Spesa per la ricarica elettrica gratuita ed esentasse per il dipendente
L'Agenzia delle Entrate autorizza l'inserimento nel welfare aziendale per i dipendenti la spesa sostenuta per ricariche di auto elettriche o plug-in
La transizione energetica è in rapida crescita, sia nel settore pubblico che privato. Le aziende stanno adottando nuove strategie fornendo ai propri dipendenti automobili elettriche o plug-in, per promuovere l’ecosostenibilità e dare la possibilità ai propri lavoratori di spostarsi con veicoli 100% elettrici, anche con ricariche gratuite inserendo le risorse per il loro utilizzo in un welfare aziendale.
Welfare aziendale
Nel welfar aziendale rientrano beni e servizi messi a disposizione dall’impresa come sostegno al reddito del dipendente a tempo indeterminato volto ad accrescere il suo potere di spesa, la salute e il benessere del lavoratore con contratto a tempo indeterminato. La definizione di welfare, termine anglicizzato, è infatti quella di “benessere” e anche di “sussidi” e “assistenza sociale” e può essere di carattere pubblico, privato e aziendale.
Ricariche per auto elettriche dei dipendenti nel welfare
L’Agenzia delle Entrate, a tal proposito, ha risposto ad un quesito della società Istante alquanto interessante: la tassazione sulla ricarica delle vetture elettriche sarebbe a carico dei dipendenti o gratuita e coperta dal bonus aziendale?
La società con il “welfare aziendale” aveva proposto che ogni dipendente abbia diritto a sei mesi di ricarica gratuita per un’automobile elettrica, sfruttando i pannelli solari, gli impianti idroelettrici e le convenzioni stipulate con enti affiliati all’azienda. Un’agevolazione inquadrata sotto forma di contratto in modo da evitare eventuali abusi, come ad esempio un uso frequente delle ricariche.
La risposta dell’Agenzia delle Entrate
OK la spesa della ricarica può essere fornita dall’azienda ed esentasse in un contesto di welfare aziendale: lo dice l’Agenzia delle Entrate.
La ricarica gratuita svolgerebbe infatti una funzione educativa citata dal Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir) del 1986: “l’utilizzazione delle opere e dei servizi riconosciuti dal datore di lavoro volontariamente o in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale, offerti alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti e ai familiari indicati nell’articolo 12 per le finalità di cui al comma 1 dell’articolo 100” (articolo 51, comma 2, lettera f).“
In parole povere, la richiesta della società, ovvero il pagamento della ricarica per auto elettriche, rappresenta a tutti gli effetti un modello di welfare aziendale e in quanto tale non può essere soggetto ad una tassazione quale il reddito di lavoro dipendente.
Limite per i beni non soggetti a tassazione del lavoratore
Per il periodo d’imposta 2022 il limite dei beni e servizi non soggetto a tassazione è ritornato a 258,23 euro, così previsto dalle norme sui servizi di welfare aziendale.
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