Dieselgate Audi, arrestato il CEO Stadler
Nuovo scandalo dieselgate Audi che ha portato all’arresto il CEO Rupert Stadler da parte della Procura di Monaco, per "rischio di occultamento di prove"
DIESELGATE AUDI – Un nuovo terremoto ha investito il Gruppo Volkswagen per quanto riguarda il famigerato dieselgate. Il n.1 di Audi Rupert Stadler è stato arrestato dalla polizia tedesca perché sussisteva il rischio concreto di inquinamento delle prove nell’ambito dell’indagine, che riguardavano proprio il dieselgate.
La Procura di Monaco, insieme alle autorità di diversi paesi, infatti indaga sul gruppo tedesco dal 2015 per lo scandalo delle emissioni truccate.
Dieselgate Audi ARRESTATO IL CEO STADLER
La notizia dell’arresto è stata comunicata dall’ufficio del pubblico ministero di Monaco che, a fine maggio, aveva accusato il CEO di Audi Rupert Stadler e un altro membro del comitato esecutivo, di “frode”.
Il dieselgate sembra essere uno scandalo senza fine che già ha fatto saltare la testa dell’ex amministratore Winterkon, incriminato negli Usa. Questa nuova bufera ha fatto anche precipitare in territorio negativo il titolo Volkswagen quotato nella Borsa di Francoforte.
A livello economico lo scandalo è costato al gruppo 27 miliardi di dollari tra richiami di veicoli, procedimenti giudiziari in oltre 50 Paesi del mondo e sanzioni. L’’ultimo esborso in ordine di tempo è di 1 miliardo che Volkswagen ha pagato per evadere la sanzione decisa dalla procura di Stato di Braunschweig. Ricordiamo che Volkswagen è stata accusata di aver truccato le emissioni inquinati di 11 milioni di auto diesel, di cui circa 600mila negli Stati Uniti.
All’interno di Audi la procura sta indagando su almeno 20 persone, perché sospettate di essere coinvolte nella vendita di auto dotate di software che disattivava i controlli delle emissioni durante la guida. Proprio per questo motivo l’Agenzia federale dell’automobile (Kba) ha ordinato il richiamo di 60.000 Audi A6 e A7.
Dieselgate Audi DIRIGENTI COINVOLTI
Rupert Stadler è a capo di Audi dal 2007 e nel 2010 è entrato a far parte del CDA Volkswagen. Nell’ambito del dieselgate ha sempre sostenuto di non saperne nulla.
Ora però è il settimo dirigente a vedere macchiata la carriera. Sotto inchiesta, oltre a Stadler, ci sono Martin Winterkorn, il suo successore Martin Muller, oltre che l’attuale capo del consiglio di sorveglianza del gruppo, Hans Dieter Poetsch, e l’attuale CEO di Volkswagen, Herbert Diess.