Incentivi auto elettriche esauriti, terminato l’Ecobonus per le BEV
Si è esaurito in sole 8 ore il fondo destinato all’Ecobonus per l’acquisto di auto elettriche fino a 20 g/km di CO2. C’è ancora disponibilità per l'acquisto di auto che rientrano nelle altre fasce di CO2.
Non ci sono più incentivi per l’acquisto delle auto elettriche, con il fondo del nuovo Ecobonus che si è esaurito in sole 8 ore. I 240 milioni di euro a disposizione degli automobilisti sono stati sufficienti solo per il giorno dell’apertura della piattaforma.
Incentivi auto elettriche Ecobonus terminato
La lunga attesa per l’entrata in vigore degli incentivi ha portato le concessionarie a redigere contratti di acquisto di auto elettriche con largo anticipo che, una volta partita la piattaforma, hanno provveduto a caricare.
Alle 10.00 del 3 giugno 2024 infatti è scattata l’ora X, trasformando il giorno di apertura della piattaforma in un click day. Perciò, verosimilmente, ne hanno beneficiato gli automobilisti che hanno giocato d’anticipo, tant’è che il fondo di 240 milioni dei 950 previsti dall’Ecobonus si è esaurito in appena 8 ore. Il 62% delle prenotazioni è stato effettuato da persone fisiche tramite concessionario, mentre il restante 38% da persone giuridiche, tra cui le società di noleggio a lungo termine. Inoltre il 40% delle prenotazioni è legato a rottamazioni.
Va registrata anche la posizione di Michele Crisci, presidente dell’Unrae, il quale afferma che nel giorno dell’apertura della piattaforma Ecobonus non sono stati resi disponibili tutti i fondi previsti per le autovetture. A suo avviso mancano addirittura 178,3 milioni e sarà necessario un DPCM apposito per sbloccare questi fondi.
In ogni caso, chi ha intenzione di acquistare una nuova auto sul sito del Mise ci sono ancora a disposizione gli sconti destinati alle auto ibride plug-in della fascia 21-60 g/km di CO2 e ai veicoli ibridi non ricaricabili, benzina, diesel, GPL e metano della fascia 61-135 g/km di CO2.
Incentivi terminati, che cosa succede ora?
Intanto, chi ha già prenotato gli incentivi può stare tranquillo, diversamente da chi si appresta ad acquistare un’auto elettrica nei prossimi giorni, che sarà costretto a pagare un prezzo più alto. Resta da chiarire il giallo sollevato da Crisci: se la sua indiscrezione fosse confermata, ci sarebbero ancora 178,3 milioni a disposizione.
Ma al momento si tratta solo di un supposizione subito smentita dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy che in una nota ha dichiarato che non si sono verificate “anomalie significative” nelle prenotazioni dei bonus. In ogni caso il Mimit ha avviato un’indagine ordinaria per rilevare eventuali “casi potenzialmente anomali”, che per il momento si attestano intorno al 5%, un dato fisiologico e in linea con il passato.
Chi ha preso gli incentivi?
Va precisato che secondo i dati del Ministero che i 62% delle prenotazioni è stato effettuato da persone fisiche tramite concessionarie, mentre il 38% è stato realizzato da persone giuridiche, inclusi i noleggi a lungo termine. Il 60% delle persone fisiche hanno acquistato un auto elettrica senza un’auto da rottamare e senza il calcolo dell’ISEE. Molti automobilisti sono rimasti senza incentivi a causa della concorrenza delle società di noleggio, che non sono obbligate a dichiarare l’utilizzatore finale per ottenerli, evidenziando cosi una grave falla nel decreto incentivi.
Ricordiamo che l’incentivo variava da 6.000 a 13.750 euro per l’acquisto di veicoli con un prezzo massimo di 35.000 euro (42.700 euro con IVA). Senza rottamazione, privati e società potevano ottenere 6.000 euro, che saliva a 7.500 euro per Isee sotto i 30.000 euro.
Se l’auto da rottamare era un Euro 0, Euro 1 e Euro 2, l’incentivo arrivava a 11.000 euro e fino a 13.750 euro con Isee specifico. Se invece si davano indietro veicoli Euro 3 e Euro 4, l’importo si riduceva a 10.000 euro.
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