Prezzo medio carburanti, non va più esposto
I benzinai non hanno più obbligo di esporre il cartello con il prezzo medio dei carburanti secondo quanto stabilito dal Consiglio di Stato. La sentenza contesta la cadenza dell'esposizione, ma non l'obbligo stesso.
Il Consiglio di Stato ha annullato la parte del “decreto carburanti” del Ministero delle Imprese e del Made in Italy riguardante il prezzo medio dei carburanti. Questa decisione fa seguito a quella del Tar del Lazio che aveva annullato l’articolo 7 dello stesso decreto, che imponeva l’obbligo di esporre nei punti vendita carburanti il cartellone con i prezzi medi regionali.
Prezzo medio carburanti e il Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato ha respinto l’obbligo di esporre i cartelli con i prezzi medi dei carburanti, annullando l’articolo 7 del decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 31 marzo 2023. Questa decisione è stata presa in seguito al ricorso presentato dal Mimit, ma accogliendo parzialmente le richieste di Fegica e Figisc, associazioni dei gestori delle pompe di benzina.
Il Consiglio di Stato ha dichiarato che l’imposizione di aggiornare quotidianamente i prezzi medi dei carburanti è irragionevole e sproporzionata, poiché i consumatori possono già accedere a informazioni più dettagliate tramite il sito del Ministero o applicazioni dedicate. Il Ministero ora è chiamato a individuare misure più appropriate senza gravare eccessivamente sui distributori di carburante.
Nel mese di dicembre, il Consiglio di Stato aveva temporaneamente ripristinato l’obbligo di esporre i prezzi medi di benzina e gasolio, sospeso dalla sentenza del Tar del Lazio che aveva annullato il decreto ministeriale riguardante i cartelli sui carburanti. Il Tar infatti si era espresso dopo il ricorso presentato da Fe.Gi.Ca. (Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini), F.I.G.I.S.C. (Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti).
Il Ministero precisa
Dopo l’ultima sentenza del Consiglio di Stato ora la questione ritorna nelle mani del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che sta già lavorando alla riformulazione dell’articolo 7 per prevedere una diversa cadenza. Nel commentare la sentenza il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha invece affermato che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del ministero, confermando che la norma sull’esposizione dei cartelloni dei prezzi medi dei carburanti è conforme alla legge. Urso ha chiarito che la sentenza ha convalidato l’obbligo del cartellone, ma ha cancellato solo l’articolo 7 che prevedeva l’esposizione giornaliera del prezzo medio. Ha aggiunto che la cadenza dell’esposizione è stata contestata, ma non l’obbligo stesso.
Carburante tricolore
A commento della sentenza c’è da registrare le posizioni delle associazioni dei consumatori. Il Codacons ad esempio ritiene che lo stop del Consiglio di Stato al decreto sui cartelli con i prezzi medi dei carburanti non avrà un impatto significativo sui consumatori, poiché la misura non è riuscita a contenere i listini alla pompa. L’associazione chiede al governo di adottare provvedimenti per evitare rincari speculativi durante le festività e gli esodi legati alle vacanze.
Dall’altra parte, il presidente di Assoutenti, propone di rendere mobili le accise legate al prezzo dei carburanti per evitare superamenti di soglie massime di prezzo. Inoltre, suggerisce l’implementazione di un’app ufficiale che fornisca in tempo reale i gestori con i prezzi più convenienti e la sperimentazione di un “carburante tricolore” tramite una società controllata dallo Stato, al fine di abbassare i prezzi alla pompa.
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