Multe stradali, nasce l’osservatorio
L'osservatorio ha il compito di vigilare sui proventi delle multe e supervisionare l'uso degli autovelox e degli altri strumenti per il controllo della velocità.
Con un emendamento al decreto PA e sport, depositato in commissione Affari costituzionali della Camera, nasce l’Osservatorio per le multe stradali presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questo osservatorio avrà il compito di sovraintendere alla trasparenza e all’utilizzo dei proventi delle sanzioni amministrative, oltre a supervisionare l’uso dei dispositivi elettronici di controllo della velocità. Sarà anche responsabile della verifica delle segnalazioni delle associazioni dei consumatori e potrà avviare indagini conoscitive.
Osservatorio multe stradali
La presidenza dell’osservatorio sulle multe stradali viene affidata a un esperto per un periodo di 5 anni, con possibilità di rinnovo. Tra le attività dell’osservatorio c’è quella di verificare l’utilizzo dei proventi delle multe e l’uso dei dispositivi elettronici di controllo della velocità.
Secondo il Codacons, le multe stradali continuano a rappresentare un tesoretto per gli enti locali, con i Comuni che nel 2022 vedono crescere gli incassi garantiti dalle sanzioni per violazioni del codice della strada, al punto che solo nelle principali 20 città italiane il valore delle contravvenzioni supera il mezzo miliardo di euro.
Solo gli autovelox dei principali 20 Comuni garantiscono incassi per circa 76 milioni di euro, ma tali apparecchi sono dislocati su tutto il territorio e assicurano anche ai piccoli Comuni con pochi abitanti proventi per milioni di euro all’anno.
Proventi multe stradali
Le associazioni dei consumatori plaudono all’istituzione di un osservatorio sulle multe stradali, soprattutto per far luce sui proventi. L’istituzione di un apposito osservatorio sarebbe utile per comprendere non solo come gli enti locali utilizzano i proventi delle sanzioni, ma anche per verificare se le multe vengono impiegate dai Comuni per migliorare la sicurezza stradale o, come temuto, puramente per fare cassa.
Assoutenti ha evidenziato diverse anomalie riguardanti l’installazione di autovelox sulle strade italiane, come ad esempio la statale Telesina, la Flacca e le principali arterie del Salento, dove questi dispositivi per il rilevamento della velocità hanno garantito entrate milionarie a piccoli Comuni.