Crisi settore auto, Speedline richiede l’amministrazione straordinaria al Tribunale
La fabbrica Speedline, specializzata nella produzione di cerchi in lega, ha presentato al Tribunale di Venezia un'istanza di insolvenza e richiesta di amministrazione straordinaria.
Prosegue l’emorragia dei posti di lavoro nel settore auto. Dopo lo scoppio della crisi nel 2021 la Speedline, nota fabbrica che produce ruote in lega leggera, spera nella nomina di un commissario.
A reclamarlo sono le organizzazioni sindacali, dopo che Speedline ha presentato al Tribunale di Venezia un’istanza di insolvenza e richiesta di amministrazione straordinaria. La crisi dell’azienda, rilevata dal fondo tedesco Callista poco più di un anno fa, è stata discussa anche in un incontro al Ministero del Made in Italy.
Crisi Speedline
La richiesta di Speedline al Tribunale di Venezia di intraprendere l’amministrazione straordinaria fa seguito ad una crisi profonda basata su un bilancio 2023 deficitario e sull’impossibilità di attuare il piano industriale. Nonostante il calo del personale da 400 a 273 dipendenti e un centinaio di lavoratori dell’indotto, gli stipendi sono stati sempre pagati grazie ad un accordo di contratti di solidarietà.
Michele Valentini della Fiom Cgil di Venezia osserva che l’azienda, ora con una forza lavoro adeguata ai fabbisogni produttivi, potrebbe avere opportunità di rilancio.
Amministratore straordinario nominato dal Tribunale per salvare la Speedline
L’udienza è fissata per l’11 settembre, e la nomina di un amministratore straordinario potrebbe esautorare Callista dalla gestione e salvare così Speedline e la fabbrica di Santa Maria di Sala. Un commissario straordinario potrebbe revocare decisioni precedenti, incluso l’accordo tra Ronal e Callista sui beni di Speedline, semplificando la ricerca di un nuovo investitore. Inoltre, ci sono pendenze riguardanti azioni di responsabilità per la violazione dell’accordo di luglio 2023, che prevedeva la non sottoposizione a procedure di insolvenza per due anni.
Questa situazione si è verificata un anno dopo, e si ritiene che sarebbe stata evitabile con un adeguato apporto di capitali da parte di Callista. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sollecita la proprietà e la dirigenza a comportamenti responsabili per facilitare la risoluzione della crisi.
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