Strategia Energetica Nazionale incentivi auto elettriche
Aiuti concreti per lo svecchiamento del parco auto italiano potrebbero arrivare da una nuova componente in bolletta.
Il Governa annuncia una nuova Strategia Energetica Nazionale, ovvero 175 miliardi per la crescita sostenibile, di cui 30 per reti e infrastrutture di gas ed elettrico, 35 per fonti rinnovabili e 110 per l’efficienza energetica. Questa nuova strategia, annunciata in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio Gentiloni e dal Ministro Calenda dello Sviluppo economico, prevede anche l’uscita completa dal carbone negli impianti termoelettrici nel 2025 e traccia la strada verso la decarbonizzazione totale, per raggiungere, rispetto al 1990, una diminuzione delle emissioni del 39% al 2030 e del 63% al 2050.
“Abbiamo deciso di accettare la sfida – dichiara il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, al fianco del premier Gentiloni ed il Responsabile dell’Ambiente Galletti – per uscire dal carbone occorrono infrastrutture il cui elenco condivideremo con la conferenza unificata e lo recepiremo in un dpcm perché non ci possiamo permettere di cominciare a lavorare su un processo accelerato e avere regioni e comuni che bloccano ogni infrastruttura in Italia.
Strategia Energetica Nazionale incentivi auto
L’obiettivo italiano perciò è quello di svecchiare il più possibile il parco circolante in Italia. Come fare? Applicando una sorta di rottamazione ma non “vecchia maniera”, come precisato dai Ministri. Il Governo auspica perciò una transazione verso le auto gas (Metano o GPL), elettriche e ibride. In particolare prevede, sullo slancio di questa nuova Strategia, che nel 2030 ci siano cinque milioni di auto elettriche sulle strade italiane. La Strategia energetica nazionale, firmata in diretta dai Ministri Calenda e Galletti, è un decreto Ministeriale che ha forza di legge e non deve passare all’esame del Parlamento. L’obiettivo è ambizioso ma resta il nodo della copertura finanziaria. Il Governo perciò sta valutando diverse opzioni, tra le quali quella di inserire una componente in bolletta, come sperimentato già con il canone Rai. In Italia attualmente gli unici incentivi auto previsti sono quelli che si sono nella provincia autonoma di Bolzano.
Anche sul piano delle infrastrutture per lo sviluppo della mobilità elettrica c’è ancora molto da fare. Nel nostro paese infatti ci sono solo 4.207 punti di ricarica elettrica pubblica. Su questo punto grazie alla Strategia energetica nazionale, come detto in precedenza, verranno stanziati 30 miliardi di euro per le reti e le infrastrutture di gas ed elettrico, 35 per le fonti rinnovabili e 110 miliardi di euro per l’efficienza energetica. Enel, dal canto suo ha nei giorni scorsi, ha annunciato il Programma E-Mobility Revolution ovvero l’installazione di circa 7mila colonnine entro il 2020 per arrivare a 14mila nel 2022, sul quale investirà tra i 100 e i 300 milioni di euro.
La rete di ricarica Enel sarà composta da colonnine Quick (22 kW) nelle aree urbane e Fast (50 kW) e Ultra Fast (150 kW), per la ricarica veloce, in quelle extraurbane. Circa l’80% dei punti di ricarica verrà installato nelle zone cittadine, di cui il 21% nelle grandi aree metropolitane e il 57% nelle altre città, e il restante 20% circa a copertura nazionale, per garantire gli spostamenti di medio e lungo raggio, nelle zone extraurbane e nelle autostrade. Tra queste ultime rientrano le stazioni di ricarica del progetto EVA+ (Electric Vehicles Arteries), co-finanziato dalla Commissione Europea, che prevede l’installazione, in tre anni, di 180 punti di ricarica lungo le strade extraurbane italiane. Nel 2018 verranno installate oltre 2.500 infrastrutture di ricarica distribuite su tutto il territorio nazionale. La mobilità elettrica è solo all’inizio!
Presentazione Strategia energetica nazionale