Cinesi contro i dazi, la Cina presenta un reclamo al WTO (OMC) Europeo
La Cina ha aperto un contenzioso, ovvero ha fatto reclamo, contro la UE presso la World Trade Organization (WTO), Organizzazione Mondiale del Commercio, per i dazi sui veicoli elettrici. La UE è pronta ad un accordo per stabilire un prezzo minimo di esportazione.
La Cina ha avviato un reclamo presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC o World Trade Organization (WTO), di Ginevra, contro la decisione dell’Unione Europea relativa ai dazi legati al caso anti-sovvenzioni sui veicoli elettrici (EV) cinesi. Secondo il Ministero del Commercio cinese (MOFCOM), l’obiettivo è proteggere gli interessi del settore EV e promuovere la cooperazione internazionale nella transizione ecologica. I cinesi hanno espresso una “ferma opposizione” alle misure dell’UE che impongono a loro avviso “elevati dazi compensativi sui veicoli elettrici prodotti in Cina“, invocando l’intervento della suddetta organizzazione.
Le tensioni tra Pechino e Bruxelles non riguardano solo i veicoli elettrici; l’UE infatti ha avviato già un altro reclamo all’OMC sui sussidi cinesi nel settore fotovoltaico, in particolare sui pannelli solari e sulle turbine eoliche. Non è solo l’Unione Europea ad aver imposto tariffe elevate sui veicoli elettrici cinesi: di recente anche Canada e Stati Uniti hanno adottato misure simili, imponendo dazi fino al 100%.
Cina sul piede di guerra contro la UE
In risposta, Pechino ha avviato indagini sui sussidi dell’Unione Europea per alcuni prodotti lattiero-caseari e carne di maiale importati in Cina, applicando sanzioni sul brandy. Probabilmente i cinesi aumenteranno anche le aliquote dal 15 al 25% sulle auto di grossa cilindrata e minacciano ritorsioni contro le industrie lattiero-casearie, del brandy e della carne di maiale dell’Ue, che Bruxelles considera “ingiustificate”.
Chi è l’OMC, organizzazione Mondiale del Commercio (WTO)
L’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) è l’istituzione internazionale che regola il commercio tra i Paesi, con sede a Ginevra, che funge da arbitro e promotore di un sistema commerciale internazionale basato su regole chiare e trasparenti. Gestisce un ampio ventaglio di accordi che coprono diverse aree, dal commercio di beni e servizi alla protezione della proprietà intellettuale. Questi accordi servono a ridurre le barriere commerciali e a creare un ambiente favorevole agli scambi internazionali.
Uno dei compiti principali dell’OMC è quello di risolvere le controversie commerciali tra i Paesi membri, come in questo caso quella sui dazi cinesi. Secondo la Cina l’UE ha violato le regole del commercio internazionale e per questo ha presentato reclamo all’OMC. Ora un gruppo di esperti indipendenti esaminerà il caso e formulerà un rapporto con le proprie conclusioni.
L’OMC svolge un’importante funzione di monitoraggio delle politiche commerciali dei Paesi membri. Attraverso regolari esami delle politiche commerciali, l’OMC aiuta a garantire che tutti i Paesi rispettino i loro impegni e contribuiscano ad un sistema commerciale multilaterale aperto e inclusivo.
Dazi sulle auto elettriche per 5 anni
I dazi dell’Ue sulle auto elettriche cinesi saranno in vigore per cinque anni, a meno che non si raggiunga un accordo sui prezzi minimi con la Cina. Inoltre, l’Ue ha aperto un’indagine antidumping sulle importazioni cinesi di cloruro di colina, a seguito di un reclamo dell’industria europea, per valutare l’impatto delle pratiche commerciali sleali. A seconda dei risultati, potrebbero essere imposte misure provvisorie entro 8 mesi e definitive entro 14 mesi. I dazi imposti dall’Ue mirano a compensare le presunte sovvenzioni cinesi e variano a seconda del supporto governativo ricevuto dai marchi.
Tra questi c’è la SAIC, controllata dallo Stato, che deve affrontare una tariffa del 35,3% che si aggiunge al 10% già esistente. Anche l’azienda ha espresso “profondo rammarico” per la decisione della Commissione europea e intende intraprendere direttamente azioni legali per proteggere i propri diritti.
SAIC contesta l’indagine dell’Ue, sostenendo che ha ignorato informazioni cruciali e avverte che i dazi aumenteranno i costi per i consumatori europei e ostacoleranno l’adozione dei veicoli elettrici. Sta già adattando la sua strategia, progettando nuovi modelli per il mercato europeo.
Ricorso SAIC Motor
Anche la cinese SAIC Motor intende portare la Commissione europea davanti alla Corte di giustizia europea per le tariffe del 45% sui suoi veicoli elettrici. Questa mossa segue l’azione legale del governo cinese presentata presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio riguardo ad un’indagine dell’Ue sulle eccessive sovvenzioni cinesi al settore delle auto elettriche, ritenute dall’Unione responsabili di prezzi artificialmente bassi. L’Ue ha iniziato ad applicare le nuove tariffe da mercoledì.
SAIC Motor Corporation Limited, originariamente Shanghai Automotive Industry Corporation, è una delle principali case automobilistiche cinesi, insieme a FAW, Dongfeng e Chery. Possiede marchi come MG, Roewe, Maxus e Yuejin, e collabora con General Motors, Volkswagen e altri per vendere veicoli sotto vari marchi, tra cui Buick e Chevrolet. Fondata attorno alla seconda guerra mondiale, ha acquisito rilevanza solo recentemente. Un accordo con Volkswagen nel 1984 ha avviato la sua crescita, mentre la joint venture con General Motors nel 1997 ha ulteriormente potenziato la produzione.
Negli anni 2000, SAIC ha effettuato importanti acquisizioni, come quella della casa coreana Daewoo e, successivamente, della Nanjing Automobile, guadagnando i diritti sul marchio MG. Oggi, SAIC è la più grande casa automobilistica cinese in termini di produzione, con 3,58 milioni di unità nel 2010.
Ha lanciato il marchio Maxus e ha riavviato la produzione nel Regno Unito con MG. Nel 2019, ha rilanciato MG in Europa, introducendo SUV ZS ed HS oltre a veicoli elettrici ed ibridi nel mercato, tra cui la MG4 Electric e la nuova MG3 Hybrid+.
Accordi per annullare i dazi
All’orizzonte però ci potrebbero essere accordi tra Europa e Cina per eliminare i dazi. Dopo una settimana di intense discussioni, Bruxelles e Pechino hanno fatto progressi verso un accordo sui prezzi minimi delle auto elettriche cinesi, che potrebbe sostituire i dazi imposti dall’Ue. Secondo la Commissione Europea, le negoziazioni, condotte sotto le regole dell’OMC, hanno riguardato l’impegno della Cina a stabilire un prezzo minimo di esportazione per evitare il dumping, garantendo una maggiore parità di condizioni sul mercato europeo. Le discussioni tecniche continueranno la prossima settimana per assicurarsi che l’accordo sia efficace e applicabile, evitando così una guerra commerciale ma ottenendo risultati simili a quelli dei dazi.
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