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Riduzione limiti emissioni CO2 auto UE 2020, 2025, 2030, fermiamola?

Quello dei nuovi limiti europei sulle emissioni inquinanti con le multe che i costruttori d'auto dovranno pagare nel 2021 sarà un grosso problema. La richiesta unanime rivolta al Comitato per l'Ambiente del Parlamento Europeo è quella di annullare la soglia dei 95 g/km

Quello dei limiti europei sulle emissioni inquinanti dal 2020 è un serio problema per molte case costruttrici considerato che sono ridotti a 95 g/km di CO2 e molte vetture del parco auto li superano abbondantemente. Ciò comporta pesanti sanzioni che i costruttori d’auto dovranno pagare nel 2021 sul parco auto venduto ed immatricolato quest’anno (2020).

Riduzioni limiti emissioni auto in Europa 2020, 2025, 2030 non si ferma la stretta

Nell’ottica di ridurre le emissioni CO2, il 27 marzo 2019 il Parlamento Europeo aveva approvato nuove regole sulle emissioni di CO2 delle auto che si riducono a 95 g/km dal 2020.

Il Comitato per l’Ambiente del Parlamento Europeo aveva inoltre approvato un ulteriore taglio, dopo quello previsto per il 2020, alle emissioni di CO2 pari sempre per le auto al 20% entro il 2025 e al 45% entro il 2030 rispetto alla soglia dei 95 g/km stabilita per il 2020.

Riduzione dei limiti sulle emissioni, allarme dall’Acea

Alle Case si chiede un sforzo nel campo di progettazione, sviluppo e vendita di veicoli 100% elettrici o ibridi. Ma questo sforzo si stava rilevando molto caro già prima dell’emergenza in atto per la difficoltà di piazzare sul mercato auto elettriche decisamente più costose, nonostante gli incentivi all’acquisto di nuove auto “pulite” attivati in Italia. L’Acea, associazione che raggruppa i costruttori di auto, ha definito questi tagli irrealistici che rischiano di costringere l’industria dell’automotive ad una crisi generale se non riesce a mettere in atto una trasformazione radicale in tempi record.

Multe salate in arrivo per i costruttori di automobili

Sembra siano solo 5 i gruppi industriali in grado di rispettare il limite delle emissioni medie in base al rapporto offerta/quantità di auto vendute/debutto di nuovi modelli. Per tutti gli altri costruttori di automobili se la situazione non cambia dovranno pagare multe salatissime sulla CO2.

Non bastava seminare malcontenti con la nuova Ecotassa introdotta dalla Manovra nel 2019, che ha fatto insorgere anche AsConAuto (associazione dei consorzi dei concessionari) e Aniasa (associazione delle aziende a noleggio) fermamente convinti che l’Ecotassa sia solo un modo penalizzare il loro lavoro oltre che le scelte del consumatore finale.

Le multe CO2 inflitte dalla UE ai costruttori d'auto sono da abolire, con immediato slittamento a data indefinita nella quale potrà anche essere ricontrattata la soglia 
delle emissioni inquinanti delle auto
Le multe CO2 inflitte dalla UE ai costruttori d’auto sono da abolire, con immediato slittamento a data indefinita nella quale potrà anche essere ricontrattata la soglia
delle emissioni inquinanti delle auto

Rinvio limiti emissioni CO2 95 grammi UE

Rinvio dei limiti sulle emissioni di CO2? Adesso bisogna fare i conti con lo stop forzato di tutte le attività dovute all’emergenza Coronavirus Covid-19, momento storico da “terza guerra mondiale”, dopo il quale, a chi sopravviverà (aziende comprese), sono richiesti sforzi per la ricostruzione di quanto è stato raso al suolo.
L’Unione Europea, nella fattispecie il Comitato per l’Ambiente del Parlamento Europeo dovrebbe rendersi conto dei fatti e adottare una politica diversa in quanto l’impatto sociale della transizione ad auto a basse emissioni porterà al FALLIMENTO delle case automobilistiche stesse.

Fallimento dei produttori d’automobili per le multe della CO2?

I produttori di automobili non ce la faranno a pagare un’indennità per le emissioni in eccesso le cui emissioni medie superano i limiti dei 95 g/km.

Tra l’altro la Commissione europea avrebbe dovuto valutare entro il 2023 come utilizzare gli introiti derivanti dagli incassi delle multe. Tra le varie ipotesi quella di finanziare la transizione verso una mobilità a emissioni zero e sostenere la formazione dei lavoratori nel settore automobilistico.

Invito al Comitato per l’Ambiente del Parlamento Europeo

Sarebbe meglio però, a seguito di questo disastro mondiale, in atto che la Commissione Europea ed il Comitato per l’Ambiente del Parlamento Europeo tornassero sui loro passi: la situazione è completamente cambiata rispetto alle previsioni dello scorso anno e i 95% g/km saranno la mannaia che decapiterà i costruttori d’auto.

Manovra Europea sull’auto tutta sbagliata

Insomma, una manovra quella Europea che sembra proprio sbagliata nei tempi e nei modi e che, al momento, rischia solo di penalizzare aziende e privato con possibili effetti recessivi sul mercato, sull’occupazione e sulle entrate fiscali per gli Stati.

In Europa i limiti delle emissioni auto più restrittivi al mondo

In Europa i limiti sulle emissioni inquinanti delle auto sono tra i più restrittivi al mondo. Ha senso tutto questo? Le normative antinquinamento dovrebbero essere le stesse in tutto il pianeta: oggi invece vigono norme severe solo in Europa al contrario di America e Asia dove questi valori sono decisamente più bassi. Insomma “due pesi e due misure” e chi ne paga le conseguenze sono soprattutto gli automobilisti europei costretti a spendere di più.

Limiti emissioni auto America vs Europa

In America tutt’altra storia sui limiti delle emissioni inquinanti delle auto. Circolava già a fine anno la notizia che gli Stati Uniti erano pronti ad abbassare i limiti e vincoli sulle emissioni di auto e camion.

Route 66 Stati Uniti, auto storica americana
Dalla Route 66 Stati Uniti, una bella auto storica americana….

La revisione dell’Epa riguarderà probabilmente i veicoli che saranno immatricolati tra il 2022 e il 2025. Donald Trump ha espresso chiaramente la sua posizione sul cambiamento climatico di cui mette in dubbio l’esistenza ed ha promesso anche un grande aiuto ai costruttori d’auto e filiera collegata a seguito della pandemonia del Coronavirus che ha provocato la chiusura delle fabbriche in Europa ed America.

Le case auto si adegueranno ai nuovi limiti 2020 o dovranno pagano multe salate?

Lo scorso anno Volvo aveva previsto di essere in grado di ridurre le CO2 fino a 93,7 g/km, stima effettuata sulla base di una crescita della vendita di auto ibride o ibride plug-in.

In scia segue anche la triade Renault-Nissan-Mitsubishi aveva previsto una media di 93,7 g/km con una presenza media sul mercato di auto elettriche e ibride pari all’11%.

Per Honda invece qualche problem per un leggero sforamento (95,5 g/km) mentre Jaguar Land Rover potrebbe salvarsi dalla maxi-multa beneficiando all’esenzione di cui gode chi riesce a vendere meno di 300mila auto all’anno.

Toyota ancora una volta potrebbe battere tutti: aveva previsto di chiudere con una media di 87,1 g/km stimata in base alla alta percentuale di ibride (72% solo in Europa) contro la riduzione delle ibride plug-in pari a meno del 2%.

Per il Gruppo PSA lo scorso anno si prevedeva una multa da 600 milioni di euro (pari al 20% di utile nel 2017) penalizzata dell’inserimento di Opel nel gruppo con modelli ad emissioni più elevate. Ma il gruppo ha accelerato sulla elettrificazione recuperando terreno.

Ford aveva previsto di arrivare a circa 99,8 g/km andando incontro al pagamento di circa 400 milioni di euro (circa il 10% dell’utile operativo 2017) nonostante un 7% di modelli ibridi plug-in e 100% elettrici in vendita nel 2021.

Anche il Gruppo Volkswagen con marchi Volkswagen, Audi, Skoda, Seat e Porsche (Bugatti, Bentley e Lamborghini esclusi) sulla base delle previsioni potrebbe arrivare ad una sanzione di oltre 1 miliardo di euro con una media di emissioni intorno ai 100 g/km, su un obiettivo di 97,7 g/km. Ma anche il Gruppo VW sta accelerando sull’elettrico con una ID.3 ed altre vetture in arrivo.

Sarà leggermente dura per Hyundai-Kia con 96 g/km previsti e che, pur avendo un buon 11% di vetture elettriche e ibride in Europa, potrebbero andare pagare quasi 300 milioni di euro.

BMW invece si avvicina ai 200 milioni di euro (media di 104,4 g/km nel 2020) mentre per Daimler, che comprende i marchi Mercedes e Smart, la multa potrebbe essere pari a 190 milioni con una media di 104,6 g/km.

FCA si allea con Tesla e Psa Groupe

Per poter rientrare nei severi parametri imposti dal Parlamento Europeo ed evitare una multa stimata pari a circa 700 milioni di euro, il gruppo FCA ha giocato il jolly siglando un accordo con Tesla e tentando prima una fusione con Renault sfruttando un meccanismo della normativa europea che consente di poter acquistare i cosiddetti “crediti verdi”, ovvero dei titoli negoziabili che possono essere venduti sul mercato per consentire alle aziende di compensare le emissioni inquinanti.

FCA poi l’accordo lo ha raggiunto e sottoscritto a dicembre 2018 con PSA Groupe: la fusione del Gruppo PSA con FCA ha permesso la nascita del 4° costruttore al mondo di automobili, dietro al Gruppo Volkswagen, Toyota e Renault-Nissan-Mitsubishi.

Anche Mazda dovrebbe arrivare al 2020 con un risultato vicino a quello di FCA (circa 98,1 g/km) ma, in rapporto al numero inferiore di vendite, pagherà una multa di circa 75 milioni di euro.

Target emissioni auto Europa 2021 per Mazda, Honda, Daimler, Volvo, BWM, Volkswagen, Hyundai, Kia, Ford, Fiat Chrysler (FCA), PSA (Peugeot, Opel, Citroen, Renault, Nissan, Mitsubishi, Toyota.
Target emissioni auto Europa 2021 per Mazda, Honda, Daimler, Volvo, BWM, Volkswagen, Hyundai, Kia, Ford, Fiat Chrysler (FCA), PSA (Peugeot, Opel, Citroen, Renault, Nissan, Mitsubishi, Toyota.

Auto sportive ecologiche?

Il problema delle emissioni di CO2 colpisce soprattutto le auto sportive, i SUV più pesanti per i quali i costi di sviluppo e progettazione per la riduzione delle emissioni inquinanti alla soglia dei 95 g/km si alzano notevolmente.

Koenigsegg con la nuova Jesko ha dimostrato al mondo che produrre una Hypercar eco-friendly è possibile. Anche in Porsche si stanno impegnando parecchio e, rispetto al 2014, le emissioni sono state ridotte oltre al 75% per ogni veicolo. E’ arrivata la Porsche Taycan, la prima sportiva totalmente elettrica della Casa in grado di erogare 600 CV e con una autonomia dichiarata pari a oltre 500 km con ogni ciclo di ricarica.

Le auto sportive saranno anche ecologiche: Porsche
Le auto sportive saranno anche ecologiche

Quest’anno arriva anche la Pininfarina Battista, la più potente hypercar italiana totalmente elettrica prodotta in serie limitata a 150 modelli e dotata di una batteria da 120 kW che eroga circa 1.900 cavalli con una autonomia di 450 km e zero emissioni.

Pininfarina Battista  120 kW 1.900 cavalli autonomia 450 km e zero emissioni.
Pininfarina Battista 120 kW 1.900 cavalli autonomia 450 km e zero emissioni.

In Casa Alfa Romeo invece si lavora al debutto della 8C nel 2022. La nuova 8C sarà una supercar ibrida realizzata su un telaio monoscocca in fibra di carbonio e con un motore biturbo accompagnato da una unità elettrica in grado di erogare una potenza superiore ai 700 CV.

Alfa Romeo debutto della 8C nel 2022
Alfa Romeo debutto della 8C nel 2022

Anche Maserati ha in programma di aggiungere alla sua gamma di vettura la nuova Maserati Alfieri che sarà pensata in due versioni: una totalmente elettrica a zero emissioni e una ibrida plug-in.

Maserati Alfieri due versioni: una totalmente elettrica a zero emissioni e una ibrida plug-in.
Maserati Alfieri due versioni: una totalmente elettrica a zero emissioni e una ibrida plug-in.

Coronavirus e annullamento limiti CO2 UE

Alla luce dei recenti fatti legati all’emergenza del Coronavirus Covid-19, si è fermata la produzione delle automobili non solo in Italia ma in tutta Europa e America: ferme le attività in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Portogallo, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia e Turchia.
Tutte le aziende comprese i costruttori d’auto e produttori di componenti sono in una crisi profonda e questo richiede alla UE l’annullamento dei limiti della CO2.

Allarme CO2, limiti europei da rivedere a seguito dell'emergenza Coronavirus Covid-19
Allarme CO2, i limiti europei sono da rivedere a seguito dell’emergenza Coronavirus Covid-19

Richiesta alla UE di rinvio regole e limiti sulle emissioni di CO2 da parte dell’ACEA

E’ di qualche giorno fa la richiesta che l’ACEA (l’associazione dei costruttori europei) ha inviato alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen attraverso la quale richiede in sostanza con forza il rinvio delle regole sulle emissioni, l’annullamento dei nuovi limiti imposti 2020 ma anche quelli futuri.

Costruttori d’auto in crisi, la fotografia dello stato attuale

Nella lettera alla Comunità Europe l’ACEA ha esposto dettagliatamente anche la realtà attuale dell’automotive con una fotografia dell’attuale stato di crisi dei costruttori e fornitori di componenti ed ha richiesto anche alla Commissione Europea l’opportunità di discutere insieme delle problematiche di tutto il comparto.

Tra l’altro con questa paralisi totale delle attività di sviluppo i produttori auto non sono più in grado di portare avanti i piani di sviluppo delle tecnologie indispensabili per rispettare le future leggi e regolamenti dell’UE entro i termini stabiliti dai regolamenti stessi.

A SX, l’essere infame, quel microscopico virus, il Covid-19,
che ha messo in ginocchio il mondo intero

L’industria automobilistica fornisce un contributo importante all’economia continentale con 13,8 milioni di addetti coinvolti, il 6,1% della forza lavoro complessiva dell’UE mentre annualmente sono 57,4 i miliardi di euro investiti in Ricerca e Sviluppo con un surplus commerciale per l’Unione è di 84,4 miliardi di Euro.

Multe UE sulla CO2 sono da pagare?

In questa situazione drammatica quali multe pensa di incassare la UE?
Speriamo, come richiesto da più fronti, che tutto venga rinviato quando il futuro sarà migliore e chiudiamo con l’auspicio che i costruttori d’auto puntino i piedi per rinegoziare con il Comitato per l’Ambiente del Parlamento Europeo tutte le soglie della CO2.

→ Leggi tutte le notizie legate alle multe sulla CO2






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