Hertz fallimento, l’azienda di noleggio auto dichiara bancarotta
Il Coronavirus ha colpito Hertz. L’azienda di noleggio auto ha dichiarato fallimento in USA e Canada a causa di un forte indebitamento e di ricavi azzerati a causa del Covid-19.
Hertz ha proclamato bancarotta a causa della crisi economica generata dalla pandemia del Coronavirus. L’azienda di noleggio auto ha presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti e in Canada. L’emergenza sanitaria ha causato un drastico calo nella domanda sugli spostamenti causando un buco enorme nelle entrate dell’azienda. Hertz è stata costretta a ricorrere al “Chapter 11”, ossia la protezione dai creditori negli USA.
Nella dichiarazione di fallimento e bancarotta non sono incluse le attività operative in Europa, Australia e Nuova Zelanda.
Hertz fallisce per Coronavirus
Hertz fallisce proprio a causa dell’ermegenza economica causata dall Coronavirus Covid-19. La pandemia ha dato il colpo di grazia all’azienda di noleggio negli Stati Uniti su cui pendeva un debito di 20 miliardi di dollari. Lo scorso mesa ha saltato un pagamento con i creditori e successivamente non è riuscita a convincere i suoi creditori a concederle più tempo per pagare i debiti cercando di approfittare della riapertura e del via libera agli spostamenti negli Stati Uniti.
Perciò Hertz si è trovata di fronte ad un bivio ed ha dovuto ricorrere al Chapter 11, norma del diritto fallimentare statunitense che consente alle imprese che lo utilizzano una ristrutturazione a seguito di un grave dissesto finanziario.
Hertz, è crisi economica
Le difficoltà economiche in cui versa Hertz hanno origine dalla crisi del 2008 e dall’acquisto nel 2012 di Dollar Thrifty per 2,3 miliardi, un prezzo ritenuto troppo alto. Nel 2014 Hertz ha ammesso di aver truccato i conti, pagando 16 milioni di multa, e qualche mese dopo il ceo Mark Frissora si era dimesso. Nell’ultimo periodo ha accumulato un debito enorme di quasi 20 miliardi di dollari ed ora il mancato accordo con i creditori che ha sancito il fallimento dell’azienda di autonoleggio.
Il nuovo ceo, Paul Stone, ha dichiarato che la Hertz ha attualmente in cassa un miliardo di dollari, che sono necessari per continuare ad operare fino al momento in cui non avrà completato la ristrutturazione prevista dalla protezione del Chapter 11. Ma la ristrutturazione passa dall’accordo con i creditori e da un piano di ridimensionamento dell’azienda, con la speranza che sulla scena internazionali si ritorni a viaggiare ed a noleggiare auto.
La notizia del fallimento di Hertz ha ripercussioni anche sui colossi dell’auto come General Motors e FCA i quali rifornivano di vetture proprio Hertz e che ora dovranno fare i conti con un pesante buco nel loro bilancio.
Hertz, la storia e l’origine del’azienda di noleggio auto
Hertz fu fondata da Walter L. Jacobs nel 1918, come autonoleggio a Chicago con una dozzina di Ford Model T. Nel 1923, Jacobs vendette a John D. Hertz la compagnia, facendola diventare una sussidiaria della Yellow Truck and Coach Manufacturing Company e rinominandola “Hertz Drive-Ur-Self System”. Successivamente venne venduta la parte azionaria di maggioranza della Yellow Truck and Coach Manufacturing Company (e la Hertz Drive-Ur-Self) alla General Motors nel 1925 che comprò le azioni rimanenti nel 1943.
Hertz attraverso la The Omnibus Corporation iniziò dal 1953 il rientro dell’autonoleggio da lui fondato dalla GM. Nello stesso anno vende la parte di trasporto pubblico della The Omnibus Corporation cambiando il nome in The Hertz Corporation e quotandola alla New York Stock Exchange l’anno successivo.
Attualmente Hertz è presente in 145 paesi. Al di fuori degli USA, Hertz ha sedi in 18 paesi, il resto è franchising. Dal 2012 la compagnia ha 3.210 sedi operative negli USA e 1.215 nel mondo. La flotta Hertz è principalmente basata su veicoli General Motors. Veicoli di lusso sono della Mercedes-Benz, Infiniti e Cadillac.
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