Bonus pubblicità 2021, credito d’imposta al 50%
Via libera alle prenotazioni nelle date dal 1° al 30 marzo per gli investimenti di pubblicità su testate giornalistiche, radio e tv (registrate al Tribunale ed edite da una società editoriale iscritta al ROC) realizzati nel corso dell'anno 2021. Con il Decreto Rilancio il Bonus è stato portato al 50%: come fare per averlo, le date e le scadenze da rispettare quest'anno
Bonus Pubblicità in prima linea con il DL “Decreto Rilancio” che ha modificato il calcolo del Credito d’Imposta sugli investimenti pubblicitari per l’anno 2021 su testate giornalistiche: la novità è la percentuale di calcolo aumentata al 50% migliorativa rispetto al precedente Decreto Legge del 16 marzo 2020 “Cura Italia”, nel quale era fissata al 30% e le date per la prenotazione e successiva dichiarazione.
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Credito d’imposta sulla pubblicità,
cosa è cambiato nel 2021
Con l’ultimo DL “Decreto Rilancio” non solo è stato aumentato l’ammontare del Credito d’Imposta sulle spese pubblicitarie ma viene concesso nella misura unica del 50% calcolato sull’imponibile dell’intero investimento 2021 e non più entro il 75% dei soli investimenti incrementali, come era fino allo scorso anno (l’incrementale è confermato per le emittenti televisive e radiofoniche locali).
Relativamente al Bonus Pubblicità per l’anno 2021 c’è quindi questa un’importante occasione con variazioni introdotte nel DL che riguardano essenzialmente due elementi:
- la base di calcolo del credito d’imposta che si identifica con il valore dell’intero investimento pubblicitario effettuato nel 2021.
E’ stato abolito il calcolo sul valore incrementale dell’investimento pubblicitario 2021 rispetto a 2020 come era nelle modalità precedenti. - “relativamente agli investimenti pubblicitari sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, nella misura del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, con un incremento minimo dell’1% rispetto agli analoghi investimenti effettuati sullo stesso mezzo di informazione nell’anno precedente“.
- “Solo per gli investimenti sui giornali, pertanto, per gli anni 2021 e 2022 viene meno il requisito dell’incremento minimo dell’1 per cento dell’investimento pubblicitario, rispetto all’investimento dell’anno precedente“
- sul valore dell’investimento la percentuale riconoscibile come credito d’imposta è salita al 50%.
Bonus Pubblicità 2021, cos’è?
Il Bonus Pubblicità è una importante agevolazione economica erogata dallo Stato sotto forma di credito d’imposta (chiamato anche “credito d’imposta pubblicità”) da utilizzarsi in compensazione sull’F24 che ha lo scopo di aiutare aziende e professionisti a crescere attraverso pubblicità mirata: è questo il motivo dell’incentivo riservato esclusivamente ad investimenti pubblicitari su giornali (digitali e cartacei), televisione e radio qualificati che devono avere la caratteristica obbligatoria di essere testate giornalistiche registrate al Tribunale con un direttore responsabile di riferimento.
Attraverso il “Bonus Pubblicità” viene trasformato in Credito d’Imposta il 50% delle spese pubblicitarie sostenute.
Bonus pubblicità chi può usufruirne
Possono usufruire del bonus pubblicità le seguenti tipologie di attività
- imprese
- lavoratori autonomi
- enti non commerciali
Spese ammesse (e non) al Bonus Pubblicità
Le spese ammesse sono quelle relative all’acquisto di spazi pubblicitari su magazine stampati, digitali e siti internet con la fondamentale condizione: devo essere “testate giornalistiche”.
Non tutti gli investimenti pubblicitari rientrano nel Credito d’Imposta: non rientrano nell’agevolazione la realizzazione grafica pubblicitaria, la pubblicità sui social media (Facebook, Instagram, Youtube, Twitter, ecc), né quella acquistata attraverso gli spazi di pubblicità di Google, né le spese per la produzione di volantini cartacei periodici, né la cartellonistica, ecc… Sono esclusi tutti i siti web non registrati come testata giornalistica.
Bonus Pubblicità come funziona e come usufruire del Credito d’Imposta pubblicità
Per usufruire del Credito d’Imposta al 50% sulla pubblicità bisogna innanzi tutto programmare e realizzare un investimento pubblicitario nel corso dell’anno 2021.
Successivamente tutte le procedure (pochi passi in poco tempo) per trasformare in Credito d’Imposta il 50% della spesa sostenuta nell’anno 2021 vengono eseguite dal consulente (commercialista) per conto dell’azienda interessata.
Credito d’Imposta 50% sulla pubblicità 2021 come fare per averlo
Nel caso specifico per l’anno 2021 sono 2 le fasi cruciali che impegnano il consulente per avere il credito d’imposta al 50% sulle spese pubblicitarie del 2020, la prenotazione e la dichiarazione
- La prenotazione
- Inoltro della dichiarazione finale con il totale delle spese pubblicitarie effettuate.
Fase 1, La PRENOTAZIONE
Il periodo nel quale vanno inoltrate le “prenotazioni telematiche” per richiedere il Credito d’Imposta va solitamente dal 1° al 31 marzo dell’anno per il quale si chiede l’agevolazione.
Per usufruire del credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari il commercialista a settembre 2021 durante questa finestra temporale di 30 giorni deve inoltrare, attraverso una comunicazione ufficiale telematica, l’importo previsionale massimo delle spese 2021 compilando l’apposito MODELLO predisposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento per l’informazione e l’Editoria. Attenzione perché detti importi saranno quelli massimi ammissibili: ai fini della richiesta l’importo speso potrà essere inferiore ma non superiore.
Fase 2, la Dichiarazione
FASE 2 DICHIARAZIONE FINALE – Sarà il sempre il commercialista ad effettuare la “dichiarazione telematica” per comunicare nel periodo che va dal 1° gennaio al 31 gennaio 2022 (quindi l’anno dopo) il totale delle fatture effettivamente contabilizzate relative alle spese pubblicitarie effettuate dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 e rientranti nel credito d’imposta.
FASE 3 RICONOSCIMENTO DEL CREDITO – Successivamente entro il mese di marzo 2022 arriverà la comunicazione ufficiale dal Dipartimento per l’Informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri con l’elenco di tutte le società ammesse al credito e relativi importi di cui potranno usufruire come credito d’imposta per pagare IVA, tasse, contributi previdenziali ed altro.
Il credito d’imposta può essere fruito mediante compensazione da effettuare con il modello F24 attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate a decorrere dal 5° giorno lavorativo successivo alla pubblicazione dell’elenco dei soggetti ammessi al bonus
Inoltre, è necessario poi indicare il credito d’imposta sia nel modello Redditi relativo al periodo d’imposta di maturazione sia in quello di utilizzo.
Storia del Bonus Pubblicità
Ricordiamo che il Bonus Pubblicità è stato regolamentato dal D.P.C.M. 90/2018, decreto attuativo attraverso il quale sono state definite le modalità ed i criteri per la concessione d’incentivi fiscali agli investimenti pubblicitari incrementali su quotidiani, periodici e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, in attuazione dell’articolo 57-bis, comma 1 del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96”.
Qui oltre ad essere illustrati i soggetti beneficiari, gli investimenti ammissibili e a quelli esclusi, i limiti e le condizioni dell’agevolazione concedibile, la procedura e le modalità di concessione, sono state anche annunciate le date nelle quali i consulenti dovranno inviare le richieste telematiche.
Credito d’Imposta, Bonus pubblicità 2021
Cosa è il credito d’imposta chiamato anche “bonus pubblicità?”. A chi è destinato? Il credito d’imposta relativo al bonus pubblicità è destinato ad imprese o lavoratori autonomi e agli enti non commerciali che abbiamo effettuato investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica, anche on-line, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, a partire dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021.
Le spese di pubblicità sono da considerarsi al netto delle spese accessorie, dei costi di intermediazione e di ogni altra spesa diversa dall’acquisto dello spazio pubblicitario.
Decreto Rilancio e modifica “Bonus Pubblicità”
Di seguito è riportato l‘articolo 188 del “Decreto Rilancio” che fa riferimento alle modifiche:
«All’articolo 57-bis del decreto-legge 24 aprile 2017 n. 50, convertito con modificazione dalla legge 21 giugno 2017 n. 96, come modificato dall’articolo 98 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, il comma 1-ter è sostituito dal seguente: “1-ter.
Limitatamente all’anno 2020, il credito d’imposta di cui al comma 1 è concesso, ai medesimi soggetti ivi contemplati, nella misura unica del 50 per cento del valore degli investimenti effettuati, e in ogni caso nei limiti dei regolamenti dell’Unione europea richiamati al comma 1, entro il limite massimo di 60 milioni di euro, che costituisce tetto di spesa. Il beneficio è concesso nel limite di 40 milioni di euro per gli investimenti pubblicitari effettuati sui giornali quotidiani e periodici, anche online, e nel limite di 20 milioni di euro per gli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, (MISE: e nazionali) analogiche o digitali.
Alla copertura del relativo onere finanziario si provvede mediante corrispondente riduzione delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’ innovazione dell’informazione, di cui all’articolo 1 della legge 26 ottobre 2016, n. 198. La predetta riduzione del Fondo è da imputare per 40 milioni di euro sulla quota spettante alla Presidenza del Consiglio dei ministri e per 20 milioni di euro alla quota spettante al Ministero dello sviluppo economico.
Ai fini della concessione del credito d’imposta si applicano, per i profili non derogati dalla presente disposizione, le norme recate dal regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 16 maggio 2018, n. 90. Per l’anno 2020, la comunicazione telematica di cui all’articolo 5, comma 1, del predetto decreto è presentata nel periodo compreso tra il 1° ed il 30 settembre del medesimo anno, con le modalità stabilite nello stesso articolo 5.
Le comunicazioni telematiche trasmesse nel periodo compreso tra il 1° ed il 31 marzo 2020 restano comunque valide. Per le finalità di cui al presente comma, il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, di cui all’articolo 1 della legge 26 ottobre 2016, n. 198, è incrementato nella misura di 32,5 milioni di euro per l’anno 2020″.»
All’articolo 57-bis del decreto-legge 24 aprile 2017 n. 50 convertito, con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27,
Il limite massimo di spesa è di 60 milioni di euro stabilito ai sensi del comma 3 dell’articolo 57-bis.
Occasione ripartenza per imprese (officine, carrozzerie, gommisti) e professionisti
Quello del Bonus Pubblicità che trasforma le spese pubblicitarie effettuate nel corso del 2021 in 50% di Credito d’Imposta è un’ottima occasione per far ripartire le attività delle imprese (carrozzerie, gommisti, meccanici, officine, ecc) e dei professionisti attraverso investimenti pubblicitari mirati effettuati con spazi pubblicitari su magazine cartacei e siti internet anche attraverso concessionarie di pubblicità.
→ Per sapere di più sul Credito d’Imposta dal Bonus Pubblicità consulta il sito ufficiale del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri