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Honda e Nissan nessuna fusione: i 5 motivi per cui è saltato tutto

Le nipponiche Honda e Nissan valutano se fondersi, ma prima occorre risolvere il problema del crollo delle vendite in Cina

Con la morte di don Rodrigo cessa ogni pericolo, così Renzo e Lucia possono finalmente unirsi in matrimonio; ma il finale dei “Promessi sposi” fra Honda e Nissan è ben diverso: nessuna unione. Al massimo una cooperazione futura sulle auto elettriche. Cosa è andato storto? Le indiscrezioni si rincorrono, e possono essere riassunte in cinque punti. Le due case automobilistiche avevano iniziato a discutere una possibile fusione nel dicembre 2024, con l’obiettivo di creare una nuova holding che avrebbe integrato le due società. L’idea era di rendere operativa la fusione entro il 2026.

1) Honda che voleva prevalere su Nissan

A quanto pare, la Casa solida sotto il profilo finanziario e delle vendite – Honda – voleva avere il sopravvento nel “rapporto di coppia”, per via del fatto che Nissan naviga in cattive acque. Una fusione sì, ma poco paritaria. Yokohama pare non abbia gradito. Minato ha proposto di modificare la struttura da una holding congiunta, in cui Honda avrebbe nominato la maggioranza dei direttori e l’amministratore delegato.

2) Il peso di Renault

Si tenga inoltre presente che il 35% di Nissan è in mano a Renault: questa intende mantenere il 15% delle sue azioni anche per i prossimi 15 anni.  “In qualità di azionista della Nissan, i termini della transazione, compreso il fatto che non prevedeva alcun premio, erano per noi inaccettabili“, hanno reso noto da Boulogne-Billancourt. Che accoglie con favore l’intenzione di Nissan di concentrarsi innanzitutto sull’esecuzione del suo piano di ristrutturazione.

3) Una Cina da paura

Honda e Nissan avrebbero dovuto anzitutto affrontare un problema davvero spinoso, ossia il calo delle vendite in Cina – il più grande mercato automobilistico del mondo – dove si assiste al boom dei marchi locali. Si cercava una soluzione vincente contro lo strapotere delle Case orientali nel settore delle vetture elettriche e delle termiche ibride plug-in, specie di un mostro sacro come BYD. Senza dimenticare l’avanzata della statunitense Tesla, che pure sforna macchine dalla Giga Shanghai direttamente nel Celeste Impero. 

Lo strapotere del Dragone 

A quanto pare, le due nipponiche – pur unendosi – avrebbero potuto soccombere innanzi all’avanzata del Celeste Impero: in 12 mesi, sino a fine marzo 2024, Honda e Nissan – messi assieme –  hanno venduto due milioni di veicoli in Cina. Tutto è relativo. Ossia un terzo in meno rispetto a quanto erano riusciti a fare cinque anni prima. E poiché la domanda cinese è in crescita, la loro quota di mercato combinata è crollata della metà all’8%. Le joint venture con le società del Regno di Mezzo? Preziose. Tuttavia, a titolo di esempio, l’utile della jv di Nissan con Dongfeng Motor nel 2023 è sceso del 95% a 447 milioni di yuan. Honda (anch’essa in partnership con questo costruttore locale) ha una collaborazione con GAC. A livello teorico, si dovevano condensare le linee di produzione e le catene di fornitura esistenti delle due aziende nipponiche.

Offensiva di modello: cercasi elettrica sexy

Oggi, Honda e Nissan stanno sviluppando 10 modelli di auto elettriche da vendere nella Repubblica Popolare. Dopo la fusione eventuale, potrebbero concentrarsi su una gamma di prodotti più piccola e più efficiente. È necessario trovare modelli sexy, che sotto il profilo della tecnologia risultino più attraenti agli occhi dei consumatori cinesi. Una parola, vista l’ondata di full electric con batterie iper efficienti proposta dalla Casa del Dragone senza soluzione di continuità, con prezzi ultra competitivi e aiuti alla guida sempre più sofisticati.

4) Tempistiche troppo lunghe

Honda e Nissan immaginavano una fusione non prima di agosto 2026. Se le due Case avessero accettato di procedere verso giugno 2025, allora prima avrebbero istituito una holding da quotare alla Borsa di Tokyo, dopodiché le azioni di entrambe le società sarebbero state ritirate dalla quotazione. In un’era in cui la Cina vola, erano tempistiche troppo lunghe. La stessa problematica dell’UE, che reagisce con troppa lentezza rispetto alle decisioni di USA e Pechino.

5) Foxconn alla porta

Per Honda che saluta, c’è la taiwanewse Foxconn alle porte. Il big dell’elettronica, già operante nel mondo delle elettriche, intende essere ancora più protagonista. Può esserci una sorta di collaborazione fra Nissan e il colosso che fa gli iPhone, il quale desidera mettersi in scia delle cinesi Huawei e Xiaomi, attivissime nel settore delle full electric. Anche il fondo americano KKR starebbe valutando un investimento nel capitale del costruttore del Sol Levante. 

Leggi anche le prime notizie sulla fusione tra Honda e Nissan






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