Smart working, come funziona, cosa è (legge), vantaggi e svantaggi
Con l'emergenza Coronavirus lo smart working è diventato una realtà per certi versi obbligata e praticata da moltissime aziende. Si tratta di una forma diversa e nuova del rapporto di lavoro subordinato attraverso il quale il lavoratore può lavorare anche fuori dalla sede dell'azienda. Cosa dice la legge sul lavoro agile a casa.
Il fenomeno dello smart working prima dell’emergenza Coronavirus Covid-19 si stava già diffondendo tra le aziende italiane, di cui diverse nel settore automobilistico e la pubblica amministrazione PA. Il passaggio dal lavoro d’ufficio a casa solitamente avviene per gradi, su richiesta (non è obbligatorio) e con obiettivi stabiliti in accordo comune tra dipendente e datore di lavoro anche attraverso un nuovo contratto di lavoro. Si tratta di un vero e proprio lavoro a km zero.
Ma con questa emergenza del virus in atto lo smart working è diventato subito realtà per tantissimi dipendenti che si sono portati il lavoro a casa come indicato ed obbligato dai vari Decreti “Io resto a casa” che si sono succeduti in questi giorni.
smart working, Coronavirus e le leggi
Il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte proprio nel periodo caldo del Coronavirus infatti ha emanato il 1° marzo 2020 un Decreto con il quale ha regolato le modalità di accesso allo smart working, confermate anche dal Decreto del 4 marzo 2020 e da quello ancora successivo il DPCM dell’11 marzo 2020 dove si raccomanda che venga attuato il massimo utilizzo dello smart working.
Le modalità di lavoro agile, per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza, sono state confermate come diritto anche sul Decreto legge del 17 marzo 2020, n. 18 e sino alla data del 30 aprile 2020. L’obiettivo è quello di minimizzare gli spostamenti limitandoli solo a quelli consentiti per i quali è necessaria l’autodichiarazione da esibire quando si viene fermati ai posti di blocco e controllo.
smart working in Italia
I primi esperimenti di smart working in Italia tra le case automobilistiche li abbiamo visti proprio in Mercedes-Benz Italia già nel 2018 quando l’azienda ha coinvolto 80 persone di differenti business unit della sede romana.
Poi l’anno successivo ad aprile 2019 ha aperto a diversi di dipendenti la possibilità di lavorare anche al di fuori della sede dell’azienda che hanno potuto così sperimentare in prima persona il lavoro agile e smart su alcuni giorni stabiliti del mese (solitamente era 1 giorno a settimana) nei quali hanno avuto la possibilità di lavorare, senza vincoli di orari, anche fuori l’azienda e non necessariamente a casa: al bar, al parco, in barca, in montagna, ecc.
Aziende ed uffici di case automobilistiche tutti in smart working
Oltre a Mercedes-Benz Italia sono molte le aziende che avevano già introdotto questa formula innovativa, come Europ Assistance, American Express, Costa Crociere, Lindt, Mars Italia, TIM, ENEL, Ferrovie dello Stato, Siemens, MEF, ecc
Oggi quasi tutte le case automobilistiche prima in Italia e gradualmente in Europa e poi in tutto il mondo, chiusure a parte di stabilimenti, hanno spostato parte del lavoro d’ufficio a casa in smart working.
Mazda è una di quelle case auto che aggiunge allo smart working la formazione in e-learning mentre le attività delle concessionarie sono praticamente ferme, approfittando per formare i propri concessionari attraverso i corsi on line My Lab Web, ovvero con una serie di corsi di formazione a distanza interattivi dedicati ad autoriparatori e rivenditori auto della propria rete
Smart working lavoro agile: ma di che cosa si tratta, come funziona e quali sono i benefici di questo cambiamento sulla sede di lavoro?
Smart Working cosa è?
Cosa è lo “smart working”? E’ possibile definire lo “smart working” come una nuova filosofia del lavoro fondata sulla concessione alle persone di maggiore autonomia sul lavoro nella scelta di orari, spazi e strumenti a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati.
La definizione di smart working, contenuta nella Legge n. 81/2017 che pone l’accento sulla flessibilità organizzativa grazie all’accordo che sottoscrivono azienda e lavoratore.
Cosa cambia ai fini contrattuali e normativo?
Nulla. Ai lavoratori in smart working viene garantita parità di trattamento economico e normativo, la stessa della prestazione in modalità ordinaria, con la loro tutela in caso di infortuni e malattie professionali, secondo le modalità illustrate dall’INAIL nella Circolare n. 48/2017.
Come lavorare da casa? E’ possibile?
Lavorare da casa è diventata una realtà oggi proprio con la maggiore diffusione dello smart working, una forma diversa e nuova del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli di orari o spaziali ma con un’organizzazione del lavoro incentrata su fasi, cicli e obiettivi e stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro.
Con quali strumenti?
Solitamente il datore del lavoro fornisce gli strumenti come un PC portatile, un telefono, l’accesso ai software ed il collegamento anche diretto attraverso un accesso sicuro alla rete privata aziendale (VPN), che consentono al dipendente di operare e restare collegati al gruppo di lavoro garantendo la sua operatività. Oggi le comunicazioni si sono molto evolute grazie a connessioni a banda larga sempre più veloci che permettono un collegamento molto facilitato anche in video grazie a Skype, Zoom ed altri strumenti digitali come lo stesso whatsapp con la possibilità di creare delle proprio riunioni anche con più persone contemporaneamente.
Vantaggi smart working
I vantaggi dello smart working sono molteplici compresi quelli di aiutare il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività. Lo smart working favorisce molto il lavoratore a conciliare i tempi della sua vita personale e lavorativa con l’obiettivo finale di una crescita della sua produttività per l’azienda.
- riduzione dei tempi morti degli spostamenti
- più contatto con la casa, familiari ed amici
- più tempo al lavoro
- riduce il traffico e l’inquinamento
- riduce le spese di benzina, autostrada, meno usura dell’auto, meno rischi incidenti con la riduzione dei km su strada.
smart working legge 81
Dopo un lungo iter parlamentare il 13 giugno del 2017 è stata promulgata la Legge 81 che con gli articoli 18 – 24 disciplina lo smart working e le misure volte a favorire l’articolazione flessibile del lavoro subordinato. Per favorire la piena attuazione delle disposizioni di legge per la pubblica amministrazione la Presidenza del Consiglio ha poi emanato il 26 giugno del 2017 le linee guida in materia di promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
smart working sarà il futuro?
Sicuramente dopo la parentesi del Coronavirus e la sperimentazione del lavoro agile da casa ci sarà più larga diffusione dello smart working: molti ne avranno sperimentato vantaggi e svantaggi, sia i lavoratori sia i datori stessi di lavoro. Ciascuno avrà l’esperienza giusta per capire quanto fa per lui e potrà sostituirlo totalmente o bilanciarlo parzialmente con il classico lavoro in postazione fissa presso il proprio datore del lavoro.
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