Multe CO2 dal 2025, richieste e proposte di Acea all’Europa
L'Acea, attraverso il presidente Luca De Meo, propone all'Europa soluzioni per evitare le multe per le emissioni di CO2.
L’ACEA (Association des Constructeurs Européens d’Automobiles, Associazione dei Costruttori Europei di Automobili) chiede all’Europa di rivedere il sistema che determina le multe per le emissioni di CO2, stimabili in 15 miliardi di euro, ed un dialogo con le autorità per raggiungere gli obiettivi del 2035.
E’ stato il presidente dell’Acea, Luca de Meo, a presentare il contributo dell’associazione al Piano Industriale europeo per l’automotive, evidenziando tre priorità fondamentali, tra cui la semplificazione normativa.
Multe CO2, richieste e proposte dell’Acea all’Unione Europa
L’Acea propone all’Europa di adottare il principio “Triplo tre”, che prevede, tra le altre cose, un intervallo di tre anni tra la regolamentazione finale e la sua attuazione per autovetture e furgoni, l’applicazione delle nuove normative solo per i veicoli di nuova omologazione senza modifiche retroattive, e la creazione di un “osservatorio normativo” per valutare la coerenza delle nuove proposte.
L’associazione chiede una maggiore partecipazione dell’industria al dialogo normativo e l’utilizzo di dati esistenti per migliorare e valutare l’impatto della legislazione sul settore.
Acea propone quindi all’UE un “dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica in Europa” che si concentra essenzialmente su tre principali punti.
PRIMO | Il primo riguarda l’importanza di una politica industriale europea solida, che renda più semplice e veloce fare impresa in Europa. In questo contesto, l’Acea ribadisce la necessità di focalizzarsi su competitività e resilienza, riducendo i costi energetici e gli oneri legislativi, semplificando l’accesso ai finanziamenti e promuovendo una politica commerciale aperta. Inoltre, l’associazione sottolinea la necessità di garantire che la forza lavoro europea sia adeguatamente preparata per affrontare la transizione verso la mobilità sostenibile.
SECONDO | Il secondo si concentra sulla transizione verso la mobilità a zero emissioni, che l’Acea auspica sia guidata dal mercato e in grado di auto-sostenersi. In particolare, l’associazione chiede una soluzione rapida per affrontare le sanzioni legate al superamento dei target di emissioni, che sono diventate difficili da raggiungere a causa della stagnazione nelle vendite di auto elettriche. L’Acea propone inoltre di anticipare al 2025 la revisione delle normative, dando ai costruttori maggiore flessibilità per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, mantenendo però la competitività.
TERZO | Infine, il terzo pilastro riguarda il sostegno alla mobilità elettrica. L’Acea chiede incentivi e agevolazioni fiscali per favorire l’adozione di veicoli elettrici e propone di legare il conteggio delle emissioni di CO2 al Life Cycle Assessment, cioè alla valutazione delle emissioni nell’intero ciclo di vita dell’auto, per rendere la normativa più equa e funzionale.
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