Mercato auto marzo 2020, è crisi profonda con vendite azzerate
Immatricolazioni auto azzerate a marzo a causa dell’emergenza Coronavirus. I primi effetti economici della pandemia sono devastanti: -85% a marzo. L'UNRAE chiude l'intervento del Governo con alcune proposte per ripartire inserite in una presentazione dedicata scaricabile in PDF con l'illustrazione della situazione attuale, previsione futura e soluzioni anticrisi.
Come prevedibile è arrivata la crisi del mercato auto a marzo dove i numeri relativi alle vendite in Italia sono andati a picco con una flessione negativa del’85%: la causa è l’emergenza Coronavirus. Le concessionarie auto hanno dovuto chiudere i battenti a partire dall’11 marzo e fino ad allora hanno venduto 28.597 autovetture. Rispetto alle vendite di marzo 2019 c’è stata una perdita di venduto pari a quasi 167.000 unità. Un disastro che si ripete ovviamente sul mercato europeo non particolarmente brillante già nel 2019 e su quello mondiale.
Mercato auto a marzo è crisi profonda
Il primo effetto negativo sull’economia provocato dal disastro Covid-19 Coronavirus era atteso ed è arrivato dal mercato auto in piena crisi a marzo segna una flessione del -85%: le vendite auto infatti si sono praticamente azzerate dopo la chiusura delle attività, incluse le concessionarie decretata dal Governo.
Nessun canale è esente dal tracollo: nell’intero mese, fanno –82% i privati, -88% il noleggio e -91% le società.
Vendite auto marzo è crisi, come uscire proposte concrete di misure al Governo
Il mercato auto è in crisi nera con le vendite auto azzerate: paga i primi effetti devastanti con l’economia colpita dalla pandemia del Coronavirus Covid-19. Per uscire dal guado l’UNRAE, l’Associazione che rappresenta le case costruttrici straniere, propone misure al Governo con durata fino a tutto il 2021, qualora necessario, prorogabili.
Quali sono le misure di intervento proposte che il Governo potrebbe prendere in considerazione per alleviare la crisi di un settore come quello dell’auto ucciso da bolli, superbolli ed ecotassa?
L’UNRAE chiede modifiche per l’erogazione dell’Ecobonus, con l’obiettivo di allargare la platea dei veicoli incentivabili, un riallineamento fiscale sulla tassazione delle auto aziendali inasprita recentemente ed altre soluzioni che trovi nella bella relazione in PDF sotto dove c’è una realistica previsione dei prossimi mesi.
Potenziamento incentivi, bonus e contributi contro la crisi
- introduzione di una nuova fascia di incentivi, la terza, per autovetture con emissioni di CO2 da 61 a 95 g/km: incentivo di € 2000 per l’acquisto di un’autovettura con rottamazione e di € 1.000 senza rottamazione;
- aumento degli importi unitari del contributo sulla fascia di emissioni di CO2 da 20 a 60 g/km: integrazione dell’attuale incentivo con + € 1.500 per l’acquisto di un’autovettura con rottamazione (tot. € 4.000) e con + € 1.000 senza rottamazione (tot. € 2.500);
- potenziamento dell’attuale fondo stanziato fino ad almeno 1.000 milioni di euro.
Riduzione pressione fiscale sull’auto e allineamento alla media UE
La seconda fase proposta dall’UNRAE prevede il riallineamento fiscale agli standard degli altri Paesi UE per ridurre la pressione fiscale sui veicoli aziendali nuovi in questo modo
- aumento del tetto del costo deducibile fino a 50.000 €;
- aumento fino al 100% della quota ammortizzabile;
- aumento fino al 100% della detraibilità dell’IVA.
Richiesto l’intervento del Governo per la crisi del mercato auto e relative vendite
“La risoluzione in tempi non brevi della drammatica crisi sanitaria da Covid-19, con gli effetti che la chiusura avrà sull’economia, e il tracollo, senza precedenti nella sua dimensione e velocità, del mercato auto che abbiamo visto nelle scorse settimane – ha commentato Michele Crisci, Presidente Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – lasciano presagire una pesantissima caduta del mercato auto nel 2020, che potrebbe chiudere, nel migliore dei casi, intorno a 1.300.000 unità, un terzo in meno rispetto al 2019.
L’impatto di un blocco di 2 o 3 mesi sarebbe comunque devastante per l’intero settore automotive in Italia e in particolare per la filiera della distribuzione e assistenza, con il concreto rischio di chiusura di numerose imprese del comparto, per mancanza di fatturato e conseguente crisi di liquidità, e di perdita di una quota consistente dei 160.00 occupati.
Unrae – prosegue Crisci – chiede quindi al Governo l’adozione di misure assolutamente improrogabili a sostegno di un settore che contribuisce al 10% del PIL e genera circa 80 miliardi di Euro annui di gettito fiscale, al fine di evitare la crisi irrisolvibile di numerose imprese del comparto e scongiurare la perdita di migliaia di posti di lavoro. Tra i provvedimenti da adottare già in sede di Decreto Cura Italia – conclude il Presidente – occorre intervenire immediatamente con misure di sostegno finanziario per proteggere la liquidità dei concessionari ed evitare il crollo dell’intero sistema”.
Previsioni mercato auto Italia 2020
Si ipotizza che il mercato auto in Italia per il 2020 si potrebbe chiudere a 1,3 milioni di immatricolazioni con una flessione negativa del -60% come quelli della profonda crisi 2013.
Speriamo che il Governo si attivi anche sul comparto auto dove la crisi ha colpito non solo i reparti della vendita manche anche quelli dell’assistenza, gli autoricambi e tutte le aziende collegate all’auto, ai veicoli commerciali, industriali ed all’autotrasporto in generale.
Scenario «Best Case»
• chiusura totale delle attività sino a tutto Maggio 2020
• le attività riprendono progressivamente nel corso del mese di Giugno
• il mercato auto recupera gradualmente ma senza tornare ai livelli 2019
Scenario «Worst Case»
• chiusura totale delle attività sino a tutto Agosto 2020
• le attività riprendono progressivamente nel corso del mese di Settembre
• il mercato auto recupera più lentamente rispetto allo scenario precedente, per l’impatto economico più pesante causato dal blocco protratto
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