Incidente terribile, Toyota distrutta ma il guidatore è uscito illeso
La Toyota MR2 di Scott Shepherd è stata coinvolta in un brutale incidente che l’ha distrutta ma incredibilmente il guidatore è rimasto illeso.
Si dice che ognuno di noi ha un angelo custode che lo protegge. Beh se è vero, quello che veglia su chi guidava questa Toyota MR2 del 2001 coinvolta in un terribile incidente ha fatto davvero un ottimo lavoro.
A vedere le foto di quello che resta della Toyota a seguito del tremendo impatto (quasi mortale) non si può che pensare al peggio. Ma fortunatamente il guidatore, Scott Shepherd, è uscito dall’abitacolo con le sue gambe e ha riportato solo qualche graffio.
LaToyota MR2 è una piccola sportiva che è sempre stata apprezzata per essere una trazione posteriore con due posti secchi e un motore 1.8 16 valvole con doppio albero a camme in grado di sviluppare 140 CV montato in posizione centrale.
Era una vettura estremamente leggera (circa 950kg di peso) con un motore poco potente ma nata per essere divertente alla guida. E divertente lo è davvero, ma chiunque la possieda non vi mentirà sul fatto che proprio la sua leggerezza e il motore posizionato centralmente la rendono anche molto pericolosa.
La dinamica dell’incidente terribile
Schianto pesante in questo terribile incidente: in un post sul suo profilo personale di Facebook, Scott racconta che mentre stava guidando un camion gli tagliò la strada e, a causa della manovra improvvisa, il camion perse un secchio che Scott si vide arrivare addosso. Prontamente Shepherd sterzò per evitarlo ma purtroppo la sbandata ha provocato una improvvisa perdita del controllo della MR2 facendogli fare una giravolta di 180° finendo la carambola sotto ad un altro rimorchio che stava percorrendo quella strada.
Nell’impatto la Toyota MR2 ha riportato gravi danni sul lato frontale sinistro. Il tettuccio si è accartocciato crollando sopra la testa di Scott mentre, a causa del forte impatto, lo sterzo è stato spinto verso il sedile del posto di guida intrappolando Shepherd che non riusciva a muovere le gambe. Solo togliendosi le scarpe e forzando il tettuccio Scott è riuscito a liberarsi da quella morsa mortale riportando solo qualche graffio e alcuni lividi.
“ Complimenti agli ingegneri Toyota, non sarei stato ancora vivo a quest’ora” ha dichiarato Scott dispiaciuto per la vettura ma grato di essere sano e salvo.
In effetti gli ingegneri Toyota sono stati molto bravi. Nella progettazione della MR2 di terza generazione hanno studiato una particolare struttura per il telaio composta da alcuni rinforzi in lamiera d’acciaio e, a causa della mancanza di un tetto rigido, sono anche stati irrigiditi alcuni punti ritenuti pià soggetti a sollecitazione come i montanti delle sospensioni del parabrezza.
Indubbiamente gli ingegneri Toyota hanno fatto un buon
lavoro, ma a volte un gran colpo di fortuna è ciò che ti salva la pelle.
Il futuro della Toyota MR2
In Toyota fanno sul serio e, dopo aver rilanciato la nuova generazione della Supra, la casa giapponese sembra molto determinata a riproporre anche Celica ed MR2.
Durante una intervista con Road&Track, l’ingegnere assistente del progetto Toyota Supra Masayuki Kai ha dichiarato che dopo la Supra l’intenzione di Toyota è quella di riportare alla luce i modelli Celica ed MR2 anche se tutto dipenderà dalle richieste di mercato.
L’idea è quella di mantenere la Celica come una coupè
compatta a trazione integrale mentre per la MR2 l’ago della bilancia punta più sul
mantenimento del motore centrale.
Kai ha sottolineato l’importanza delle richieste del mercato poiché al momento è difficile introdurre nuovi modelli. Secondo Kai, le auto sportive sono costose da sviluppare e una azienda da sola non si può permettere di investire tutti i suoi soldi nei componenti specifici che una vettura sportiva richiede nella sua costruzione, oltre ovviamente ai problemi in fase di omologazione che sta diventando sempre più complessa e severa.
In quest’ottica Toyota ha lavorato a stretto contatto con BMW per il progetto della nuova Supra proprio per riuscire ad abbattere i costi di sviluppo e produzione dei componenti specifici. D’altronde, era quasi un decennio che Toyota non appariva nel mercato con delle auto sportive ad altre prestazioni ed è evidente che questa “pausa di riflessione” abbia penalizzato i giapponesi in termini di ricerca e sviluppo di vetture sportive.
“Senza la collaborazione con BMW non avremmo mai potuto rilanciare la Supra. E’ chiaro che per noi questa partnership è fondamentale.” ha dichiarato Masayuki Kai che sottolinea l’importanza della collaborazione con la casa bavarese e lascia intendere che se ci sarà una nuova generazione per Celica ed MR2, molto probabilmente sarà presente lo zampino dei tedeschi.