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Bonus rottamazione auto 2 mila euro, Dl “clima”

Il Ministro dell’Ambiente Costa nel DL Clima ha inserito un bonus di rottamazione auto fino a 2 mila euro, da utilizzare per abbonamenti al trasporto pubblico locale o servizi di sharing mobility con veicoli elettrici

Bonus 2.000 euro per la rottamazione della tua vecchia auto: è l’ultima proposta di Legge del nuovo Governo giallorosso, un “bonus rottamazione” attraverso il quale si vuole incentivare la rottamazione di vecchie auto (come in parte proposto in passato), per lo svecchiamento del parco circolante: la cosa più eclatante è la disincentivazione all’utilizzo dell’auto privata e all’acquisto auto non nuove, tutto “per il contrasto dei cambiamenti climatici e la promozione dell’economia verde” come è scritto nella Bozza di Legge.

Per adesso è ancora proposta ed è stata bocciata, con il Governo che deve valutare se ci sono le coperture finanziarie necessarie. I tecnici del Ministero ne dovrebero discutere nelle prossime settimane.

In attesa di nuove notizie analizziamo bene come funziona questo Bonus rottamazione PD-5S che si aggiunge all’Ecobonus, gli incentivi statali per l’aquisto di auto meno inquinanti.

Bonus rottamazione auto 2000 euro, come funziona?

Come funziona il bonus rottamazione? Questo Bonus è riservato solo ai cittadini che risiedono nelle città metropolitane inquinate e che rottamano un’auto fino alla alla Classe Euro 4.

Il Bonus rottamazione PD-5S si può utilizzare solo entro i successivi cinque anni per acquistare abbonamenti per viaggiare utilizzando trasporto pubblico locale (autobus, metropolitana ecc), servizi di sharing mobility con veicoli elettrici o a zero emissioni.

Revoca bonus rottamazione

Attenzione perché il bonus di 2.000 euro viene revocato se nei due anni successivi si acquista o noleggia “un’autovettura non a basse emissioni” non solo personalmente ma anche qualcuno della famiglia

rottamazione auto, vale 2 mila euro
Rottamare un’auto fino a Euro 4 per un bonus rottamazione fino a 2.000 euro?

“DL Clima”, taglio sussidi inquinanti autotrasporto

Nel DL Clima c’è il taglio dal 2020 dei sussidi inquinanti, ovvero delle spese fiscali dannose per l’ambiente indicate nel Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi.

Attenzione però: in questa categoria rientrerebbero anche i sussidi all’autotrasporto: un allarme è stato lanciato dal vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè: “I tagli lineari che riguardassero l’autotrasporto sarebbero quantomeno inaccettabili,ì innanzitutto perché il governo verrebbe meno all’impegno assunto con la categoria – spiega Uggè in secondo luogo perché in questo modo si ì penalizzerebbero anche i mezzi pesanti meno inquinanti come gli euro 6, con il solo risultato che i camion di tutte le categorie farebbero rifornimento all’estero, con una perdita per le imprese italiane di distribuzione e per le casse dello Stato”.

Emissioni TIR camion e autocarri
Il taglio ai sussidi inquinanti potrebbe riguardare anche l’autotrasporto

il “Dl Clima” proposto dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa parla di incentivo acquisto di prodotti “sfusi”

Tra le misure contenute nel DL clima, promosso dal confermato Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, c’è anche il maxi-sconto fino al 20% sui saponi o alimentari sfusi, privi di confezione di plastica. Poi c’è inistro Costa ha ipotizzato una Piattaforma per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell’aria sarà istituita alla Presidenza del Consiglio presieduta dal premier.

Il Ministro ha previsto anche un fondo da 10 milioni l’anno per incentivare il servizio di scuolabus a ridotte emissioni per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, comunali e statali, delle città metropolitane più inquinate e su cui grava la procedura di infrazione Ue. Le famiglie che sceglieranno uno scuolabus “green” avranno diritto ad una detrazione fino a 250 euro sulle spese sostenute.

Le famiglie che sceglieranno uno scuolabus “green” avranno diritto ad una detrazione sulle spese sostenute

Il DL Clima colpisce i più deboli

Tutto è bello peccato che chi utilizza vetture “meno pulite” rispetto a quelle di ultime generazione, Euro 5 o Euro 6, lo fa non perché gli piace viaggiare con un’auto usata, ma perché non ha soldi da investire su un’auto nuova per i costi elevati soprattutto per le auto elettriche.

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