Incentivi rottamazione, ecobonus anche alle auto non elettriche
Il Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli, in un’intervista al Sole 24 Ore, ha dichiarato che il Governo sta pensando a degli strumenti di rottamazione anche per l’acquisto di auto non elettriche.
Nuovi incentivi auto per la rottamazione dei veicoli più inquinanti. Per fronteggiare la crisi delle vendite auto e l’inquinamento delle grandi città il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli apre ad una campagna di rottamazione delle auto più inquinanti.
Incentivi auto a catena che non riguarderanno solo l’acquisto di auto elettriche ma anche quelle con motore endotermico Euro 6.
Incentivi auto per la rottamazione dei veicoli più inquinati
Patuanelli ha aperto finalmente ad una massiccia campagna di rottamazione più volte invocata dagli esperti del settore, per far fronte all’inquinamento e per supportare la transizione energetica, in questa fase in cui le auto elettriche non possono soppiantare del tutto i veicoli tradizionali endotermici. Il parco auto italiano è fra i più vecchi in circolazione in Europa e sarebbe auspicabile un incentivo importante per rottamare i veicoli più datati con altri più nuovi Euro 6.
Nel passato in Italia già sono state varate delle massicce campagne di rottamazione auto, ovvero nel 1996 e nel 2006 promosse in entrambi i casi da Governi guidati da Romano Prodi.
Patuanelli al Sole 24 Ore: “strumenti di rottamazione anche per l’acquisto di auto non elettriche“
Il Ministro ha parlato così in intervista al Sole 24 Ore: “L’automotive è al centro di una transizione complessa che va supportata. Bisogna pensare a degli strumenti di rottamazione anche per l’acquisto di auto non elettriche. Dobbiamo partire da un dato: abbiamo un parco auto fatto per il 62% di auto da Euro 4 in giù, macchine che hanno almeno 10 anni.
E il 32% sono Euro 3. Abbiamo bisogno di una nuova rottamazione per migliorare i livelli di emissioni e per dare un po’ di ossigeno al settore. E lo stesso discorso vale per le moto e il comparto delle due ruote. Dopodiché, per quanto riguarda l’auto elettrica, dobbiamo incentivare la realizzazione delle infrastrutture elettriche e le colonnine di ricarica, con una sburocratizzazione profonda”.
Adiconsum a ministro Patuanelli: “no ritorno a motori termici”
Ma c’è chi non è d’accordo con il Ministro Patuanelli. L’Adiconsum in una nota ha contestato le sue parole:
Adiconsum rimane stupita da queste nuove dichiarazioni che sembrano contraddire gli impegni presi di recente con l’Europa in occasione dell’invio del PNIEC in cui l’Italia si impegna a raggiungere per il 2030 il numero di 4 milioni di auto elettriche circolanti. Impegni che hanno portato la Fiat ad annunciare un nuovo piano di assunzioni in virtù della produzione di macchine elettriche, come la nuova 500 che verrà costruita negli impianti italiani riconvertiti all’elettrico, mentre in campo europeo la Volkswagen fa sapere di uscire dal metano.
Ad avviso di Adiconsum, scelte di diverso tenore che ci riportano al passato, non renderebbero appetibile il nostro Paese per l’elettrico e lo esporrebbero all’import di auto con motore termico prodotte da altri Paesi con pesanti ripercussioni a livello occupazionale.
Il consumatore italiano – dichiara Carlo De Masi, Presidente di Adiconsum nazionale – a causa di strategie ambientali non definitive, non sa cosa fare se vuole comprare una nuova auto e nella maggior parte dei casi preferisce rimandare l’acquisto. Per una corretta sostenibilità – precisa De Masi – occorrerebbe spingere la rottamazione delle vecchie auto incentivando gli abbonamenti per il trasporto pubblico, per i servizi di sharing-mobility e l’e-bike, perché tutti sappiamo che la prima necessità ambientale è ridurre il numero delle auto circolanti. Ovviamente confidiamo in un ripensamento, quanto mai celere, del Ministro.
Attualmente, infatti – prosegue Pierpaola Pietrantozzi, Segretario nazionale Adiconsum – sono incentivati gli acquisti di auto che al massimo emettono 70 g/km di CO2. A fronte di tali disposizioni, il consumatore che vuole sostituire una vecchia auto inquinante recepisce che le auto completamente elettriche e le ibride plug-in sono le uniche che garantiscono l’ambiente e che manterranno il proprio valore nel tempo. Ma se ora anche le Euro 6 che utilizzano carburanti fossili vengono incentivate, la confusione regna sovrana e il consumatore non comprende più quale sia la scelta d’acquisto veramente sostenibile.
È giusto preoccuparsi di svecchiare il parco auto, ma – continua Pietrantozzi – promuovere l’utilizzo ancora di motori fossili crea solo confusione. Le auto termiche, tra l’altro, non hanno bisogno di incentivi visto che già le case automobilistiche le propongono con altissimi sconti.
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