Redditometro su auto sportive nel mirino del fisco
La Cassazione ha ritenuto legittimo il controllo fiscale dell’Agenzia dell’Entrate su un'automobilista che ha acquistato un'auto con i soldi di un’eredità
La lotta all’evasione fiscale del Governo passa anche attraverso all’inasprimento del redditometro che ora controlla anche i soldi ricevuti in eredità che si spendono per comprare un’auto sportiva. Il redditometro è lo strumento con cui l’Agenzia dell’Entrate e le banche dati fiscali tengono d’occhio le spese che vengono sostenute mensilmente e nell’arco di un anno.
Nel mirino del redditometro le auto sportive
Nel mirino di questo strumento di controllo ora sono finiti anche i soldi ricevuti in eredità ed utilizzati per comprare un’auto sportiva. La questione è stata sollevata dalla Cassazione che ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate della Calabria contro un cittadino. Nello specifico la Suprema Corte ha ritenuto legittimo l’accertamento fiscale dopo l’acquisto di una macchina di lusso a seguito di un’eredità.
La Cassazione ha motivato così la decisione: “disponibilità di determinati beni (quali beni immobili e autoveicolo) integra una presunzione di capacità contributiva legale ai sensi dell’art. 2728 c.c., imponendo la stessa legge di ritenere conseguente al fatto (certo) di tale disponibilità l’esistenza di una capacità contributiva”.
L’automobilista deve dimostrare al Fisco come mantenere un’auto sportiva
In pratica se si acquista un’auto sportiva, anche con i soldi derivanti da un’eredità, il Fisco attiva il redditometro perché l’automobilista deve dimostrare di poterla mantenere in base al reddito dichiarato (capacità contributiva).
Dunque se abbiamo i soldi per acquistare un’auto sportiva dobbiamo dimostrare al Fisco oltre alla provenienza di quel denaro anche con quali risorse verrà mantenuto quel veicolo.
Quando scatta il controllo fiscale sulle auto sportive?
Il controllo fiscale scatta se l’auto ha una potenza superiore a 185 kW (252 CV).
Un provvedimento che per certi versi non tiene conto delle entrate dirette che lo Stato ha con queste auto sportive: gli introiti derivano anche dai passaggi di proprietà, bolli, superbolli (costi esageratamente alti rispetto per esempio alla Germania dove sono dieci volte inferiori) e soprattutto accise sui carburanti che in Italia viaggiano intorno al 70%.
Bisogna comprendere che sono numerosi i casi di appassionati di auto sportive che sacrificano tutti i guadagni per mantenere il proprio mezzo.
Ed altri che investono lasciti per acquistare un mezzo performante. È stata anche eliminata da Renzi l’agevolazione delle auto ventennali che ora sono costrette a pagare il bollo con grandissimi problemi di molti proprietari di questi veicoli.
Insomma cornuti e mazziati!
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