Prezzo del petrolio, andamento 2018
Il prezzo del petrolio nel 2018 è arrivato fino a 71,5 dollari per poi calare da ottobre. Le quotazioni dell’oro nero sono in mano a USA e Russia
Le restrizioni sulla produzione di petrolio, adottate a fine 2016 dal cartello petrolifero di Paesi Opec e non-Opec (tagli di 1,2 milioni di barili al giorno), hanno determinato un rialzo del prezzo del petrolio, che nel 2017 è stato del +23% (52,8 US$, media pesata dei prezzi WTI, Brent, Dubai, FMI) sul prezzo medio del 2016 (in calo del 16% su quello del 2015, FMI).
Anche la crescita economica globale è stata determinante nel rialzo dei prezzi del petrolio, in particolare per la crescente domanda petrolifera di Cina e India.
PREZZO DEL PETROLIO 2018
Nel 1° trimestre del 2018, il prezzo del petrolio (media dei prezzi WTI, Brent, Dubai) è stato di 64,6 US$ al barile (+22% rispetto al 1° trimestre 2017) ed è salito a 71,5 US$ al barile nel 2° trimestre, in crescita dell’11% rispetto al trimestre precedente e del 45% rispetto al 2° trimestre 2017.
Da inizio ottobre invece il prezzo del petrolio è iniziato a calare e di conseguenza anche il prezzo dei carburanti. I paesi OPEC e non OPEC, ad inizio dicembre, per sostenere il prezzo del petrolio, hanno accettato di ridurne la produzione di petrolio, con un taglio di 1,2 milioni di barili al giorno che potrebbe risultare insufficiente.
Il trend discendente è imputabile principalmente allo shale oil degli USA, la cui produzione ha superato nel 2018 quella dell’Arabia Saudita, scavalcata anche dalla produzione di Russia, che ha fatto registrare un nuovo record. Le leve delle quotazioni dell’oro nero sembrano dunque essere sempre più in mano a USA e Russia.
PREZZO DEL PETROLIO
andamento dal 2006 al 2018
PREZZO PETROLIO IN TEMPO REALE
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