Draghi per l’Europa ha stilato un piano per il rilancio anche dell’automotive
Nel rapporto di Draghi sulla competitività europea, un lungo capitolo è dedicato agli errori commessi dall'industria automobilistica nel passaggio all'elettrico, con l'auspicio di un nuovo piano industriale di rilancio. Il testo integrale di 400 pagine con centosettanta proposte divise in cinque macro-capitoli e la replica di Luca De Meo, CEO del Gruppo Renault e Presidente dell'Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea)
Mario Draghi per l’Europa ha recentemente presentato il tanto atteso report sulla competitività dell’Europa, chiamato anche “piano Draghi”, un documento di quasi 400 pagine con centosettanta proposte divise in cinque macro-capitoli che affronta anche il tema delle sfide del settore automobilistico. L’ex Premier e presidente della BCE non ha esitato a mettere in luce la mancanza di una politica industriale coerente da parte delle istituzioni comunitarie. “Il settore automobilistico – scrive Draghi – è un esempio chiave della mancanza di pianificazione dell’Unione e dell’applicazione di una politica climatica senza quella industriale.”
Il Rapporto Draghi per l’Europa contiene cinque punti chiave:
- Ridurre il gap in termini di innovazione, inclusi gli aspetti legati alle competenze;
- Integrare decarbonizzazione e crescita competitiva;
- Aumentare la sicurezza e diminuire le dipendenze strategiche;
- Sostenere gli investimenti attraverso adeguati strumenti di finanziamento;
- Potenziare i meccanismi di governance.
SCARICA IL TESTO INTEGRALE del PIANO DRAGHI PARTE A – PARTE B
Il piano Draghi per l’Europa ed il rilancio dell’automotive
Nel suo piano per l’Europa, Draghi sottolinea l’importanza economica dell’industria automobilistica europea e la sua progressiva perdita di leadership a livello globale. Il documento fa eco ai numerosi allarmi lanciati dal settore, specialmente riguardo all’approccio alla decarbonizzazione e all’incoerenza tra le iniziative legislative e gli obiettivi imposti alla filiera.
“Il principio di neutralità tecnologica non è sempre stato applicato nel settore automobilistico – dichiara Draghi – l’ambizioso obiettivo delle zero emissioni allo scarico entro il 2035 porterà di fatto all’eliminazione dei veicoli con motori a combustione interna e alla rapida penetrazione sul mercato dei veicoli elettrici. Tuttavia, l’Europa non ha dato seguito a queste ambizioni con una spinta sincronizzata per convertire la catena di fornitura”.
Sebbene la Commissione Europea abbia lanciato la European Battery Alliance per costruire una catena del valore nelle batterie, Draghi sottolinea che ben poco è stato fatto per le infrastrutture di ricarica.
Auto cinesi nel piano Draghi per l’Europa
Draghi nel suo report mette in evidenza anche la crescente minaccia rappresentata dalla Cina. “La Cina, al contrario, si è concentrata sull’intera catena di fornitura dei veicoli elettrici dal 2012 e, di conseguenza, si è mossa più velocemente e su larga scala – spiega Draghi – ora è una generazione avanti nella tecnologia dei veicoli elettrici in praticamente tutti i settori, producendo anche a costi inferiori”.
La concorrenza cinese, potenziata da massicce politiche industriali, agevolazioni, rapida innovazione, controllo delle materie prime ed economie di scala, rischia di diventare una seria minaccia per l’industria europea, già priva di piani di coordinamento trasversali.
Proposta di Draghi per un nuovo piano Industriale Europeo
Fin qui le criticità evidenziate da Draghi e colpevolmente ignorate dalle istituzioni europee con il varo del Green Deal. Perciò ora occorre rilanciare il comparto auto e, a tal proposito, c’è l’urgenza di sviluppare un piano di azione industriale specifico per il settore automobilistico. Nel breve termine, secondo l’ex Premier italiano, è cruciale evitare una radicale delocalizzazione della produzione e la rapida acquisizione di stabilimenti e aziende da parte di produttori esteri sovvenzionati dai loro Stati. In tal senso, la politica dei dazi potrebbe contribuire a livellare il campo di gioco. Nel lungo termine, è necessario definire una “tabella di marcia industriale” che tenga conto della convergenza orizzontale, cioè elettrificazione, digitalizzazione e circolarità, e della convergenza verticale, ovvero materie prime critiche, batterie, infrastrutture di trasporto e ricarica nelle catene del valore dell’ecosistema automobilistico.
Il report di Draghi include anche raccomandazioni per garantire costi produttivi competitivi, a partire dal fattore energia, per assicurare coerenza normativa, per supportare lo sviluppo delle infrastrutture, per sostenere progetti europei nelle aree più innovative e per puntare sulla formazione e riqualificazione della forza lavoro.
De Meo risponde al report di Draghi
La pubblicazione di questo report rappresenta un’importante opportunità per ripensare e rafforzare la strategia industriale europea, con l’obiettivo di mantenere e rilanciare la competitività del settore automobilistico nel contesto globale. A stretto giro è arrivata la risposta di Luca De Meo, CEO del Gruppo Renault ma anche nella veste di presidente dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea):
Potrebbe essere la sveglia di cui l’Europa aveva bisogno! Il rapporto di Draghi è uscito e la sua prima virtù è portare in primo piano le nostre sfide più vitali: favorire l’innovazione, rafforzare la politica industriale e garantire che la decarbonizzazione sia in linea con la competitività. Vorrei ringraziare personalmente Mario Draghi per questo lavoro colossale!
Capire i fatti inizia con il riconoscere i pilastri della nostra prosperità sostenibile. In questo senso, riconoscere l’importanza strategica dell’industria automobilistica è un buon segno. Avendo dedicato tutta la mia carriera a questo settore, sono convinto che il nostro continente possa riconquistare la sua leadership se faremo le scelte giuste. E non c’è dubbio che questo rapporto sarà di grande aiuto!
Sostengo pienamente le sue raccomandazioni perspicaci che ci ricordano la missione importante che abbiamo! Risuonano con me mentre ripenso alla lettera all’Europa che ho condiviso all’inizio di quest’anno per European Auto.
Per citarne alcune:
- La necessità per i player europei di adottare un approccio aperto e collaborativo;
- La necessità di una politica industriale olistica, neutralità tecnologica, zone per il green deal, supporto alla produzione e una chiara agenda regolamentare per promuovere l’innovazione;
- L’importanza di veicoli elettrici europei piccoli e accessibili.
Avere una sezione dedicata al settore automobilistico è davvero incoraggiante. In Renault Group, siamo pienamente impegnati a costruire un’Europa più resiliente, sostenibile, inclusiva e competitiva. Contate su di noi per continuare a essere attori costruttivi e a inserire contributi e idee nel dibattito, in modo franco e aperto.
Leggi anche:
→ Anticipare la clausola di revisione 2026
→ Stop vendita auto termiche dal 2035
→ Crisi nel settore automotive
→ Lavoro nel settore automotive
→ Cosa ne pensi? Fai un salto sulla discussioni sul FORUM!