Raccolta firme contro lo Stop del motore termico nel 2035
Contro lo stop imposto dalla Commissione Europea alla vendita delle auto con motore termico benzina e diesel dal 2035 iniziano a farsi sentire voci di protesta
E’ stata lanciata una raccolta di firme online contro lo stop da parte dell’Ue ai motori benzina e diesel dal 2035. L’iniziativa è indirizzata alla Commissione Europea per convincerla a rivedere almeno le tempistiche dell’addio all’endotermico concedendo un periodo di transizione dal termico all’elettrico maggiore.
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Raccolta firme contro lo Stop del 2035
La raccolta firme contro lo stop da parte dell’Ue alla vendita di auto benzina e diesel dal 2035 è partita online il 24 febbraio 2023 e prosegue per tutto il weekend, in moltissime città d’Italia, nei gazebo della Lega dove si può firmare contro la decisione della Commissione Europea.
“Chiunque capisce come la deadline del 2035, così com’è stata definita, non funziona e non è inevitabile resti tale, essendo comunque prevista una revisione nel 2026 – le parole di Matteo Salvini, leader della Lega e Ministro dell’Infrastrutture – entro metà marzo è previsto un passaggio al Consiglio Europeo, nel quale esprimeremo la nostra opinione, quello dell’auto è un settore più sensibile, ma se potremo contare sulle alleanze che ho riscontrato negli incontri con altri ministri potremo dare vita a una massa critica e ragionare quanto meno sui tempi e modi della transizione“.
Matteo Salvini (Lega) è il Ministro dell’Infrastrutture nell’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni.
Auto elettriche per ricchi
La decisione europea al momento sembra irrevocabile, ma non mancano le critiche soprattutto da parte del Governo Italiano. Oltre alla posizione di Salvini e del Premier Meloni c’è anche quella del Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Il titolare del dicastero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha espresso tutti i suoi dubbi sulla transizione green, incentrata maggiormente sull’auto elettrica: “Nessuno mette in dubbio l’auto elettrica, è un obiettivo da raggiungere anche se non completamente elettrica, perché ci sono dei motori endotermici che possono usare biocarburanti o biometano e possono funzionare.
L’accompagnamento deve essere appaiato al fatto che l’industria deve avere un prezzo possibile a favore della collettività. Oggi l’auto elettrica è fatta solo per i ricchi. Abbiamo un parco auto di 40 milioni di auto e abbiamo ancora 2 milioni di auto Euro 1 e 2 e pensare di sostituirle con l’elettrico è inimmaginabile in questo momento, è un percorso da fare, ma bisogna essere meno ideologizzati e più razionali ed equilibrati”.
Stop incentivi alle auto elettriche
Il Ministro ha anche detto che prima o poi arriverà lo stop agli incentivi per le auto elettriche: “Quando le auto elettriche erano 6 mila il primo anno e 60 mila il secondo anno, potevano starci degli incentivi statali, ma se entriamo in un’ottica di milioni o centinaia di migliaia di acquisti, probabilmente qualche effetto sul bilancio dello Stato gli incentivi ce l’avrebbero e diventa molto difficile un loro finanziamento.
Dunque, è da considerarsi inimmaginabile l’idea di erogare sussidi per sostituire milioni di veicoli tradizionali e adeguarsi ai propositi della Ue. E questo vale ancor di più per un bilancio statale, come quello italiano, che deve fare il conto con l’enorme mole del debito pubblico”.
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