Rottamazione auto e certificato di rottamazione, facciamo chiarezza
Rottamare un'auto è un processo semplice ma che richiede step ben precisi. Cosa fare, quanto pagare e quali documenti bisogna esporre per rottamare una vettura?
La rottamazione dell’auto è una procedura a cui si ricorre quando si intende demolire un veicolo per disfarsene o per acquistarne uno nuovo. Cerchiamo di comprendere adeguatamente il processo di rottamazione di un’auto, il relativo costo e la documentazione necessaria per portare a termine le pratiche e ottenere il certificato di rottamazione e la successiva radiazione di un veicolo.
Rottamazione auto
La rottamazione dell’auto è un processo che spesso precede l’acquisto di un’auto più economica o meno inquinante e che permette anche di beneficiare degli incentivi fiscali. In questo caso, l’acquirente deve recarsi presso una concessionaria con l’auto da rottamare e la documentazione necessaria.
Sarà responsabilità del concessionario compilare le diverse pratiche, rilasciare il certificato di rottamazione e assicurarsi di registrare l’auto presso il Pubblico Registro Automobilistico per confermare la sua cessazione dalla circolazione. Se il proprietario dell’auto da rottamare optasse per la demolizione, sarà sufficiente recarsi presso un demolitore e consegnare il veicolo. Alla fine del processo, verrà comunque rilasciato il certificato di rottamazione.
Come fare la rottamazione di un’auto
La rottamazione di un’auto può essere effettuata in due modi:
- Presso un centro di raccolta autorizzato. I centri di raccolta autorizzati sono imprese che si occupano della demolizione di veicoli fuori uso. In Italia, i centri di raccolta autorizzati sono censiti dal Ministero dell’Ambiente. Per trovare un centro di raccolta autorizzato nella propria zona, è possibile consultare il sito web del Ministero dell’Ambiente o contattare il proprio Comune.
- Presso un concessionario di rivendita auto. In alcuni casi, i concessionari offrono il servizio di rottamazione dell’auto in concomitanza con l’acquisto di un nuovo veicolo. In questo caso, il costo della rottamazione è gratuito.
Rottamazione auto, quanto costa?
Il costo della rottamazione di un’auto in Italia varia in base al centro di raccolta e al Comune a cui ci si rivolge per effettuare la rottamazione del veicolo. In linea generale, il costo si aggira tra i 70 e i 150 euro.
I costi principali da sostenere sono:
- Emolumenti ACI: 13,50 euro
- Imposta di bollo: 32 euro in caso la richiesta di rottamazione sia seguita dal certificato di proprietà, e 48 € se associata al modello NP3B (Nota Libera PRA)
- Radiazione dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA): 36,38 euro
- Visura al PRA per l’accertamento degli atti giudiziari a carico dell’auto: 7,10 euro
In alcuni casi, il Comune di residenza può rimborsare parte o l’intero costo della rottamazione. Per verificare la possibilità di ottenere un rimborso, è necessario contattare il proprio Comune.
Nel caso in cui si proceda alla rottamazione di un’auto in concomitanza con l’acquisto di un nuovo veicolo, il costo della rottamazione è gratuito. Questo incentivo è previsto per incentivare l’acquisto di veicoli a basse emissioni.
Ad esempio, nel Lazio, il costo della rottamazione di un’auto è di 70 euro, comprensivi di emolumenti ACI, imposta di bollo e radiazione dal PRA. Il Comune di Roma, inoltre, rimborsa 30 euro del costo della rottamazione, per un totale di 40 euro.
Rottamazione auto con fermo amministrativo
Nel caso in cui un veicolo sia soggetto a fermo amministrativo, non può essere rottamato. Questa restrizione è stabilita dalla Circolare A.C.I. del 16 settembre 2009, con oggetto: ‘Divieto di radiazione per i veicoli gravati dal fermo amministrativo. Prime precisazioni‘. Per poter rottamare o demolire un veicolo con fermo amministrativo, è necessario prima cancellare il provvedimento di fermo presso il PRA (Pubblico Registro Automobilistico) e saldare le eventuali somme dovute all’ente che ha emesso il fermo. In seguito, è possibile richiedere la cancellazione del fermo amministrativo e successivamente procedere alla radiazione del veicolo per demolizione.
Tuttavia, esiste un’eccezione a questa regola: è possibile rottamare un veicolo con fermo amministrativo solo se il veicolo ha subito danni gravi o è stato distrutto a causa di un incendio, un incidente stradale, calamità naturali, o situazioni simili. In questo caso, la radiazione può essere effettuata allegando alla richiesta di radiazione una dichiarazione rilasciata da un’autorità competente che attesti l’inutilizzabilità del veicolo.
Quali documenti servono per far rottamare un’auto?
Per far rottamare un’auto in Italia, è necessario presentare al centro di raccolta autorizzato i seguenti documenti:
- Targa (o targhe) del veicolo
- Carta di circolazione
- Certificato di proprietà, o in alternativa il Documento Unico di Circolazione e di Proprietà (DUC)
- Documento d’identità del proprietario (patente, carta d’identità e passaporto)
Se il proprietario dell’auto non è la persona che consegna il veicolo al centro di raccolta, è necessario presentare anche una delega del proprietario. In caso di smarrimento, distruzione o sottrazione dei documenti, è necessario presentare anche una denuncia presentata alle autorità competenti.
Al momento della consegna del veicolo al centro di raccolta, il centro è tenuto a rilasciare al proprietario il certificato di rottamazione, che attesta la avvenuta rottamazione del veicolo.
Certificato rottamazione auto, a cosa serve?
Il certificato di rottamazione è necessario per la cancellazione del veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Il certificato di rottamazione auto è un documento fondamentale, in quanto solleva il proprietario del veicolo da ogni responsabilità ad esso legata e lo esenta dal pagamento del bollo. Questo certificato contiene informazioni utili come ad esempio:
- Dati del proprietario del veicolo (nome, indirizzo di residenza del proprietario);
- Dati del veicolo (targa, marca, modello, cilindrata, numero di telaio ecc.)
- Data e ora della consegna del veicolo
- Firma di chi consegna l’auto;
- Numero di registrazione della pratica;
- Data e l’ora di rilascio del certificato;
- Firma del titolare dell’impresa che ha consegnato il certificato;
- Nome dell’autorità che ha rilasciato l’autorizzazione a demolire all’impresa;
- Impegno a provvedere alla richiesta di cancellazione dal PRA.
Il certificato di rottamazione serve a:
- Sollevare il proprietario del veicolo da ogni responsabilità civile, penale e amministrativa, a partire dalla data di consegna del veicolo.
- Consentire al proprietario di interrompere o trasferire l’assicurazione del veicolo.
- Consentire al proprietario di richiedere la cancellazione del veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
Obbligo rottamazione auto?
La Corte di Cassazione nel 2014 ha messo nero su bianco che l’abbandono di un veicolo è un reato.
Secondo i giudici, “deve essere considerato fuori uso in base alla disciplina di cui all’articolo 3 D.Lgs. 209/03, sia il veicolo di cui il proprietario si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi, sia quello destinato alla demolizione, ufficialmente privo delle targhe di immatricolazione, anche prima della materiale consegna a un centro di raccolta, sia quello che risulti in evidente stato di abbandono, anche se giacente in area privata”.
Incentivi rottamazione auto
Per la rottamazione sono previsti gli incentivi di rottamazione con gli eco-bonus che permettono, a chi rottama l’auto, di ottenere uno sconto quando si acquista un’auto nuova elettrica o ibrida. Quella degli incentivi, finché non si esauriscono, è una occasione da cogliere al volo per risparmiare sull’acquisto di una nuova automobile.
Devo rimuovere le parti prima di rottamare un’auto?
Legalmente si possono rimuovere parti dal proprio veicolo, prima di rottamarlo (per venderle separatamente o per usarle per riparare un’altra vettura) e si può negoziare il prezzo con lo sfasciacarrozze.
Differenza tra rottamazione e demolizione auto
La rottamazione e la demolizione di un’auto sono due processi simili, ma con alcune differenze.
La rottamazione è il processo di dismissione e smaltimento di un veicolo fuori uso, indipendentemente dalle sue condizioni. Solitamente un’auto (uno scooter, motociclo, autocarro) si rottama quando ha raggiunto la fine della sua vita utile e non è più adatta per circolare su strada. Il veicolo viene smontato e le sue parti riutilizzabili vengono destinate al riciclo, mentre i rottami metallici vengono destinati alle fonderie.
Alla demolizione, invece, può essere imposto un veicolo considerato pericoloso o impossibile da riparare. Questo processo assicura che il veicolo non circoli più e venga smontato in modo sicuro al fine di riciclare o smaltire correttamente parti e componenti.
In sintesi, le principali differenze tra rottamazione e demolizione sono le seguenti:
- Condizioni del veicolo: la rottamazione può essere effettuata su qualsiasi veicolo fuori uso, anche se in buone condizioni, mentre la demolizione riguarda principalmente veicoli gravemente danneggiati o coinvolti in incidenti gravi.
- Destinazione delle parti riutilizzabili: nella rottamazione, le parti riutilizzabili vengono destinate al riciclo, mentre nella demolizione non è possibile recuperarle.
- Differenza di prezzo: la demolizione è generalmente più costosa della rottamazione.
In sintesi, mentre la demolizione riguarda il processo fisico di smantellamento di un’auto danneggiata o non più utilizzabile, la rottamazione è una procedura amministrativa per dichiarare formalmente la fine della circolazione di un veicolo e può essere effettuata anche per auto in buone condizioni che devono essere semplicemente ritirate dalla circolazione. Entrambi i processi sono regolamentati dalle leggi italiane e richiedono procedure specifiche da seguire.
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