Mercato auto in crescita a marzo 2015
Le immatricolazioni nell’intera UE in marzo hanno messo a segno la diciannovesima crescita consecutiva e si tratta di un incremento a due cifre (+10,6%), che segna inoltre una accelerazione nel recupero delle vendite. Nel 2014 accusavano ancora un calo del 19,4% sui livelli ante-crisi (2007).
A questa buona notizia, sostiene il Centro Studi Promotor nella sua nota a commento dei dati, se ne aggiungono altre due di pari se non maggiore importanza. La prima è che il recupero della UE è sostenuto soprattutto dalla zona euro, che in passato aveva andamenti decisamente peggiori di quelli dell’intera Unione e che in marzo cresce invece del 13,2% contro il +10,6% dell’Unione. L’ultima buona notizia è che all’interno della zona euro i paesi della fascia meridionale dell’area, in cui le immatricolazioni negli anni scorsi erano state particolarmente penalizzate dall’austerity, fanno registrare i tassi di crescita più sostenuti. Il Portogallo cresce del 41,8%, la Spagna del 40,5%, Cipro del 32,9%, l’Italia del 15,1% e persino la Grecia fa registrare un incremento dell’11,3%.
L’accelerazione delle vendite nell’Unione Europea è messa bene in evidenza dalla successione dei tassi di sviluppo dei primi mesi del 2015. Alla crescita del 6,7% di gennaio era seguito un incremento del 7,3% in febbraio e ora a marzo, come si è detto, la crescita è del 10,6%. Se l’accelerazione in atto nel primo trimestre dovesse continuare nei prossimi mesi, non si può escludere – sostiene il Centro Studi Promotor – che il mercato della UE si porti nell’intero 2015 non molto lontano da quota 14.000.000 di immatricolazioni, il che vorrebbe dire il recupero di metà del terreno perduto tra il 2007 e il 2014.
“Da un’analisi più approfondita dei Paesi – afferma Romano Valente, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere presenti in Italia – emerge che un contributo importante all’incremento del 1° trimestre giunge da 2 dei 5 major markets: la Spagna spinta dal 7° Plan Pive registra un incremento del +32,2% e l’Italia sostenuta dal noleggio cresce del 13,5%. Francia (+6,9%), Regno Unito (+6,8%) e Germania (+6,4%) crescono meno della media europea, tuttavia la Gran Bretagna registra nel mese il volume di immatricolato più alto del secolo.
Molto interessante il risultato spagnolo ed anche quello britannico che dimostra come sia possibile accelerare (in Spagna) o mantenere (nel Regno Unito) una ripresa, sviluppando una sana politica di rinnovamento del parco circolante”. “Il mercato italiano cresce nel 1° trimestre a doppia cifra per due fattori: il noleggio a breve termine che si incrementa del 50% ed il lungo termine del 28%. Invece, la parte reale del nostro business, quella che si concretizza con le vendite attraverso i Concessionari, verso il nostro vero target primario, le famiglie, resta asfittica”. “Pertanto – ha concluso Valente – il Decisore Pubblico dovrebbe vedere l’opportunità di sostenere le famiglie nel loro bisogno di sostituire auto vecchie e le aziende per rinnovare più rapidamente un parco circolante anziano e che invecchia sempre più, con ritorni benefici sull’economia, sull’occupazione e sui costi sociali della sicurezza”.
Anche per il mercato italiano la sequenza degli incrementi mensili nei primi mesi del 2015 lascia sperare in una ulteriore accelerazione delle vendite. Dopo l’incremento del 10,9% in gennaio e del 13,2% in febbraio, in marzo si è registrata una crescita del 15,1% ed inoltre con il passare dei mesi emerge sempre più chiaramente che il recupero delle vendite in Italia è sostenuto non solo dagli acquisti delle aziende, ma anche, ed in misura crescente, da quelli dei privati. “Va comunque segnalato – dichiara Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – che il mercato italiano nel 2014 faceva ancora registrare un calo sui livelli ante-crisi del 45,4% e quindi, anche se proseguisse e si rafforzasse il recupero in atto, il consuntivo del 2014 chiuderebbe su livelli ancora lontani da quelli fisiologici per il mercato italiano. Appare quindi ineludibile, conclude Quagliano, che il nostro Governo adotti per l’automobile e gli automobilisti quanto meno misure di equità fiscale, portando la tassazione su livelli meno lontani da quelli europei. Ad esempio riducendo le accise sui carburanti e adeguando agli standard europei il trattamento fiscale delle auto aziendali.”
DATI ANALITICI Mercato-auto-marzo-2015