Storia Fiat Topolino, dal 1936 ad oggi
La Fiat Topolino, lanciata nel 1936, è stata un'icona dell'industria automobilistica italiana. Come una delle prime utilitarie economiche, ha conquistato rapidamente il mercato nazionale e internazionale. La sua evoluzione nel corso degli anni ha portato a modelli come la 500 B, la Fiat Nuova 500 e la Fiat Cinquecento.
La storia della Fiat Topolino inizia negli anni ’30 del XX secolo. La Topolino è stata una piccola automobile prodotta dalla FIAT, ed è considerata una delle vetture più iconiche della storia automobilistica italiana.
Il nome “Topolino” deriva dal termine italiano che designa il personaggio di Walt Disney “Mickey Mouse“, poiché l’auto con il suo design tondo e allegro ricordava le fattezze del famoso topo.
Prima generazione TOPOLINO A
La prima generazione della Fiat Topolino, denominata Fiat 500A, è stata introdotta nel 1936 al Salone dell’Automobile di Milano. Era una vettura compatta con carrozzeria berlina a due porte e un motore a quattro cilindri da 569 cc, che sviluppava circa 13 cavalli. Nonostante le dimensioni ridotte e la modesta potenza, la Fiat Topolino era popolare tra le famiglie italiane che cercavano una soluzione economica per la mobilità.
Durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, la produzione della Topolino fu interrotta a causa degli eventi bellici.
TOPOLINO B
Dopo la guerra, la Fiat riprese la produzione e lanciò la seconda generazione, nota come Fiat 500 B. Su questa versione vennero apportate alcune migliorie al design e all’affidabilità del motore.
Erano gli anni Quaranta e Cinquanta quando la Fiat introdusse sul mercato la 500 B (1948), meglio nota nella versione Giardiniera Belvedere, che fu il primo esempio di una station wagon prodotta in serie.
Nel 1949, la Topolino è stata anche la prima vettura in Italia ad essere prodotta in serie con una carrozzeria in acciaio anziché in legno.
TOPOLINO C terza generazione
La terza generazione (500C) del 1954 ha introdotto diverse migliorie, come i parafanghi anteriori in metallo e i finestrini apribili.
Con l’aumento della concorrenza e l’introduzione di modelli più grandi e moderni da parte della Fiat, la produzione della Fiat Topolino è stata gradualmente interrotta. La quarta e ultima generazione, la Fiat 500C Topolino Belvedere, è stata prodotta fino al 1955, quando fu definitivamente sostituita dalla Fiat 600, un’altra vettura iconica dell’epoca.
TOPOLINO 2023
In anni più recenti, furono lanciate la Fiat Cinquecento (dal 1991 al 1998) e la Fiat 500, prodotta a partire dal 2007. I cambiamenti nel design dei nuovi modelli fecero sì che l’affettuoso soprannome di Topolino non potesse più essere utilizzato, rimanendo riservato solo alle vetture prodotte fino a gennaio del 1955.
La nuova Topolino che Fiat ha rilanciato nel 2023 riprende lo spirito iniziale voluto dal senatore Gianni Agnelli, ovvero un’auto molto economica. Questa è una microcar che si può guidare a partire da 15 anni con patente di categoria AM. La base di partenza è quella della Citroën Ami, poi ripresa anche dall’Opel Rocks-e.
La Topolino e la 600 sono le due grandi novità Fiat del 2023 e dovrebbero arrivare nel mese di luglio. Scopriamo come è fatta.
Tutta la storia della Topolino
La vera storia della Topolino è molto interessante e vale la pena ricordarla. Ci riporta indietro nel tempo fino ai primissimi anni Trenta, quando il senatore Giovanni Agnelli ricevette una sfida particolare da Mussolini: creare un’automobile economica, da vendere a soli 5.000 lire. Era un’impresa ambiziosa, considerando i costi dell’epoca, come il prezzo della benzina a 3,86 lire al litro, il bollo di 550 lire, il lavaggio della carrozzeria a 10 lire e il prezzo della Fiat 508 Balilla, l’utilitaria più diffusa, che raggiungeva le 10.800 lire.
I primi esperimenti per creare questa vettura economica non ebbero successo. Il prototipo della 500 a trazione anteriore, “tutto avanti”, ideato da Oreste Lardone, prese fuoco a pochi chilometri dal Lingotto, portando Agnelli a proibire ulteriori sviluppi con quella tipologia di trazione.
Nel 1934, Agnelli convocò il direttore tecnico dell’epoca, l’ingegner Antonio Fessia, e gli fece una richiesta inequivocabile: “Voglio un’auto piccola da poter vendere a sole cinquemila lire…“. Fessia rimase perplesso e rispose: “Ma, Senatore, sa benissimo che abbiamo fatto salti mortali per contenere il prezzo della Balilla entro le 10.000 lire…“. Tuttavia, Agnelli era irremovibile riguardo al prezzo di 5.000 lire per l’auto piccola. “Le vie della tecnica sono infinite”, ripeteva spesso il Senatore, e a un bravo ingegnere tutto, o quasi, è possibile…“.
Fessia, a sua volta, chiamò Dante Giacosa (con cui aveva già collaborato nella progettazione della Balilla). Giacosa, partendo da quel progetto, creò un’auto dalle dimensioni più contenute, capace di percorrere cento chilometri con soli sei litri di carburante e raggiungere una velocità massima di 85 km/h. Era un vero miracolo di tecnologia e risparmio: la carrozzeria era leggerissima, pesava appena 535 kg, aveva sospensioni anteriori indipendenti con una balestra trasversale e sospensioni posteriori con due quarti di balestre, freni idraulici, impianto elettrico a 12 volt (una novità per l’epoca), un motore da 13 cavalli senza pompa dell’acqua (la circolazione avveniva per riscaldamento) e della benzina che arrivava al carburatore per “caduta”.
Questo modello fu chiamato prima 500 e successivamente ribattezzato 500 A a seguito della produzione di nuovi modelli. Fu prodotta in serie per quasi vent’anni e conquistò la fiducia e la simpatia degli italiani. Una vettura che diventò un’icona dell’automobilismo italiano e una parte importante della storia della Fiat. Poi seguirono la “B” e la “C”.
Il successo della TOPOLINO
Il successo della Fiat Topolino fu grandissimo in Italia e si estese rapidamente ben oltre i confini italiani. La sua popolarità fu così travolgente che la richiesta per questa utilitaria crebbe notevolmente, portando alla produzione di modelli anche all’estero. In tal modo, la Topolino riuscì a competere con il Maggiolino, ideato da Ferdinand Porsche nel 1938 su richiesta di Adolf Hitler, pur mantenendo un prezzo più accessibile rispetto ad altre utilitarie prodotte dall’azienda automobilistica torinese.
L’ultimo esemplare della Fiat 500, uscito dall’officina 17 dello stabilimento Mirafiori, riservò una sorpresa speciale. All’interno del cofano di quell’ultimo esemplare, venne trovata una poesia di commiato anonima: un triste saluto di congedo a un’utilitaria che ha segnato un’epoca e che ha alimentato i sogni di velocità contenuta di un’intera nazione.
La Fiat Topolino ha indubbiamente lasciato un’impronta indelebile nella storia automobilistica, rimanendo nei cuori e nelle menti degli appassionati di automobili e collezionisti di tutto il mondo.