Stop auto benzina e diesel in UK, dal 2030
Il Primo Ministro laburista Keir Starmer ha anticipato al 2030 lo stop alle vendite di auto a benzina e diesel nel Regno Unito, invertendo la decisione del conservatore Rishi Sunak, che aveva posticipato il termine al 2035.
Il Regno Unito, nel 2020, sotto l’amministrazione Boris Johnson, aveva deciso di anticipare al 2030 il divieto sullo stop delle auto a benzina e diesel, che negli Stati dell’Unione è previsto per il 2035. Tale decisione, però, è stata messa in discussione dal Governo conservatore di Rishi Sunak ed ora è stata confermata dall’esecutivo, oggi guidato dal laburista Keir Starmer. Perciò, nonostante la crisi dell’auto elettrica, nel Regno Unito si va verso lo stop anticipato ai motori endotermici.
Stop auto benzina e diesel nel Regno Unito 2030
Lo stop alle auto benzina e diesel nel Regno Unito ci sarà dal 2030. La conferma è arrivata al termine di un incontro tra il governo guidato da Keir Starmer e i rappresentanti dell’industria automobilistica, che da tempo chiedono maggiore flessibilità e una revisione delle politiche attuali, data la lenta adozione della mobilità elettrica.
Sebbene Londra abbia assicurato che la transizione verso l’elettrico sarà compatibile con la crescita economica del Regno Unito, le preoccupazioni delle Case restano forti, soprattutto riguardo al “mandato Zev”. Questo pacchetto di obblighi prevede che il 22% delle nuove auto vendute sia elettrico già nel 2023, con un aumento graduale fino a raggiungere il 100% entro il 2030, in linea con il ritorno alla data di phase-out anticipata da Starmer.
Multe alle case auto
Le case auto che nel Regno Unito non rispettano gli obiettivi del mandato Zev rischiano multe fino a 15.000 sterline per ogni veicolo in eccesso, ma i costruttori possono acquistare “indennità Zev” dagli altri produttori in regola, sempre al costo di 15.000 sterline ciascuna.
Vendite auto elettriche con gli incentivi
Per rispettare gli obblighi imposti dal mandato Zev, l’industria automobilistica ha sollecitato il governo a ripristinare gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche, eliminati sotto l’amministrazione di Sunak, o ad introdurre nuove agevolazioni, tra cui il dimezzamento dell’IVA e una forte riduzione delle tasse sull’elettricità erogata dalle colonnine di ricarica. I costruttori manifestano crescenti preoccupazioni riguardo alla possibilità di rispettare i target futuri.
A ottobre, le vendite di elettriche sono aumentate del 24,5%, portandosi al 20,7% del mercato, ma solo grazie a pesanti promozioni. Nei primi dieci mesi dell’anno, le BEV hanno raggiunto il 18,1% delle immatricolazioni, ancora lontano dall’obiettivo del 22%. I costruttori avvertono che tale situazione non è sostenibile senza interventi strutturali, che potrebbero includere nuove misure fiscali o, come già fatto dalla Ford, tagli alla forza lavoro.
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