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Auto clonate, 4 cloni cinesi di supercar, fuoristrada e city car

4 dei plagi più evidenti, i cloni di Range Rover Evoque, Porsche 718 Cayman (o Ferrari California), smart e Twingo e Classe G.

Cloni auto cinesi: la cultura del plagio è largamente diffusa tra le aziende cinesi che riproducono indisturbatamente prodotti di ogni tipologia anche protetti da copyrights per rivenderli a prezzi di gran lunga inferiori. Tra questi cloni ci sono ovviamente anche le auto “clonate”.

I cinesi spesso ricorrono a scopiazzare, anche pesantemente in certi casi, lo styling delle vetture europee, tanto da portare le aziende occidentali ad intraprendere azioni legali con l’accusa di plagio nei confronti dei cinesi. Fortunatamente queste vetture spesso non superano gli standard di sicurezza per poter essere vendute in Europa, quindi al momento non sono reperibili negli stessi mercati delle auto “originali”.

Governo cinese
Xi Jinping a capo del governo cinese

Copie di auto, cloni cinesi

Nonostante ciò continuano ad essere prodotte auto clonate di ogni genere, cloni di automobili di ogni tipo, spesso sono ispirazioni in design, a volte vere e proprie knock-off. Collage di auto diverse messe assieme con l’intenzione di offrire un prodotto economico e dalle sembianze familiari. 

Baic BJ80
Baic BJ80 la copia della G-Wagen

Le restrizioni approvate e altre vittorie dal punto di vista legale, permettono di alleggerire il tema e di esplorare il mondo delle auto “cloni” con una sorta di ironia e distanza, anche se si continuano comunque a produrre auto “clonate”.

1) Auto clonata: Range Rover Evoque è la LandWind X7

LandWind è il caso di fama più ampia e significativa di auto clonata. Con il modello X7 l’intento di somigliare alla gettonatissima Range Rover Evoque è evidente nel nome, ma anche nelle forme. Tanta la somiglianza da portare Jaguar e Land Rover ad ingaggiare una significativa battaglia legale con la compagnia cinese. Iniziata nel 2015 e terminata con una sconfitta per la casa inglese in prima battuta.

Landwind X7 il clone della Evoque
Landwind X7 è il clone della Evoque

Poi nel 2019  Land Rover riesce finalmente a vincere la causa, nonostante oramai stesse già producendo la seconda generazione dell’Evoque. Un tribunale cinese infatti ha imposto di terminare la produzione della X7. Il caso ha assunto rilevanza in quanto ha rappresentato un precedente per le azioni legali che altri marchi hanno intrapreso.

Landwind X7  confronto col la Evoque,è tra le auto clonate
Tra le auto clonate c’è la Landwind X7 a paragone con la Range Rover Evoque

Il motore da 2.0 L turbo da 190 cv a disposizione della Land Wind non aveva molto a che vedere con la controparte originale inglese nonostante la potenza fosse equiparabile. Fortunatamente le somiglianze si fermano qui, nonostante recensioni non eccessivamente negative. Anche il prezzo di  €14.000 è sensibilmente inferiore rispetto ai €50.000 della Range Rover.

2) Porsche Cayman clonata, Suzhou Eagle Carrie

A dimostrazione che neanche i brand più lussuosi sono a riparo dalle contraffazioni, ecco la Eagle Carrie prodotta dalla fabbrica Suzhou. Altra auto clonata è la Porsche 718 Cayman per poi tramutarsi in una Ferrari California T sull’anteriore. Il risultato è discutibile esteticamente.

In questo caso sono riusciti a copiare anche il badge stesso, riprendendo lo scudetto del marchio di Stoccarda. La caratteristica che stupisce è che Suzhou dichiara uno scatto da 0 a 100 in soli 4,8 secondi, significando che la Eagle sia più veloce di una Cayman.

Eagle Carrie posteriore
Eagle Carrie dal posteriore

La differenza è che la Eagle Carrie è elettrica. Bastava solo un po’ di originalità sul design per allontanarla dalla competizione. D’altronde con soli €12.000 si sta acquistando una sport-car elettrica, ad una frazione del prezzo rispetto al marchio tedesco.

Eagle Carrie dall' anteriore sembra una Ferrari California
Eagle Carrie dall’ anteriore sembra una Ferrari California

3) Ora R1, clone della smart e Twingo

Fra le proposte più allettanti sul mercato delle copie, c’è la Ora R1 del gruppo GreatWall. Piccola utilitaria elettrica che riprende le forme di una Smart ForFour sul fianco e i lineamenti della Honda E sul frontale. Rispetto alle auto che l’hanno ispirata, quella cinese vanta un’ autonomia di quasi 300 km dichiarati. A confronto dei 220 km di Honda E e i 135km dichiarati da Smart.

Altra auto clonata è la smart con la Great Wall Ora R1
Altra auto clonata è la smart con la Great Wall Ora R1

Per comprare la Ora R1 bastano 10.000 euro. A confronto Smart chiede 30.000 euro per la ForFour e Honda 40.000 euro per la Honda E. Inoltre, Ora ha già cominciato ad esportare in Europa con il modello Ora CAT. Ciò significa che l’idea di risparmiare qualche decina di migliaia di euro per una citycar elettrica dal look non originale, diventa un’opzione concreta e tutto sommato vantaggiosa.

Ora R1 il clone cinese della smart
Ora R1 dal fianco molto ForFour e un tocco di Twingo è un bel clone cinese

4) Il clone del Mercedes Class G, BAIC BJ80

Le somiglianze con la più famosa Mercedes-Benz G-Wagen, sono evidenti. Le linee squadrate e i parafanghi sporgenti le rendono auto “clonate”, ma la BAIC BJ80 ad uno sguardo più attento risulterà totalmente differente. Vari dettagli come la griglia e i fari rompono l’illusione, molto meno riconoscibili e apprezzabili rispetto quelli dell’iconica auto tedesca.

Fuoristrada clonato, il Mercedes Classe G è venduto come Baic BJ80
Fuoristrada clonato, il Mercedes Classe G è venduto come Baic BJ80

A risollevare pero le sorti del marchio cinese c’è il propulsore V6 bi-turbo da 3.0 L di origine Nissan. Scelta molto interessante viste le prestazioni del motore nipponico su altri mezzi. Se a questo punto l’interesse fosse tale da volerne comprare una, sarebbe già troppo tardi poiché sono state ritirate dal mercato. Nonostante ciò, le BJ80 si trovano di seconda mano per €51.000 in alcuni Paesi. Un prezzo non indifferente, ma dimezzato rispetto ad una G-Wagen.

Copyright e diritti d’autore Cina

Di recente, nel 2021 il governo cinese ha intrapreso iniziative importanti in merito, aggiornando la legge sui copyrights che permette una tutela basilare dei diritti, migliorando le condizioni per i competitors.

Il discorso sui diritti detenuti dai marchi produttori è ancora in pieno svolgimento. Non riguarda solo le auto. Tanti marchi nel settore alimentare e della moda italiani soffrono continuamente e pesantemente la violazione di questi diritti. Su scala mondiale e con i social network, i diritti d’autore su contenuti come foto, video o testi, vengono infranti ogni minuto. Prodotti mediali modificati, decontestualizzati e ripubblicati senza citazione delle fonti. 

Eagle Carrie logo
Stemma della Porsche clonato, reinterpretato dalla Eagle

D’altro canto però la rielaborazione è umana e l’imitazione ci accompagna anche nella quotidianità, rendendo ancora più complicata la soluzione alla questione copyrights. Molto sta ancora alla sensibilità di chi produce e ciò non garantisce necessariamente la differenziazione dei prodotti. 

Alcune case automobilistiche cinesi avranno anche guadagnato notorietà con la produzione di auto clonate, molto simili ai modelli occidentali. Tuttavia, è importante evidenziare che questi costruttori cinesi spesso seguono standard di sicurezza, qualità e design più bassi rispetto ai costruttori occidentali.

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