Camion fermi con lo sciopero dei camionisti, i motivi della protesta contro il nuovo Codice della Strada
L’USB (Unione Sindacale di Base) ha proclamato uno sciopero nazionale immediato di tutti i lavoratori dell’autotrasporto merci, senza una data di conclusione, e fino ad una convocazione da parte dei Ministeri competenti

Dura protesta in Italia dell’USB (Unione Sindacale di Base), che il 1° marzo 2025 ha proclamato lo sciopero nazionale immediato di tutti i lavoratori dell’autotrasporto merci: andrà avanti a oltranza finché non ci sarà un incontro presso i Ministeri competenti. C’è una prima richiesta di incontrare sia il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini sia il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone. Ma per ora senza riscontro.
Nuovo sciopero dei camionisti
C’è un problema che attanaglia la categoria: il nuovo Codice della Strada 2024 ha penalizzato ulteriormente i lavoratori dell’autotrasporto e la loro professionalità, come dicono. L’introduzione della sospensione breve della patente è un guaio: spesso le multe sono dovute anche a carenze strutturali del settore e alle infrastrutture non all’altezza. Il cuore della questione, sebbene non chiarito dal comunicato USB, sta nel seguente garbuglio.
Perché i camionisti protestano
Premessa: il camionista si mette al volante del TIR con la CQC (Carta di qualificazione del conducente, l’abilitazione necessaria ai conducenti per il trasporto su strada di merci e persone). La mini sospensione della patente B delle auto si ha solo in caso di punteggio inferiore a 20 punti. Il camionista che – al volante del TIR – commette un’infrazione tale da prevedere lo stop breve della patente, subisce il taglio dei punti sulla CQC (lo stop alla Carta di qualificazione del conducente) dopo che le Forze dell’Ordine hanno controllato se la patente B delle auto abbia meno di 20 punti. Questo viene contestato dai camionisti: a loro giudizio, bisognerebbe vedere solo i punti della CQC, non della patente B.
Circolare punti CQC
Tant’è vero che la circolare esplicativa ministeriale stabilisce: “Poiché la norma fa espresso richiamo alla “patente di guida”, è escluso che la procedura dell’art. 218-ter possa applicarsi alla CQC.
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Pertanto, in caso di accertamento di violazione commessa da conducenti che espletano attività che richiedono la CQC, la verifica dei punti posseduti per l’eventuale applicazione della sospensione breve deve essere effettuata sulla patente di guida.
Emendamento bocciato
In Parlamento, un emendamento al disegno legge del Codice prevedeva una tutela per i titolari di CQC alla guida dei TIR, ma non è stato accolto: si puntava a un’applicazione della sospensione breve della patente differenziata rispetto ai conducenti ordinari. Cosa, questa, chiesta anche dalla FAI (Federazione Autotrasportatori Italiani) per tenere conto delle specificità degli autisti professionisti. Che percorrono ogni anno un numero di chilometri enormemente più elevato rispetto agli altri e che, proprio per questo motivo, hanno maggiori probabilità di incappare in infrazioni del Codice.
Secondo motivo dello sciopero
Inoltre, i camionisti incroceranno le braccia sino a una convocazione da parte dei Ministeri competenti per discutere delle problematiche dell’autotrasporto. “Da anni, la categoria soffre l’abbandono da parte delle istituzioni e la noncuranza da parte delle organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL: il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Pertanto, nel mirino ci sono sia il Governo sia alcuni sindacati. Infatti, il più recente rinnovo non ha garantito nessuna delle tutele richieste dei lavoratori che da decenni sono sempre le stesse come la tutela delle patenti professionali, il miglioramento delle condizioni economiche e maggiori investimenti sulla sicurezza e sugli aggiornamenti professionali”.
Lo sciopero funziona? Spesso sì
In Italia, la percentuale delle merci trasportate su gomma è circa dell’80% del totale. Senza camion per una settimana, in particolare, le città sarebbero prive di rifornimenti di ogni tipo, dagli alimentari ai carburanti. Pertanto, l’arma in mano ai camionisti è di una certa rilevanza. D’altronde, anche gli scioperi dei mezzi pubblici pare diano buoni risultati: l’aumento dell’accisa del diesel andrà proprio a finanziare il nuovo contratto dei ferrotranvieri.
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