Non dare la precedenza in bici, 5 punti della patente

Nella città di Livorno, in Toscana, un ciclista, ad un incrocio, non ha dato la precedenza a un’automobile che stava arrivando sulla destra. Purtroppo per lui un posto di blocco delle forze dell’ordine si trovava proprio lì vicino. Gli agenti della Polstrada di pattuglia hanno visto tutto e, dopo averlo fermato, lo hanno multato con una sanzione di ben 167 euro. Sarebbe normale se finisse qui la faccenda.

Al 59enne, oltre alla multa salata, gli sono stati anche decurtati ben cinque punti della patente. L’uomo ha accettato la sanzione, ma per i punti sulla licenza di guida ha fatto ricorso.
“La multa, quella me la tengo e la pago. Ma è per i punti. Io ho 30 punti nella patente, quindi se me ne tolgono 5 non li noto nemmeno. Non ho mai fatto un’infrazione. Ma questa è una discriminazione bella e buona, perché non si tolgono i punti a chi va in bici – ha dichiarato Francesco Romano.

Bicicletta e Codice della Strada

Ma chi ha ragione? La legge e il Codice della Strada sarebbero dalla parte del ciclista, in primis per quanto riguarda la sentenza della Cassazione n° 47589 del 2017 non si può applicare una “sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente o della decurtazione dei punti, che discenda per legge da illeciti posti in essere con violazione delle norme sulla circolazione stradale, a chi li abbia commessi conducendo veicoli per la cui guida non sia richiesta alcuna abilitazione“. In secondo luogo c’è da vedere se l’infrazione del ciclista vada contro il Codice della Strada.

Esso infatti dice che le biciclette hanno sempre la precedenza. “Le biciclette hanno sempre la precedenza se viaggiano su strade urbane ciclabili o vi si immettono, anche uscendo da un luogo privato, ad esempio la rampa di un garage.” Questo però varia sicuramente di situazione in situazione.

Come devono dare precedenza i ciclisti?

Secondo il codice stradale, per essere in regola, i velocipedi devono avere: pneumatici adeguati; freni indipendenti; un campanello udibile a 30 metri; luci elettriche bianche o gialle anteriori e rosse posteriori; catadiottri omologati rossi posteriori, gialli sui pedali e sui lati di ciascuna ruota (comprese le bici da corsa tranne che in gare autorizzate).

Per quanto riguarda la situazione citata prima del ciclista di Livorno, secondo il Codice sarebbe questa la manovra da attuare, sia nelle vesti del guidatore sia di chi va in bici: “Nella situazione di un incrocio l’automobilista deve disporsi dietro di lui e non al suo fianco. Se invece il ciclista è davanti ad un incrocio, l’auto deve rallentare e lasciarlo girare prima; è assolutamente più sicuro superarlo nel rettilineo. I ciclisti devono sempre rispettare gli stop, se appunto allo stop o al semaforo, ci sono veicoli fermi, occorre arrestarsi dietro di loro per farsi vedere.”

Le sanzioni per i ciclisti

Chiunque va contro le disposizioni del Codice è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento che parte da 25 fino a 99 euro. E per quanto riguarda i “velocipedi” appositamente costruiti e omologati per il trasporto di altre persone, la violazione della normativa è punita con una sanzione che va da 41 a 168 euro.

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