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Protesta dei trattori, agricoltori sul piede di guerra

La protesta dei trattori si estende in tutta Europa con gli agricoltori italiani arrivati in presidio fino a Roma. Al centro della contestazione le politiche ambientali dell'UE.

I trattori bloccano il traffico, e invadono Roma. La protesta degli agricoltori è arrivata anche in Italia dopo essere iniziata qualche settimana fa in Germania. Da qui si è spostata in Belgio e in Francia, ma anche in Olanda, Portogallo e Spagna, allargandosi a macchia d’olio. Nemmeno nell’Europa dell’Est la situazione è tranquilla, perché anche lì gli agricoltori sono sul piede di guerra con i loro trattori.

Perché c’è la protesta dei trattori

Ma cosa hanno in comune le proteste dei trattori che arrivano da varie nazioni? Che cosa lega Paesi tanto diversi tra loro e con ecosistemi economici che funzionano in modi differenti? Prima di scoprirlo e di entrare nel dettaglio, è necessaria un’altra riflessione, che ci riporta a temi a noi più familiari. Così viene da domandarsi quanto le politiche ambientali decise dall’Europa siano effettivamente giuste per gli europei, non solo per gli agricoltori ma anche per gli automobilisti.

Trattori sul Grande Raccordo Anulare a Roma
I trattori sul Grande Raccordo Anulare a Roma

Il nemico che accomuna questi ultimi e gli agricoltori è senza dubbio la CO2: bisogna ridurre le emissioni per contrastare il riscaldamento delle temperature medie terrestri e dunque il cambiamento climatico.
Il proposito è giusto, nobile e sacrosanto, mentre i modi per raggiungerlo sono, a volte, discutibili.

Protesta degli agricoltori contro la politica dell’Unione Europea

Parlando di agricoltura, secondo Bruxelles entro il 2030 bisogna tagliare le emissioni di anidride carbonica del 55% rispetto al 1990 e poi raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Ovviamente tutti i settori produttivi devono contribuire al raggiungimento di questo risultato: l’obiettivo è prevenire e ridurre l’inquinamento provocato dai grandi impianti, compresi quelli zootecnici: secondo le istituzioni europee la stalla dovrebbe comportarsi come una fabbrica, con tutti gli adempimenti sulla sostenibilità. Tuttavia questa istanza non è stata gradita e dall’accordo finale concluso nello scorso novembre sono state eliminate le norme sugli allevamenti intensivi dei bovini.

Centinaia di trattori in corteo sul GRA

Centinaia di trattori in corteo sul GRA

Pubblicato da Local Team su Venerdì 9 febbraio 2024

Anche le norme sul ripristino della natura, per favorire la riproduzione della fauna e degli insetti impollinatori (fondamentali per la crescita delle piante) sono state stralciate dal testo. Ma non è tutto, perché a novembre è stato cancellato anche il regolamento che puntava a dimezzare l’uso dei pesticidi entro il 2030, mentre il 6 febbraio la Ue ha ufficializzato i nuovi obiettivi climatici per il 2040, che prevedono un taglio del 90% delle emissioni rispetto al 1990, ma ha omesso quel 30% per l’agricoltura che c’era nelle bozze iniziali.

Protesta dei trattori, le altre motivazioni

In Italia, poi, si sono aggiunti altri argomenti di protesta, come quello sui prezzi all’origine – l’ortofrutta quando arriva al supermercato ha un ricarico del 300% rispetto a quanto pagato al produttore, perché la filiera è molto lunga – oppure sulla distribuzione dei fondi Pac, che in Italia non vengono assegnati equamente come prevede l’Europa.

Protesta agricoltura dei trattori
Protesta degli agricoltori contro le politiche green dell’Europa

In tutto ciò, a livello europeo, l’agricoltura è responsabile dell’11% delle emissioni di CO2 dell’Ue, una percentuale paragonabile a quella della mobilità privata, che totalizza il 12%.

Mobilità privata sotto accusa

Negli ultimi anni il tema delle limitazioni alla mobilità privata è diventato di forte attualità, soprattutto dopo che sono stati confermati provvedimenti importanti come quello di proibire la vendita di veicoli nuovi che non siano a emissioni zero entro il 2035. Un modo elegante per decretare la fine del motore termico, senza considerare il fatto che i veicoli elettrici, gli unici che potranno soddisfare questa condizione, le emissioni zero le garantiscono solo localmente.

I trattori in corteo attraversano Roma

I trattori in corteo attraversano Roma

Pubblicato da Local Team su Venerdì 9 febbraio 2024

L’Europa non ha preso in considerazione né la CO2 generata per la loro produzione – in media il 70% in più di quella creata dalla costruzione di un’auto termica – né quella dovuta alla produzione di elettricità necessaria all’alimentazione dei motori elettrici. Peccato che questa unione tra imposizione e superficialità stia creando molti problemi ad un’industria fondamentale come quella dell’auto, che è alle prese con una trasformazione non richiesta dal mercato, colma di incognite e, per adesso, solamente nociva per i consumatori che sperimentano prezzi impazziti e carenza di prodotti.

Protesta agricoltura dei trattori
La protesta dei trattori per le vie di Roma

A questo punto viene da chiedersi perché l’industria dell’auto ha accettato passivamente tutto questo e quanto tempo dovrà ancora passare prima che gli automobilisti esasperati inizino a protestare come gli agricoltori.

Tutti i motivi delle proteste degli agricoltori in Europa e in Italia

Aumento dei costi:

  • Carburante: il prezzo del gasolio agricolo è aumentato considerevolmente a causa della crisi energetica, creando un forte impatto sui costi di produzione.
  • Mangimi: l’aumento del costo dei mangimi per animali da allevamento ha ulteriormente gravato sulle spese delle aziende agricole.

Politiche europee:

  • Green Deal: le misure del Green Deal europeo, volte alla transizione ecologica, sono viste da alcuni agricoltori come penalizzanti per il settore, con la riduzione di alcuni sussidi e l’introduzione di nuove normative più stringenti.
  • Concorrenza estera: gli accordi commerciali con paesi extra-UE, come l’Ucraina e il Mercosur, sono visti come una minaccia per la competitività dei prodotti agricoli europei. Importiamo prodotti agricoli da nazioni dove non vengono rispettati gli stessi parametri sui prodotti impiegati nelle coltivazioni.

Cosa rivendicano gli agricoltori:

  • Riduzione del costo del gasolio agricolo.
  • Sostegni economici: richiedono un aumento dei sussidi per compensare i costi crescenti e le nuove normative ambientali.
  • Maggiore equità: protestano contro la concorrenza sleale dei prodotti importati da Paesi con standard produttivi e ambientali inferiori.
  • Sburocratizzazione: chiedono una semplificazione delle procedure burocratiche per le aziende agricole.
  • Investimenti in infrastrutture: richiedono maggiori investimenti per migliorare le infrastrutture rurali.
  • Politiche agricole più eque: vogliono essere coinvolti maggiormente nelle decisioni che riguardano il futuro dell’agricoltura.

La situazione è complessa e richiede un dialogo costruttivo tra le istituzioni europee, nazionali e gli agricoltori per trovare soluzioni adeguate che garantiscano la sostenibilità economica e ambientale del settore agricolo.

L’intervento dell’On. Marco Zanni, Membro del Parlamento europeo dove riporta il malcontento degli agricoltori.

L’On. Marco Zanni riporta nel Parlamento Europeo la protesta degli agricoltori

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