Gigafactory in Italia, la più grande in Europa da 70 GWh
Italvolt con un investimento di 4 miliari di euro realizzerà la prima Gigafactory in Italia con un capacità produttiva di batterie per veicoli elettrici che arriverà a 70 GWh.
Italvolt, fondata e guidata da Lars Carlstrom, industriale nel settore automotive con oltre 30 anni di esperienza, già fondatore e azionista di Britishvolt, realizzerà la prima Gigafactory in Italia, destinata a diventare anche la più grande in Europa e la dodicesima al mondo per dimensione.
L’Italia si appresta perciò a diventare protagonista nella produzione di batterie per auto elettriche dato che è in programma anche la realizzazione di una seconda Gigafactory in Campania grazie all’azienda locale della Seri Industrial
Gigafactory in Italia la più grande
La Gigafactory in Italia potrà contare su 300.000 m2 ed una capacità iniziale di 45 GWh, che potrà raggiungere i 70 GWh. Con una stima di 4.000 lavoratori impiegati e nel complesso 10.000 nuovi posti di lavoro creati, la Gigafactory Italvolt rappresenterà uno dei progetti industriali più importanti degli ultimi anni in Italia, per un investimento complessivo di circa 4 miliardi di euro.
Il nuovo impianto sarà in grado di contribuire con la propria produzione, in modo significativo, alla crescente domanda di batterie in Europa, in gran parte proveniente dall’industria automotive, che entro il 2030 aumenterà a livello globale di 17 volte fino a circa 3.600 gigawatt (GWh), con una previsione di richiesta da parte dell’Unione europea di 565 GWh, dietro solo alla Cina, con un fabbisogno previsto di 1.548 GWh1.
Gigafactory in Italia, dove verrà realizzata?
La prima fase del progetto sarà completata entro la primavera 2024. Il primo step del progetto prevede l’individuazione dell’area dove verrà costruito l’impianto, al termine dell’attività di due diligence attualmente in corso su alcuni siti selezionati a livello nazionale.
Per la realizzazione di un progetto così sfidante, in termini di dimensioni e di sforzo ingegneristico, Lars Carlstrom ha scelto di puntare sull’Italia.
La Gigafactory potrebbe sorgere in Calabria o Campania o Piemonte, con quest’ultima favorita dove può contrare dell’appoggio di Stellantis, su Politecnico di Torino, e su fornitori di primo piano come alcuni partner della stessa Italvolt.
Pininfarina nella Gigafactory italiana
Il gigaplant di Italvolt sarà progettato dalla divisione Architettura di Pininfarina, iconica casa di design automobilistico che ha da poco celebrato i sui 90 anni di attività e già operativa su progetti di simile portata.
Con una forte attenzione all’impatto ambientale e sociale, Pininfarina intende progettare un impianto industriale di nuova generazione, intelligente e responsabile, applicando metodologie costruttive DFMA e aprendo l’edificio al suo contesto, al fine di integrarlo nelle dinamiche economiche e sociali del territorio.
Comau e Stellantis partner del progetto
Comau, leader mondiale nel campo dell’automazione industriale all’interno di Stellantis, con oltre 45 anni di esperienza e una forte specializzazione nei processi di elettrificazione, sarà il fornitore di soluzioni innovative, impianti e tecnologie per il gigaplant.
Inoltre Comau si occuperà della realizzazione del laboratorio di Ricerca e Sviluppo che accoglierà accademici e partner industriali impegnati nello sviluppo delle tecnologie più all’avanguardia nel settore della mobilità elettrica.
“Con il progetto della nostra Gigafactory, Italvolt vuole dare una risposta importante alla storica opportunità dell’industrializzazione green – dichiara Lars Carlstrom, CEO e fondatore di Italvolt – che sta interessando in modo trasversale tutti i settori produttivi, con un impatto socio-economico che rappresenterà una svolta per l’economia globale.Un’opportunità, quella della “green transition” a livello industriale, che da sempre mi appassiona e attraverso il lancio di Italvolt questa passione diventerà una realtà.
Credo fortemente che il nostro team di ingegneri e tecnici altamente qualificati potrà realizzare la produzione di batterie più ecologica non solo in Europa, ma in tutto il mondo.
Il nostro obiettivo è assicurare il futuro dell’industria automobilistica e garantire che la catena di approvvigionamento sia il più green possibile, dall’inizio alla fine. L’impatto socio-economico che la nuova industrializzazione verde porta con sé rappresenterà una svolta per il mondo”.
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