Riforma Codice della Strada, 30 km/h in città, autovelox e biciclette
Fra novità l’installazione di autovelox fissi in città, abbassamento dei limiti a 30 km/h, obbligo di precedenza alle biciclette, multe per soste selvagge, scooter a tre ruote in autostrada, la deroga alla circolazione con targhe estere, l'inasprimento delle sanzioni su area dedicate alle ricarica delle auto elettriche (colonnine): nella conversione in legge del Decreto Semplificazioni viene introdotta una mini riforma del Codice della Strada
La riforma del Codice della Strada si arricchisce di nuovi dettagli. Al Senato è stato approvato il testo del disegno di legge di conversione del decreto “semplificazione”, dove ci sono parecchie novità che riguardano il Codice della Strada.
In questa mini riforma vengono inserite molte norme a favore della cosiddetta mobilità “dolce” e fra le novità più importanti, e che già fa tremare gli automobilisti, c’è l’introduzione degli autovelox fissi anche nei comuni sulle strade urbane di quartiere: fino ad ora infatti i controlli della velocità con dispositivi fissi sulle strade urbane erano vietati ed invece con la riforma sono ora possibili.
Novità Codice della Strada, riforma 2020
Sono diverse le novità introdotte nella riforma del Codice della Strada. Si cerca di rallentare la circolazione sulle “strade ciclabili” con una riduzione della velocità a 30 km/h. Vediamo in quali casi e le altre novità introdotte dall’obbligo della precedenza alla biciclette, multe per soste selvagge, scooter a tre ruote in autostrada, la deroga alla circolazione con targhe estere, l’inasprimento delle sanzioni su area dedicate alle ricarica delle auto elettriche (colonnine).
Autovelox fissi in città nel nuovo Codice della Strada
Autovelox fissi in città sulle strade urbane è la novità del Codice della Strada: molte delle proposte sulla sua riforma sono partite dai comuni italiani, impegnati ad affrontare la nuova mobilità al tempo della pandemia, anche rispetto ad una “mobilità dolce”, con provvedimenti storici a tutela dei ciclisti e dei pedoni.
Sugli autovelox in città interviene anche il Codacosn: “E’ oramai provato che gli autovelox sono stati spesso utilizzati dai comuni al solo scopo di incrementare le proprie casse, posizionandoli in modo nascosto o ingannevole in modo da elevare il maggior numero di contravvenzioni, senza alcun effetto benefico sul fronte della sicurezza stradale. E’ necessario quindi che nelle città tali strumenti di rilevazione della velocità siano installati nel pieno rispetto del Codice della strada e utilizzati per diminuire l’incidentalità nelle strade a scorrimento veloce e in quelle dove si registra un elevato numero di sinistri”.
Circolazione delle biciclette in città, arriva la “strada ciclabile”
Altre novità riguardano la circolazione delle biciclette in città. La riforma del Codice della Strada prevede anche l’introduzione della “strada urbana ciclabile” ad unica carreggiata, con banchine pavimentate e marciapiedi, con limite di velocità non superiore a 30 km/h, definita da apposita segnaletica verticale ed orizzontale, con priorità per le biciclette.
Limite velocità a 30 km/h sulle strade urbane
Arriva quindi la “strada ciclabile” con priorità alla biciclette e monopattini. Che significa? E’ una strada dove circolano auto e biciclette insieme con limite di velocità che potrebbe essere fissato a 30 km/h.
E’ stato raggiunto l’obiettivo di ridurre la velocità massima nei centri abitati a 30 km/h “in tutte quelle aree con caratteristiche infrastrutturali che lo consentono, con eccezione delle principali arterie di scorrimento“.
Si tratta di quelle strade in città dove c’è il limite dei 50 km/h nei centri abitati e che potrebbe essere abbassato a 30 km/h, cose che in diversi comuni hanno già per’altro applicato anche prima. La proposta di abbassare la velocità nei centri urbani a 30 km/h era stata portata avanti dall’Anci, l’associazione dei Comuni italiani, al fine di “tutelare e garantire la sicurezza nelle aree urbane“.
Si spera soltanto che questa riduzione del limite di velocità non riguardi le arterie di grande scorrimento altrimenti le code ed il traffico potrebbe anche impazzire.
Doppio senso ciclabile, biciclette contromano
Ma non solo, viene anche introdotto il “doppio senso ciclabile” su strade cittadine dove il limite massimo di velocità sia inferiore o uguale a 30 km/h ovvero su parte di una zona a traffico limitato.
Qui le biciclette possono circolare anche in senso opposto (ovvero “contromano”) all’unico senso di tutti gli altri veicoli, lungo la corsia ciclabile per doppio senso ciclabile presente sulla strada stessa. La facoltà può essere prevista indipendentemente dalla larghezza della carreggiata, dalla presenza e dalla posizione di aree per la sosta veicolare e dalla massa dei veicoli autorizzati al transito.
Le biciclette possono circolare anche sulle strade riservate ai mezzi del trasporto pubblico, purché non siano presenti binari tramviari a raso e a condizione che la larghezza della strada non sia inferiore a 4,30 metri. raso ed a condizione che, salvo situazioni puntuali, il modulo delle strade non sia inferiore a 4,30 m.
Obbligo precedenza alle biciclette
A favore dei ciclisti il Codice della Strada obbliga a dare la precedenza ai biciclette che transitano sulle strade urbane ciclabili o vi si immettono, anche da luogo non soggetto a pubblico passaggio.
Inoltre lungo le strade urbane i conducenti degli altri veicoli hanno l’obbligo di dare la precedenza ai velocipedi che circolano sulle corsie ciclabili.
Chi autorizza gli autovelox in città?
Da ora in poi sarà il Prefetto ad autorizzare le nuove postazioni di autovelox in città, attraverso una analisi degli incidenti avvenuti e sulle loro cause. Ma su questa installazione di autovelox a tappeto è già polemica visto che i Comuni sono soliti utilizzare questi strumenti per risanare i proprio bilanci a danno degli automobilisti.
Circolazione zona scolastiche
In occasione della riapertura delle scuole il Codice della Strada prevede le “zone scolastiche” nelle città, in prossimità della quale si trovano edifici adibiti ad uso scolastico. Queste aree sono si riconoscono dà dagli appositi segnali di inizio e di fine.
Qui viene limitata o esclusa la circolazione, la sosta o la fermata di tutte o di alcune categorie di veicoli, in orari e con modalità definiti con ordinanza del sindaco.
I divieti di circolazione, di sosta o di fermata non si applicano agli scuolabus, agli autobus destinati al trasporto degli alunni frequentanti istituti scolastici, nonché ai titolari di contrassegno per disabili.
Multe salate per chi viola la zona scolastica, che vanno da 164 a 664 euro e in caso di reiterazione nel biennio, sospensione della patente da 15 a 30 giorni.
Multa per sosta selvaggia, più potere ai dipendenti comunali
A proposito di multe si inaspriscono quelle per la sosta selvaggia, come quella ad esempio davanti ai cassonetti dei rifiuti o che impedisca la pulizia stradale. Le violazioni possono essere segnalate anche dai netturbini o dai dipendenti comunali e delle municipalizzate individuati dal sindaco, che hanno anche potere di sanzionare anche con la rimozione dei veicoli. Essi hanno potere di elevare multe dopo un’adeguata formazione, dopo la quale assumono la qualifica di pubblico ufficiale.
Per la sosta e fermata abusiva sulle corsie preferenziali, arrivano nuovi poteri anche al personale ispettivo delle aziende esercenti il trasporto pubblico di persone, con le funzioni di prevenzione e accertamento in materia di circolazione, fermata e sosta sulle corsie e strade dove transitano i veicoli adibiti al servizio di linea.
Divieto di sosta nell’area di ricarica elettrica
Multa e divieto di sosta anche per chi occupa gli spazi e l’area riservata alla fermata e alla sosta dei veicoli elettrici. La multa è di 87 euro per le auto e di 41 euro per le moto.
Sanzioni anche alle auto elettriche che occupano gli stalli di ricarica più del tempo necessario. In questo caso i comuni possono prevedere tariffe di ricarica mirate a disincentivare l’impegno della stazione oltre un periodo massimo di un’ora dal termine della ricarica.
A tal proposito è interessante vedere come la Tesla già applica una sanzione di 0,35 euro per ogni minuto trascorso dopo i primi 5 successivi dalla fine della ricarica
Scooter a tre ruote in autostrada
Il testo della Riforma del Codice della Strada prevede anche la circolazione in autostrada e sulle strade extraurbane degli scooter a tre ruote, oltre 250 cm3. Via libera dunque dei tricicli di cilindrata uguale o superiore a 250 cm3 se a motore termico e comunque di potenza non inferiore a 15 kW, destinati al trasporto di persone e con al massimo un passeggero oltre al conducente.
Deroga circolazione targhe estere
Nella riforma del Codice della Strada vengono inserite anche delle deroghe alla circolazione delle auto con targa estera in Italia. L’eccezione alla regola generale riguarda i residenti nel comune di Campione d’Italia, il personale civile e militare dipendente da pubbliche amministrazioni in servizio all’estero, i lavoratori frontalieri o persone residenti in Italia che prestano un’attività di lavoro in favore di un’impresa avente sede in uno Stato confinante o limitrofo, i quali, con il veicolo ivi immatricolato a proprio nome, transitano in Italia per raggiungere il luogo di residenza o per far rientro nella sede di lavoro all’estero.
Inoltre la deroga delle targhe estere riguarda anche il personale delle Forze armate e di polizia in servizio all’estero presso organismi internazionali o basi militari ed il personale dipendente di associazioni territoriali di soccorso, per il rimpatrio dei veicoli immatricolati all’estero.
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