FCA-Renault, i due marchi aprono ad una fusione
Fusione FCA-Renault, l’intesa fra i due marchi è possibile e porterebbe alla nascita del terzo gruppo automobilistico mondiale, dietro a Volkswagen e Toyota
FCA-Renault insieme, la fusione è possibile. Infatti è stata confermata la notizia di una proposta del marchio italo-americano (Fiat-Chrysler) al gruppo franco-nipponico (Renault-Nissan-Mitsubishi). La trattativa riguarderebbe una proposta di fusione con azioni divise al 50% ciascuno e che farebbe nascere il terzo costruttore al mondo, dietro al gruppo Volkswagen e Toyota.
Il gruppo Renault ha ascoltato con attenzione la proposta ed ora sta valutando i pro e i contro di questa possibile collaborazione. Di seguito la nota ufficiale del Gruppo Renault:
“Il Consiglio di Amministrazione di Renault si è riunito in data odierna per esaminare la proposta ricevuta da FCA (Fiat Chrysler Automobiles) relativa ad una potenziale fusione al 50% tra Renault S.A. e FCA.
Dopo aver passato attentamente in rassegna i termini di questa proposta amichevole, il Consiglio di Amministrazione di Renault ha deciso di studiare con interesse l’opportunità di tale intesa, atta a consolidare l’impronta industriale del Gruppo Renault e generare un supplemento di valore per l’Alleanza.
Una comunicazione verrà rilasciata al momento opportuno per informare il mercato dei risultati delle discussioni, in conformità con le leggi e i regolamenti applicabili”.
Questa notizia è destinata a creare scompiglio nel mondo dell’auto, di seguito ecco alcuni dei punti positivi e negativi della trattativa in atto.
Pro e contro fusione FCA-Renault
PRO: Questa proposta di fusione rappresenta l’ultimo tassello del progetto illustrato da Sergio Marchionne nel 2004, quando dichiarò che nel mercato dei produttori automobilistici ci sarebbe stato spazio solo per pochi produttori molto forti i quali sarebbero stati grado di aumentare i margini facendo economie di scala e di investire parecchi soldi nella ricerca e nelle nuove tecnologie.
PRO Questa fusione in soldoni potrebbe portare alla nascita del terzo più grande gruppo automobilistico al mondo (una società al 50%), con una produzione stimata di 15,6 milioni di auto (4,8 FCA e 10,8 Renault) e 224 siti di produzione (102 FCA e 122 Renault).
Il nuovo “gruppo” avrebbe una presenza globale più ampia e più bilanciata rispetto a quella che ciascuna società ha oggi individualmente; le due società sono infatti molto complementari: Renault, a differenza di FCA, è assente nel Nord America, mentre in Europa Renault è più forte di FCA.
CONTRO L’aspetto più negativo sembra essere un ulteriore l’allontanamento dei marchi dalla loro originale nazione. Si presuppone infatti la nascita di una società con sede in Olanda. Oltretutto si teme per la sorte dei dipendenti e dei loro diritti.
John Elkan, “Nessuna chiusura stabilimenti”
Su questo punto John Elkann, presidente del Gruppo, ha rassicurato i lavoratori dichiarando: “Nessuna chiusura degli stabilimenti – le parole del n.1 di FCA a margine di un incontro alla Boccconi – siamo molto incoraggiati da quello che si potrà fare insieme: (il settore de, ndr) l’automobile è in fortissimo mutamento, Fiat è nata 120 anni fa, la mia famiglia è legata ad essa da allora” ricorda Elkann e come con Chrysler “abbiamo voluto partire con coraggio, come abbiamo fatto nel 2009”.
Mike Manley, “con la fusione leader nelle tecnologie e nei marchi premium“
“Nel gruppo Renault abbiamo trovato un partner affine che vede il futuro come noi – dichiara l’amministratore delegato di FCA, Mike Manley – la società risultante dalla fusione sarebbe un leader mondiale nelle tecnologie Ev, nei marchi premium, nei SUV, nei pickup, e nei veicoli commerciali leggeri, posizionandosi come una realtà globale pronta a competere e vincere nell’industria automobilistica di domani.
Anche se non c’è ancora certezza sulla conclusione dell’operazione, puntiamo ad agire il più rapidamente possibile per assicurarci un accordo definitivo con il gruppo Renault. Se questa fusione andrà avanti, la nascita della nuova società potrebbe richiedere più di un anno”.
L’inizio di questa collaborazione FCA-Renault potrebbe significare a livello pratico, due scenari del tutto opposti. Da una parte, potrebbe essere il perfetto inizio per un percorso di sviluppo verso veicoli innovativi e una distribuzione più uniforme su scala mondiale. D’altro canto però, potrebbe appiattire la competizione sopratutto a livello europeo e far perdere l’identità ai vari marchi.
Al momento però i dati lasciano ben sperare tanto che il governo italiano e quello francese, si dichiarano “favorevoli” a questa fusione con la speranza che si rispettino lavoratori ed istituzioni. Anche la Borsa risponde bene alla notizia, con titoli in rialzo per entrambi i gruppi aspettando future quotazioni.
Matteo Salvini: “Spero vada a buon fine la fusione”
“Spero vada a buon fine – ha commentato cosi la la fusione FCA-Renault il vicepremier Matteo Salvini, dopo il bel risultato delle europee – se Fiat cresce è una buona notizia per l’Italia e per gli italiani. Conto che l’operazione sia brillante, rivolta al futuro e che tuteli ogni singolo posto di lavoro in questo paese, ma che porti a far nascere un gigante europeo dell’auto. Ovviamente è fondamentale la tutela dei posti di lavoro e piani industriali che guardino non a breve ma al medio a lungo termine “.
Codacons: “rischi per i consumatori”
“La fusione tra Fca e Renault rischia di avere ripercussioni negative per i consumatori, in quei settori auto nei quali le due società hanno finora operato in piena concorrenza – lo dichiara il Codacons in una nota, che invita l’Antitrust e le autorità europee a vigilare con la massima attenzione sull’operazione – Fca e Renault si sono finora date battaglia sul mercato europeo delle auto nel segmento delle utilitarie e delle vetture di piccole dimensioni, comparto nel quale le due società operano in una situazione di concorrenza diretta – spiega il presidente Carlo Rienzi – ciò ha portato vantaggi per i consumatori, attraverso una sfida commerciale per conquistare fette di mercato basata su offerte, promozioni e modelli di automobili sempre più competitivi.
La fusione tra i due gruppi rischia ora di annullare tale concorrenza, perché una sovrapposizione produttiva per utilitarie e piccole auto non sarebbe certo redditiva. I consumatori italiani ed europei rischiano così di ritrovarsi con una minore offerta sul mercato e con prezzi di listino maggiorati per quelle auto finora prodotte da Fca e Renault in regime di piena concorrenza. Per tale motivo Antitrust e Ue devono vigilare con la massima attenzione sull’operazione, per evitare che a rimetterci siano i consumatori di tutta Europa”.