Clausole Vessatorie Rc Auto
Si moltiplicano le cause civili contro le clausole vessatorie presenti nelle polizze Rc Auto, da cui sono costretti a difendersi gli assicurati trascinati nelle aule giudiziarie dalla proprie compagnie di assicurazione.
Fra le tante, Martedì 25 Ottobre 2016, a Treviso, davanti al Giudice dr. Luigi Rizzo, ha avuto luogo la prima udienza che vede Vittoria Assicurazioni contro il proprio stesso assicurato. A difesa del malcapitato si è schierata l’A.N.E.I.S. – Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale, con intervento volontario “ad adiuvandum”.
La causa ha per oggetto alcune clausole assicurative che, in caso di incidente stradale, vorrebbero impedire all’assicurato sia di rivolgersi ad un suo carrozziere di fiducia per la riparazione del veicolo, sia di avvalersi dell’assistenza e patrocinio di un professionista per il recupero dei danni subiti.
“Le clausole in questione sono tutte palesemente vessatorie, poiché violano il Codice di Protezione dei Consumatori, violano l’esercizio dei diritti di difesa consacrati dalla Carta Costituzionale, e costituiscono un grave ed illegittimo impedimento al libero svolgimento dell’attività professionale di tutti i patrocinatori – commenta Giovanni Polato, Presidente A.N.E.I.S – appare, quindi, sconcertante la posizione del Governo Renzi, che le ha addirittura inserite nel DDL Concorrenza, ora all’esame delle Camere, facendo intendere che i diritti dei Consumatori possono essere calpestati, a tutto vantaggio degli interessi delle Assicurazioni, che potrebbero, così, controllare e canalizzare il mercato dell’autoriparazione (e decidere quali carrozzieri far lavorare, e quali no), e, con il divieto di patrocinio, privare i consumatori di adeguata assistenza tecnica e legale”.
A.N.E.I.S ha affidato all’avv. Menin Alessandro del Foro di Venezia il compito di rappresentare al Giudice l’illegittimità delle pretese di Vittoria Assicurazioni, anche in difesa del diritto dei Patrocinatori Stragiudiziali associati all’A.N.E.I.S. di esercitare liberamente la propria professione. Ora si attende la decisione del giudice, annunciata a breve.