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Crisi auto, ipotesi rinvio multe CO2?

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha annunciato l'avvio di un dialogo con i costruttori automobilistici a partire da gennaio 2025. La priorità è quella di scongiurare le multe sulla CO2 a danno dei costruttori.

La Commissione Europea rivedrà il sistema delle multe sulla CO2 che colpiranno molti costruttori d’auto. Il 27 novembre, Ursula von der Leyen ha annunciato l’avvio di un “Dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica”, che inizierà ufficialmente a gennaio 2025 e che dovrebbe portare a rivedere alcune norme del Green Deal europeo.

Crisi auto in Europa, si parte dal Tavolo Stellantis

Da gennaio 2025 in Europa viene avviato un confronto strategico che coinvolge tutte le realtà legate al settore, tra cui costruttori, fornitori, sindacati e associazioni imprenditoriali. Questo processo, che ricorda l’esperienza italiana del Tavolo Stellantis, sarà lanciato personalmente da Ursula von der Leyen con una serie di incontri tematici presieduti dai membri della Commissione responsabili per i temi trattati.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea

Ogni tavolo avrà il compito di produrre raccomandazioni che contribuiranno a definire una strategia comunitaria “olistica” per affrontare le sfide del settore. La cosa più importante è che all’interno di questo confronto è prevista una timida apertura alle richieste dei costruttori, con l’intenzione di adattare, se necessario, le normative vigenti.

Che cosa succede nel 2025

Gli obiettivi del forum sono chiari: proporre e attuare rapidamente misure urgenti per il settore automobilistico. Tra gli ambiti prioritari secondo la Commissione per superare la crisi ci sono l’innovazione e la digitalizzazione, sfruttando tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e la guida autonoma.

Una delle tante linee di montaggio di automobili che hanno visto un rallentamento della produzione
Una delle tante linee di montaggio di automobili che hanno visto un rallentamento della produzione

Altri temi rilevanti riguarderanno l’occupazione, le competenze, la semplificazione e modernizzazione del quadro normativo. Il processo coinvolgerà attivamente anche il Consiglio e il Parlamento europei, che saranno regolarmente informati e consultati sugli sviluppi del dialogo.

L’allarme di ACEA: “serve chiarezza”

In attesa di sviluppi ufficiali l’Acea (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili) ha sollecitato di nuovo le istituzioni europee a intervenire con urgenza sulle normative riguardanti le emissioni, chiedendo un’accelerazione nei processi di valutazione. Il presidente uscente dell’associazione, Luca de Meo, ha sottolineato che è necessario ottenere una chiara dichiarazione politica dalla Commissione europea entro la fine del 2024.

Senza questa chiarezza, l’industria automobilistica rischia perdite fino a 16 miliardi di euro in investimenti, con potenziali sanzioni, riduzione della produzione e necessità di alleanze con concorrenti stranieri. L’Acea nel suo allarme ribadisce il proprio impegno verso gli obiettivi climatici dell’UE per il 2050, ma avverte che, con la stagnazione delle vendite di veicoli elettrici (attualmente al 13% di quota di mercato, ben al di sotto delle previsioni), la transizione deve essere guidata dal mercato, non da rigidi obblighi normativi.

Luca de Meo, presidente ACEA (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili
Luca de Meo, presidente Acea (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili)

Se non si raggiungono gli obiettivi, saranno i costruttori a sopportarne le conseguenze dannose. De Meo aggiunge che, sebbene i membri dell’Acea abbiano promesso 250 miliardi di euro per la transizione alla mobilità verde, la rigidità normativa potrebbe danneggiare irreversibilmente il settore, mentre la flessibilità legale sarebbe fondamentale per mantenere gli investimenti e garantire il successo della transizione.

Leggi anche:

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