Nuova Freelander 4.0, la storia del modello
Land Rover Freelander torna sul mercato. Non sarà un restyling del SUV, ma un nuovo brand per veicoli elettrici sviluppati in Cina
Nel 2024 sembra essersi riaperta la possibilità di vedere la scritta Freelander su alcuni SUV compatti. Però non come ci si aspetterebbe. Secondo fonti interne, Land Rover vorrebbe rilanciare Frelander non come modello, ma come brand autonomo. Spieghiamoci meglio: dal 2012, Land Rover fa parte di una joint venture ripartita al 50-50 con il gruppo Chery, produttore cinese nell’automotive. Per sfruttare al meglio le opzioni del mercato asiatico, l’azienda vorrebbe invece sviluppare un brand di fascia media che dovrebbe produrre veicoli sotto il nome ripescato di “Freelander”. Si tratterebbe di un marchio intermedio di SUV elettrici meno costosi rispetto a Land Rover e sviluppati su pianali prodotti in Cina, come quelli del brand Exeed.
Lo sviluppo sarebbe uno sforzo congiunto, come già sperimentato nella creazione di Land Rover Discovery Sport, Evoque, Jaguar E-Pace, XF e XE negli anni passati. Un’esperienza di non molto differente da quella attuata da altri marchi europei. Ad esempio, notizie recenti parlano di accordi fra Volkswagen e Xpeng, per lo sviluppo di veicoli elettrici espressamente pensati per il mercato cinese. Oppure Audi e SAIC con intenzioni simili.
Le ragioni non sembrano difficili da inquadrare. Una produzione locale riduce al minimo le spese di spedizione, quindi meglio produrre direttamente nell’area in cui si vuole distribuire il prodotto. Inoltre la mano d’opera notoriamente più economica rispetto all’Europa garantisce un ulteriore abbassamento dei costi di produzione. Ma le ragioni sono anche di natura politica: la Cina rappresenta un mercato notoriamente difficile da raggiungere a causa di chiusure, dazi e scelte politiche che limitano l’importazione. La possibilità di produrre merci all’interno del Paese garantisce un canale diretto privo di costi aggiuntivi per ragioni politiche, apertura di nuovi mercati e fidelizzazione degli acquirenti orientali per i marchi stranieri, anche in caso di mutazioni nei rapporti di scambi internazionali.
Storia del Freelander
Nel 1997, Land Rover si lancia nel mercato del SUV compatto con una vettura dalle caratteristiche più cittadine che terraiole. Il nuovo modello, nominato Land Rover Freelander, fu il primo 4×4 compatto della Casa inglese. Il marchio infatti, per la prima volta nella sua storia, puntò su un telaio monoscocca e un assetto più stradale; inoltre l’assenza delle ridotte confermava la natura “cittadina” della Freelander. Gli acquirenti avrebbero potuto scegliere fra 4 motorizzazioni diverse, dal 1.8 L benzina Rover al V6 2.5 L benzina. In alternativa, le due versioni diesel 2.0, una Rover e l’altra BMW.
Nuovo Brand
Alla prima generazione, seguì un restyling nel 2006. La Land Rover Freelander 2 ora si basava sulla piattaforma EUCD, usata anche dalla Ford Galaxy; si allungò così di 10 cm; e cambiò anche nelle motorizzazioni, con l’introduzione del 2.2 common rail turbo-diesel ed il 3.2 benzina della Ford. Inoltre vide aggiornamenti nei gruppi ottici e paraurti, con una maggiore cura ai dettagli nell’abitacolo. La produzione fu interrotta nel 2015, con un totale di 540.000 unità realizzate. Come primo tentativo per il marchio nel settore, riscosse un discreto successo, larga parte del quale dovuto ad una campagna di marketing che associava la Freelander ad uno stile di vita giovanile, sportivo e intraprendente.