Incidente Bologna Borgo Panigale, si torna alla normalità
Dopo l’incidente Bologna Borgo Panigale, causato dall’esplosione di un’autocisterna che trasportava GPL, è stata riaperta una carreggiata della A14
INCIDENTE BOLOGNA BORGO PANIGALE – L’Emilia Romagna e le autostrade A14 e A1, a Bologna nel tratto Borgo Panigale – Casalecchio, cercano di tronare alla normalità dopo la terribile esplosione in cui ha perso la vita una persona e che ha provocato il ferimento di 145 persone.
Incidente Bologna Borgo Panigale
È stata infatti riaperta una carreggiata della A14 (con doppio senso di marcia) dopo il parziale crollo del cavalcavia provocato dall’incidente Bologna Borgo-Panigale, che c’è stato lunedì 6 agosto, poco prima delle 14. Riaperta anche la tangenziale nel tratto compreso tra gli svincoli 2 e 3 in direzione dell’A1, mentre rimane chiusa nella direzione opposta.
Con questa riapertura è stato scongiurato il rischio di paralisi del traffico autostradale in Italia. Il disagio però ci sarà perché si viaggerà su una sola carreggiata per diversi mesi, con una singola corsia per direzione di marcia. Per tornare alla normalità e per riaprire il ponte, come confermato dal il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli, serviranno dai tre ai cinque mesi.
Dinamica incidente autocisterna Bologna Borgo Panigale
La dinamica dell’incidente autocisterna è stata infernale: il mezzo trasportava Gpl ed ha centrato in pieno un tir fermo in colonna, forse a causa di una distrazione, oppure un malore o un colpo di sonno. Dopo l’impatto il Gpl è esploso provocando un boato spaventoso. L’esplosione dell’autocisterna ha provocato anche il cedimento to del ponte dell’autostrada. Inoltre è stata avvertita in tutta la zona, ha fatto tremare ed esplodere i vetri delle case, ha incendiato e fatto ed esplodere anche alcune auto, parcheggiate in due autosaloni che si trovavano sotto il ponte.
Il bilancio finale è stato di un morto, l’autista dell’autocisterna che ha provato il disastro, e di circa 145 feriti, che hanno riportato pesanti ustioni o che sono stati colpiti da schegge e detriti. La vittima era un uomo di 42 anni, dipendente di un’impresa veneta.
Quest’incidente ha posto l’accento di nuovo sul delicato tema della sicurezza stradale, in particolare inerente al trasporto di materie pericolose su strada.