Patente con realtà virtuale nella scuola guida
Con i visori ottici la formazione 4.0 di Guida e Vai arriva nelle autoscuole per conseguire la patente di guida
L’insegnamento con l’utilizzo di nuove tecnologie come la realtà virtuale e quella aumentata ormai è realtà didattica in italia in molte scuole dove in alcune classi si indossano già guanti e caschetto per addentrarsi dentro la realtà virtuale fornita da un computer. Si tratta della “didattica immersiva” che arriva anche nelle autoscuole dove potrebbe cambiare radicalmente il metodo di insegnamento grazie appunto all’impiego della tecnologia con la realtà virtuale.
COME FUNZIONA? La realtà virtuale è un ambiente simulato al computer, tridimensionale, esplorabile con appositi dispositivi come visori, guanti e auricolari, attraverso i quali lo scenario “virtuale” è talmente realistico da sembrare vero. Si dice che la realtà virtuale è “immersiva” perché isola totalmente dall’ambiente esterno.
L’accessorio più importante è il visore 3D, un dispositivo che può essere a forma di occhiali o casco.
Quello di Samsung, il Gear VR, è un visore utilizzato per giocare, vedere foto e video a 360 gradi.
Il visore 3D è dotato di un giroscopio, un accelerometro, un display, un microfono e un sensore di prossimità.La realtà virtuale si sta sviluppando su diversi ambiti, dall’archeologia, al cinema, ai videogiochi, alla medicina, al turismo ed adesso arriva anche nelle autoscuole dove avviene la formazione per il conseguimento della patente.
A proporlo e rilanciarlo, in un recente incontro avvenuto a Milano, è Guida e Vai, gruppo leader di scuola guida in Italia con oltre 400 Associati su tutto il territorio nazionale, che ha puntato tutto sulla rivoluzione dell’insegnamento introducendo nella scuola guida la realtà aumentata e la realtà virtuale.
Fino ad oggi si sono sempre utilizzati manuali, simulatori di guida, riproduzioni grafiche e video.
Si chiama “MATRIX” ed è l’innovativo sistema che consentirà agli studenti di visualizzare e
vivere in 3D gli argomenti che stanno affrontando in autoscuola. Da ora insomma con la realtà aumentata e quella realtà virtuale si imparerà a guidare in modo più divertente e totalmente “immersivo”.
Gli allievi hanno la possibilità di visualizzare in 3D ogni argomento di una lezione, come il “dare precedenza ad un incrocio”, dove si ritrovano materialmente immersi nella situazione e attraversando l’incrocio come se fossero nella realtà proprio li.
E’ la vera innovazione che Guida e Vai con il primo sistema al mondo di realtà virtuale e realtà aumentata a supporto delle lezioni teoriche per conseguire la patente di guida.
Guida e Vai è proprietaria dell’applicazione Quiz Patente Guida e Vai, la più scaricata in Italia per esercitarsi con i quiz della patente con più di 4 milioni di download.
Per continuare a dare sempre il meglio ai partner del gruppo e ai loro allievi nella scuola guida, ora è possibile mettere a disposizione degli studenti non più solo i classici supporti cartacei ed e-book, ma anche un nuovo manuale completo di schede che integrano la realtà aumentata, con cui è possibile mostrare oggetti virtuali, come modelli di dossi, incroci, rotonde, segnali stradali e molto altro, in uno spazio reale.
A sviluppare questa tecnologia è un team di ingegneri e developers della Software House Reddoak che ha già realizzato l’app “Quiz Patente Guida e Vai”, ed il software Everest utilizzato dalle autoscuole del gruppo Guida e Vai e di molte altre applicazioni di successo nel settore automotive.
“Con questo metodo è molto più semplice capire e imparare a riconoscere i segnali stradali. Ad esempio ora sono finalmente riuscita a comprendere la differenza tra divieto di transito e divieto di accesso. Inoltre, oltre a restare più impressi gli argomenti, in questa lezione non mi sono distratta come invece mi capitava durante le lezioni tradizionali” è quanto ha riferito uno dei primi studenti che ha utilizzato questa tecnologia.
Ha dichiarato Salvatore Ambrosino, Co-Founder e Direttore Commerciale di Guida e Vai
Oggi è assolutamente necessario un cambio di rotta nel settore della cultura. I metodi di insegnamento devono innovarsi e non possono più ridursi alle classiche lezioni frontali. Le nuove generazioni di nativi digitali sempre più abituate ad un mondo iper-connesso e social, dove l’esperienza è al centro di tutto, hanno bisogno di studiare in modo nuovo e coinvolgente e vivere le situazioni per comprenderle al meglio e interiorizzarle.
Nel mio immaginario non vedo più la cattedra dell’insegnante, ma un’aula con i banchi al cerchio, dove i ragazzi non vanno solo ad ascoltare, ma a vivere le situazioni e a studiare in modo divertente e interattivo.
Tutto bello e molto interessante, resta di primaria importanza anche l’esperienza sul campo nella guida reale con apprendimento del controllo di una vettura nelle situazioni limiti. Oltre alle lezioni pratiche su strada con un istruttore della scuola guida il consiglio è anche quello, dopo avere conseguito la patente, di completare la formazione con un bel corso di guida sicura e poi successivamente, se lo si desidera, di guida sportiva in pista per avere il massimo della sicurezza.