Il futuro dei trasporti quale sarà? Auto, moto, furgoni, autobus, navi e aerei…
Quale sarà il futuro dei trasporti? L’elettrico sarà sicuramente l’unica opzione disponibile per auto, moto e furgoni. I biocarburanti e l’idrogeno solo su navi e aerei.
Il Governo italiano e il Ministero dei Trasporti hanno fatto il punto della situazione sulla transizione energetica nella mobilità. Per ridurre le emissioni di CO2 la strada italiana è quella dell’elettrificazione completa per auto, moto e veicoli commerciali leggeri, mentre i carburanti alternativi come idrogeno, biocarburanti, biometano saranno destinati solo per navi o aerei.
Queste indicazioni sono emerse dal Rapporto “La decarbonizzazione dei trasporti”, elaborato dalla Struttura Transizione Ecologica della Mobilità e delle Infrastrutture (STEMI) del Mims che l’ha confezionato per rispondere ai target europei di riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030 e del loro azzeramento nel 2050.
Emissioni CO2 nei trasporti, aviazione, navi
In Italia, il settore dei trasporti è direttamente responsabile del 25,2% delle emissioni di gas ad effetto serra e del 30,7% delle emissioni di CO2, a cui si aggiungono le emissioni nel settore dell’aviazione e del trasporto marittimo internazionali.
Il 92,6% delle emissioni nazionali di tutto il comparto è attribuibile al trasporto stradale di passeggeri e merci, settore per il quale si registra un aumento del 3,2% delle emissioni tra il 1990 e il 2019, in controtendenza rispetto al calo del 19% delle emissioni totali durante lo stesso periodo.
Per contribuire a raggiungere gli obiettivi europei, del pacchetto ‘Fit for 55’, che prevedono la riduzione del 55% delle emissioni climalteranti entro il 2030 e il loro azzeramento entro il 2050, secondo il Governo italiano è necessario accelerare il processo di decarbonizzazione, partendo proprio dal settore della mobilità.
Emissioni CO2 auto, moto, furgoni, navi e aerei
Secondo il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) guidato da Enrico Giovannini, per ridurre le emissioni climalteranti del settore, le soluzioni tecnologiche basate sull’elettrificazione risultano attualmente quelle più promettenti per diversi comparti, soprattutto quello del trasporto su strada.
Biometano, idrogeno verde, biocombustibili avanzati e combustibili sintetici, a causa dell’attuale scarsa capacità produttiva e degli alti costi ad essa collegati, potranno servire a decarbonizzare trasporti più difficilmente elettrificabili, come quelli marittimi e aerei.
Inoltre, se per alcuni mezzi (automobili, furgoni commerciali, autobus, treni) le tecnologie alternative sono già adottabili in larga scala, per altri (navi, aerei e camion a lunga percorrenza) la sperimentazione è ancora in corso ed è quindi necessario continuare a investire in ricerca e sviluppo.
Futuro dei trasporti auto, moto e furgoni
Secondo il rapporto del Ministero nel segmento delle auto, veicoli commerciali e moto i motori elettrici a batteria (BEV) sono l’opzione più idonea per raggiungere gli obiettivi nel 2030, sia in termini di efficienza energetica, sia di riduzione delle emissioni.
Già con il mix energetico attuale, infatti, la sostituzione dei veicoli a combustione interna, che oggi rappresentano il 99% del trasporto stradale italiano, con veicoli elettrici comporterebbe per il nostro Paese una riduzione del 50% delle emissioni sul ciclo di vita del trasporto leggero su strada.
Un risultato ancora migliore si otterrebbe aumentando la quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, come già previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Anche dal punto di vista dei costi, la soluzione risulta già oggi quella più praticabile considerando che, sull’intero ciclo di vita, il costo totale di possesso e utilizzo di un’autovettura privata a trazione elettrica è inferiore a quello di una con motore a combustione interna e l’impatto ambientale è notevolmente inferiore.
Occorre tuttavia potenziare l’infrastruttura di ricarica e investire sulla produzione industriale nazionale di batterie e di veicoli, favorendo il riciclo dei materiali rari.
Futuro autobus e trasporto pubblico
Come per le auto, i furgoni e le moto, l’elettrico sembra essere la soluzione ideale anche nel settore del trasporto pubblico locale (TPL), in particolare quello urbano. In questo contesto risulta oggi la migliore opzione in termini infrastrutturali e di riduzione delle emissioni. In ambito extraurbano si registra l’aumento di veicoli a batteria con autonomia sempre maggiore (fino a 600 km).
Anche l’idrogeno verde potrebbe rappresentare un’opportunità, in particolare nelle cosiddette hydrogen valleys, cioè distretti in cui la produzione di idrogeno è funzionale alla decarbonizzazione anche di altri settori industriali (chimica, fertilizzanti, acciaio, processi ad alta temperatura).
Il futuro dei camion
Nel settore dei trasporti e per i camion, il Ministero ha identificato tre possibili alternative per sostituire i mezzi ad alimentazione tradizionale: i veicoli a batteria, con necessità di ricarica ad altissima potenza (1 MW) o di scambio delle batterie (battery swap), i veicoli elettrici alimentati attraverso una linea aerea installata sulle autostrade e, a certe condizioni, i veicoli a idrogeno verde.
Dalle analisi contenute nel Rapporto risulta che un camion elettrico possa conseguire risparmi fino al 70% delle emissioni calcolate sul suo ciclo di vita.
Futuro dei treni
Quale sarà il futuro dei treni? Il settore ferroviario e dei treni è caratterizzato dalle emissioni più basse per unità di trasporto ed è anche quello più flessibile in termini di diversificazione energetica grazie, soprattutto, all’elettrificazione diretta.
Vanno però considerate anche le emissioni prodotte nella fase di realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria, per cui occorre una valutazione complessiva dei risparmi di CO2 anche in relazione ai passeggeri trasportati e per la necessaria produzione d’energia elettrica.
Laddove l’elettrificazione non risulti possibile per questioni tecniche o economiche, il Rapporto considera la sostituzione degli attuali treni trainati a gasolio con mezzi a batteria, ibridi o, in alcuni contesti, a idrogeno verde.
Il futuro delle navi
Quale sarà il futuro delle navi? L’abbattimento delle emissioni nel settore marittimo dipende sia dallo sviluppo di navi più efficienti dal punto di vista energetico, sia dalla transizione verso vettori energetici decarbonizzati. Per le distanze brevi l’elettrificazione è una tecnologia già sperimentata a livello internazionale con le navi traghetto a batteria. Per le distanze più lunghe, ad esempio quelle percorse da navi container o dalle navi da crociera, le prospettive per la riduzione dell’impatto ambientale sono rappresentate da metanolo e idrocarburi sintetici, biocombustibili, idrogeno e ammoniaca.
Si tratta di combustibili alternativi ancora in fase sperimentale e pertanto è fondamentale investire in ricerca e sviluppo per accelerarne l’adozione.
L’elettrificazione delle banchine nei porti (cold ironing) per alimentare le navi ormeggiate è molto rilevante per ridurre le emissioni inquinanti: circa l’11% delle emissioni globali di gas serra del comparto marittimo è prodotto infatti da navi ancorate o ormeggiate, una quota che supera il 20% nel caso di petroliere e navi per il trasporto di prodotti chimici.
Il futuro del trasporto aereo
Come per il trasporto navale, la decarbonizzazione nel settore aereo richiede soprattutto l’efficientamento dei mezzi. È possibile ridurre le emissioni migliorando l’efficienza degli aeromobili attualmente in uso e senza modifiche radicali della forma del velivolo e del sistema propulsivo.
Per una riduzione maggiore delle emissioni saranno presto disponibili aerei piccoli a propulsione elettrica per tratte brevi, mentre per le distanze più lunghe le migliori prospettive per la decarbonizzazione sono rappresentate dai Sustainable aviation fuels (SAF), ovvero biocombustibili sostenibili e idrocarburi sintetici, questi ultimi ancora in fase di sviluppo.
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