrato in Europa e Nord America per le vetture 4×4, che vide l’aumento della richiesta per la serie LJ. La seconda serie, nata con il nuovo SJ410, venne dunque strategicamente sviluppata per affrontare le numerose richieste del mercato globale.
Con il suo design affilato, il nuovo SJ410 fu in grado di evolvere l’immagine di Jimny, da vettura pratica a fuoristrada accattivante, adatto sia all’off-road sia all’ambiente urbano. Il Jimny era diventato più confortevole e con spazi interni sfruttabili. Fedele alla sua eredità fuoristradistica, continuava a proporre molle a balestra e angoli di attacco e uscita maggiorati. Sotto il cofano trovava posto un nuovo 4 cilindri 1.000cc da 45 cavalli.
Suzuki Jimny SJ413 1984, caratteristiche
Nel 1984 fu lanciato il rinnovato SJ413. Il motore era un nuovo 1.3 con basamento in alluminio, all’epoca il motore con cilindrata più elevata nella gamma Suzuki. La popolarità globale crebbe così rapidamente che, delle 10.000 unità prodotte mensilmente in Giappone, ben 7.000 erano destinate all’esportazione.
Miglioramenti continui vennero apportati anno dopo anno, inclusa l’introduzione del servosterzo e della trasmissione 5 marce. Il comfort di marcia fu nettamente aumentato con l’introduzione dell’attuale sistema con molle elicoidali e 3 punti di ancoraggio.
Specifiche per diversi mercati, vennero anche introdotte numerose versioni alternative per la seconda generazione, incluse varianti con tetto in tela, con passo e carreggiata allargate e varianti pick-up.
L’SJ413 fu prodotto in diverse nazioni, oltre al Giappone anche in Spagna e in India, e fu commercializzato con differenti nomi commerciali come Samurai, Santana, Sierra e Caribian, in differenti aree del mondo.Nel complesso la seconda generazione di Jimny venne venduta in 1.693.000 esemplari.
Suzuki Jimny 1998 3^ generazione
Il 1998 vide il debutto della terza generazione di Jimny. Pur mantenendo il suo naturale carattere off-road, venne introdotto un livello di comfort superiore e maggiore stabilità e manovrabilità anche su strada.
Gli esterni vennero ridisegnati, con una carrozzeria dalle forme maggiormente arrotondate per accentuare la linea aerodinamica, mantenendo però i tratti tipici del Jimny, come la griglia con feritoie verticali.
Il nuovo design trasformò l’immagine convenzionale del piccolo 4×4 con uno stile più moderno. Il passo fu allungato per ottenere interni più spaziosi, mentre gli sbalzi furono ridotti per poter sfruttare angoli migliori in fuoristrada.
Il telaio a traliccio e le sospensioni ad assale rigido con 3 punti di ancoraggio furono rivisti. Il nuovo sistema 4×4 ALLGRIP consentiva invece il passaggio da due a quattro ruote motrici senza necessità di arrestare il veicolo, permettendo la transizione in maniera più rapida e semplice. La terza generazione di Jimny è stata venduta per 20 anni, arrivando a realizzare vendite per 918.000 unità.
Suzuki Jimny 2019 4^ generazione
Nel 2018 Jimny si evolve ancora una volta. Sviluppato per essere uno “strumento per professionisti”, eredita il robusto telaio a traliccio, il sistema ALLGRIP PRO con marce ridotte e gli assali rigidi con tre punti di ancoraggio. Gli esterni sono semplici e razionali. Anche gli interni sono pratici e progettati per resistere all’uso più intenso.
Le performance su strada non sono però da meno: la maggiore rigidità del telaio si è tradotta in maggiore precisione e stabilità di guida, ammortizzatore di sterzo e le sospensioni riviste garantiscono maggiore comfort.
Il nuovo motore 1.5 adottato sulla quarta generazione garantisce poi maggiore efficienza; l’aumento di cilindrata e potenza è stato infatti accompagnato da una riduzione degli ingombri e del peso.
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